Dalla sala stampa dello stadio Tardini, le parole a caldo dei protagonisti, dopo il pareggio tra Parma e Genoa (clicca qui per le pagelle).
Davanti ai microfoni i due mister Fabio Pecchia e Alberto Gilardino; per il Parma, anche il centrocampista Nahuel Estévez a rispondere alle domande dei giornalisti.
Le dichiarazioni raccolte per SportParma.com dalla sala stampa.
ESTÉVEZ «Capiamo la gente, dobbiamo stare uniti: è un campionato lungo e difficile. Dobbiamo continuare insieme. Per noi sono importanti i tifosi.
Sono partite diverse, con le grandi ci sono più spazi: dobbiamo solo lavorare. Una partita brutta da vedere, dobbiamo guardare in avanti: sappiamo che dobbiamo lottare per la salvezza. Si deve migliorare certamente. C’è solo da continuare a lavorare di più.
Non è bello quando non si trova la vittoria: ci sono tante squadre vicine, dobbiamo continuare a lavorare e a migliorare. Infortunio lungo, non sono abituato: ma ora sto bene per aiutare la squadra.
Ci sono partite che sono così, brutte, ma lo sappiamo: ci dobbiamo abituare. I mostri attaccanti hanno fatto grandissime prestazioni, ci può stare che oggi non abbiamo creato tante occasioni.
Sono tutte partite difficili, dobbiamo trovare un equilibrio. La Serie A è difficile.
Gli errori? Ci sono errori nelle partite, capitano. E su questo dobbiamo migliorare, lavorare sui dettaglio che fanno la differenza.
Gli infortuni? Sappiamo che c’è tanta intensità, con tre partite ravvicinate. Speriamo non sia niente di grave sia per Adrian che Anas».
PECCHIA «Anche una partita che si può giocare non in maniera brillante si può portare a casa qualcosa. Il Genoa è stato più bravo di noi. La partita non è stata particolarmente bella: tanti duelli, seconde palle… Lì il Genoa è stato più bravo di noi. L’aspetto positivo è aver recuperato due giocatori importanti, come Benek (Benedyczak, ndr) e Nahuel (Estévez, ndr).
Anche in giornate del genere bisogna portare a casa qualcosa: veniamo puniti in una serata complicata. Torniamo a casa con una sconfitta. Oggi di fronte avevamo una signora squadra di Serie A, molto abile a sfruttare le proprie caratteristiche.
Gli esterni? La velocità arriva anche dal palleggio e allora tutti riescono a dare spinta alla partita. Tutto questo è venuto meno. Dispiace. I ragazzi dovrebbero meritare qualcosa in più, c’è una punizione troppo grande. Questo è il dato di questa sera.
Con l’uscita di Bernabé abbiamo perso qualcosa, ma abbiamo guadagnato in altro. Il gol che subiamo? Volevamo giocare e abbiamo corso quel rischio.
L’ammonizione di Keita, questa volta ancora di più, pesa. Il rischio di dover trovarci, in una partita così sporca, con un uomo in meno era troppo: questa volta il cartellino ha pesato molto. Mi dispiace per lui, poteva essere molto valido. Su Anas, al di là dell’ammonizione, ha avuto un problema alla caviglia: non era in grado di poter continuare.
L’altra sera a Torino ero arrabbiato, questa sera dispiaciuto: per quello che era il nostro momento non abbiamo dato quello che potevamo dare. è una sconfitta che brucia.
Infortuni? Tante partite, fino ad adesso eravamo abbastanza in linea. Però ora abbiamo perso due giocatori in quella zona di campo e c’è da vedere Ana. Troveremo le soluzioni per Venezia, sperando poi nella sosta.
Le sconfitte casalinghe e i falli del Genoa? Dobbiamo mettere dentro queste cose. Ci sono stati momenti in cui abbiamo subito dei falli, ma le palle sporche le dobbiamo accettare e andarle a migliorare. I fischi? C’è delusione, dispiacere, domani ci ritroviamo con voglia per preparaci alla partita col Venezia.
Le due punte? Dennis è in grado di poter pulire qualche situazione in più. Uno dei due (gli esterni, ndr) sapevo che poteva venir meno, alla fine Dennis l’ha portata a termine: avevo bisogno di uno che sia filasse di più rispetto a Bonny. Può essere una soluzione. Adesso è rientrato anche Benek, che è in grado di dare struttura e avvicinarsi alla prima punta».
GILARDINO «Ho visto una squadra. Stasera abbiamo raccolto con un’interpretazione importante da parte di tutti. Con tanti giovani, emergenza infortunati, emergenza societaria: ho cercato di isolare la squadra da queste situazioni. Quest’anno siamo chiamati a fare una grande impresa, per come è stato l’inizio e per come si evolve tutto dal di fuori. Li proteggerò fino alla morte. Andiamo a lottare, andiamo a battagliare fino alla fine.
Non è stato un periodo semplice, sono arrivate anche diverse sconfitte immeritate: e venire qui a Parma a fare la partita non era scontato. Abbiamo fatto ottime cose sul campo, abbiamo vinto più seconde palle di loro: grande vittoria, ma testa bassa perché il percorso è ancora arduo e lungo».