Se si scava tra le macerie di questa stagione rovinosa, è possibile intravedere qualche spiraglio di luce.
È quello emanato dai tanti giovani che hanno esordito in prima squadra; alcuni di loro, vedi Bernabé, capaci di prendersi la maglia da titolare e non lasciarla più, rubando la scena ai senatori del gruppo. La lista degli Under 21 del Parma è lunga e completa, in ogni reparto, tanto da poter immaginare una formazione tipo che, a puro scopo esplicativo, abbiamo deciso di schierare con il modulo utilizzato attualmente da Iachini (il cui futuro resta molto incerto), il 3-4-1-2. Eccola: Turk; Balogh, Circati, Dierckx; Coulibaly, Camara, Sohm, Oosterwolde; Bernabé; Bonny, Sits.
E ne restano fuori alcuni, tra questi Benedyczak, il giocatore al pari di Bernabé, che ha fatto registrare il miglior rendimento
Una formazione che, così com’é, non sarebbe sufficiente a vincere un campionato di serie B (il prossimo), ma che rende l’idea di come in queste due sciagurate stagioni qualcosa di buono è stato seminato. Semina che dovrà essere curata nei minimi particolari, perché il percorso di maturazione di un giovane può variare da soggetto a soggetto, da allenatore ad allenatore. È una combinazione di “buone pratiche” che richiede pazienza e tempo, oltre a valide guide dentro lo spogliatoio (vedi Buffon).
È anche vero che molti dei giovani inseriti nell’ipotetica formazione gialloblù non hanno ancora dimostrato lo loro effettive potenzialità, tant’è che alcuni hanno “assaggiato” i primi fischi del Tardini. Altri sono sembrati ancora troppo acerbi, altri ancora non si sono mai visti.
Al netto di tutti i discorsi che si possono fare, dei dubbi, delle perplessità, di un calciomercato che si preannuncia infernale (Bernabé ha diverse richieste dalla serie A) e soprattutto delle speranze future, oggi c’è una certezza: il Parma ripartirà dai suoi giovani. Con la speranza che tutto il contorno sia all’altezza della situazione di una piazza che da due anni vive solo delusioni.