Le pagelle di Cagliari-Parma (clicca qui) sono frutto di una valutazione, a 360 gradi, anche sull’atteggiamento messo in campo e non solo sulla pura prestazione.
Ormai sono sempre meno le chance a disposizione per fare punti da qui alla fine del campionato e non sono ammesse distrazioni in nessun reparto. Alcuni lo hanno capito, altri sembrano non rendersi conto della situazione. Ecco le pagelle di Sportparma.
SUZUKI 5 Chiude il suo palo al 22’ su Felici, ma esce a vuoto sull’uscita successiva: lo salva il legno. Da lì va in tilt e su ogni uscita regala una potenziale occasione ai sardi con errori grossolani. Impotente (e incolpevole) sui due gol subiti nella ripresa, anche se quello, potentissimo, del debuttante Coman era sul primo palo. Stralunato.
DELPRATO 5 È dal suo lato che il Cagliari crea i maggiori pericoli (che, nel primo tempo, diventano tali anche grazie a Suzuki). La partita si sblocca con un cross di Augello, su cui non chiude in tempo; anche Coman segna il raddoppio accentrandosi dal lato destro.
LEONI 6,5 Confermato da Pecchia e rimesso al centro della difesa (il suo habitat) per contrastare la forza aerea dei cagliaritani. Tocca tanti palloni – 56 passaggi solo nel primo tempo –, tra cui anche quello che gli vale, con una bella torsione, il 1° gol in Serie A. Se tutti avessero avuto la sua determinazione per i novanta minuti…
(46’ st) Almqvist ng
VOGLIACCO 5 Il suo nome finisce nel tabellino dei marcatori… del Cagliari: è suo il tocco decisivo che vale l’1-0 rossoblù e questo macchia in maniera indelebile una prestazione comunque non sufficiente.
VALERI 5,5 Nessuna traccia di lui o quasi per i primi 67’ quando chiude un pallone “sputato” dalla difesa rossoblù con un sinistro che finisce in curva. Non ci siamo.
KEITA 6 Chiamato a vigilare per la sicurezza di Bernabé: aiuta lo spagnolo senza commettere falli (solo 1 tackle) – anzi, ne subisce 2 – e facendo circolare la palla senza prendersi troppi rischi. Pretoriano.
(13’ st) Hernani 5 Anche lui non fa in tempo ad entrare in partita. Queste sono le occasioni in cui, chi ha i numeri, deve fare la differenza.
BERNABÉ 6 Alla 2ª convocazione, 97 giorni dopo l’infortunio, si ritrova subito in campo: si rivede qualche lampo della sua classe in avvio di partita e la squadra ha maggiori geometrie anche se non è pericolosa. Viene risucchiato insieme ai compagni dal peso di una partita decisiva e di fatto quasi scompare non contribuendo in maniera incisiva. Probabilmente bisogna attendere ancora, ma il tempo scorre inesorabile.
SOHM 5,5 Un po’ mezz’ala sinistra, un po’ trequartista: nonostante la mole di passaggi (molti effimeri), il suo contributo alla fase offensiva è poco o nullo. A centrocampo battaglia quando c’è da battagliare (3 falli).
CANCELLIERI 5 Praticamente non lo si vede mai, anche perché il Parma gioca poco, pochissimo a destra e i suoi numeri restano vicini allo 0: si contano appena 9 passaggi, 1 cross e 1 contrasto. È tutto qui.
(1’ st) Man 5 Era al rientro dopo il risentimento muscolare. Gioca una prestazione impalpabile e indolente: 1 contrasto e nient’altro. Evidentemente era ancora “risentito”.
DJURIĆ 5,5 Alza bandiera bianca a causa di una distorsione dopo un contrasto a centrocampo poco prima della mezz’ora: fino a lì solo 7 passaggi. E nessun pallone giocabile fatto piovere dalle sue parti.
(30’ pt) Bonny 7 Approccio positivo: gonfia la rete subito (di testa), ma il gol è annullato per fuorigioco dell’assistman Camara; ne sfiora uno clamoroso a inizio ripresa, dopo una slalom gigante che restituisce per un attimo l’Angelo dei bei tempi. Non riesce a segnare e allora fa l’assist per Leoni.
CAMARA 6 Prima assoluta da titolare in A per l’uomo dei subentri (13 su 23) ed è subito in partita. Dopo 10’ si vede murare sul più bello dalla difesa rossoblù la conclusione in quella porta in cui andò a segno il 3 dicembre 2022. Molto attivo nei primi 45’: 1 corner conquistato, 1 cross vincente (ma era in offside), 3 tackle, 2 falli commessi e altrettanti subiti. Nella ripresa viene tolto subito dopo il gol subito.
(13’ st) Ondrejka 5 Subisce.
All. PECCHIA 5 Prova a disegnare un Parma più abbottonato con 3 centrocampisti e con la mossa-Bernabé che pare quella della disperazione di chi non ha più tempo per aspettare. Effettua i cambi tempestivamente e con criterio, ma non riesce a cambiare l’inerzia della partita in cui il malumore prende il sopravvento dopo il raddoppio dei padroni di casa. La sconfitta della “Unipol Domus”, là dove aveva perso il playoff di Serie B due anni fa, potrebbe inesorabilmente aver fatto terminare i granelli nella sua clessidra.
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