In archivio il capitolo derby al Tardini. Parma-Reggiana finisce 0-0, i crociati proseguono nella loro stagione, pur breve, da imbattuti e ancora senza subire gol. Anzi, la difesa oggi ha dato solo segnali positivi senza praticamente mai andare in sofferenza. Peccato che il predominio di gioco non si sia tradotto nei tre punti. Parma ancora primo a 10 punti in attesa delle concorrenti.
Un derby, si sa, va oltre il solo gioco del calcio. In 90 minuti si concentra un tourbillon di emozioni che trascende da ogni classifica o precedente. Ancor più specie fa pensare che, tra i giocatori schierati dal primo minuto in maglia gialloblù, ben sei di loro hanno 23 anni o meno, compreso il capitano di casa Delprato. La squadra che scende in campo dal primo minuto ha un’età media di poco superiore a 26 anni, viziata dal trentasettenne Ansaldi. Ciononostante non molla un colpo in quella che, come da previsioni, si è rivelata essere una partita arcigna, tosta e sentita, Ai punti avrebbe meritato il Parma che, pur senza avere avuto chances colossali, soprattutto nel secondo tempo, dove per lunghi tratti i crociati hanno imperversato nella metà campo avversaria.
Reggiana con tanto cuore e buone idee ma mai realmente pericolosa.
LE SCELTE Pecchia tiene fede a quanto detto in conferenza stampa e, nel suo Parma senza titolari né riserve (20 giocatori hanno già superato l’ora di gioco complessiva nei quattro impegni ufficiali finora, 18 di loro sono sopra i 90′ totali), schiera la quarta formazione titolare diversa in altrettante partite, derogando anche dal suo solito 4-2-3-1. Stavolta si parte col 4-3-3 già visto per quasi un’ora con il Cittadella e mel secondo tempo col Pisa. Allora spazio, a sorpresa, come mezz’ala destra a piede invertito per Bernabé – invece di Sohm, alla prima panchina dall’inizio in questa nuova stagione – sull’out sinistro la spunta l’esperienza di Ansaldi (e non Zagaritis, in luogo dello squalificato Coulibaly), con Benedyczak che si riprende il suo posto ma oggi alto a destra. Per il resto solo conferme: dentro dal primo Circati, Mihaila e Bonny.
Qualche sorpresa anche tra gli ospiti, che Nesta schiera col 4-3-1-2 in fase di non possesso, ma molto fluido in fase di costruzione, con l’allargamento sistematico di Portanova sulla destra nel tentativo di sovraccaricare la fascia in questione, ma sempre con cinque costruttori e altrettanti invasori. Panchina per il grande ex Cigarini, con lui Szyminski, Fiamozzi e Nardi, partono invece dall’inizio Rozzio, da capitano, Lanini, Libutti e Vergara.
PIÙ FUMO(GENI) CHE ARROSTO Al fischio d’inizio il termometro segna 30° ma ancora più caldo è la curva nord gremita e col volume altissimo da ben prima. Uno dei derby più sentiti degli ultimi tempi si consuma dunque in questo clima rovente, forse fin troppo visto che si racconta di tafferugli avvenuti sin all’arrivo del pullman ospite.
In campo la partita comincia subito senza fronzoli e, tra un ribaltamento di fronte e l’altro, già al 5’ si assiste alla sospensione per lancio di fumogeni in campo da parte della tifoseria reggiana dalle spalle di Chichizola, più qualche bomba a corredo fuori dallo stadio.
La prima occasione, in una partita per cuori forti, capita su punizione: incornata a colpo sicuro di Circati su cross e, sulla linea della porta sguarnita, c’è il salvataggio a dir poco provvidenziale di Pettinari in corner.
Altro fumogeno ospite e altra interruzione al 22′, che anticipa il cooling-break di qualche secondo. Il match si gioca anche sugli spalti: contro-fumogeno dei tifosi del Parma al 30′. Probabilmente indispettiti dal tentato “contropiede” crociato, gli ultras granata costringono di nuovo l’interruzione del gioco per lancio di oggetti al 35′, e il gioco si riduce davvero all’osso.
Si torna in campo e, tolto lo sfogo ospite dei minuti iniziali, il pallino del gioco è del Parma, che nei dieci minuti restanti, più i sei di recupero, arriva svariate volte alla conclusione e colleziona corner, tutti sprecati. Altro episodio extra-campo da segnalare in chiusura: il portiere della Reggiana, Bardi, cincischiando un po’ prima di un rinvio dal fondo, si accascia denunciando il lancio, forse di una monetina, dalla curva crociata.
Si chiude così un primo tempo a dir poco maschio, dove nel – poco – calcio giocato le occasioni sono quasi solo del Parma, ma il cui dominio si è materializzato solo in chiusura di tempo, soprattutto quando, forse nel tentativo di arginare il lato forte avversario, Hernani agiva quasi da esterno a sinistra configurando una sorta di 4-4-2 con Bonny e Benedyczak spesso affiancati davanti. D’altro canto la Reggiana non si può dire autrice di una cattiva frazione (le statistiche sul possesso raccontano di un sostanziale equilibrio) ma manca sempre la fase conclusiva.
ASSALTO A VUOTO Negli spogliatoi c’è tempo per qualche indicazione tattica e il Parma che si ripresenta in campo è spregiudicato: il 2-3-5 con cui schiaccia la Reggiana praticamente nei suoi ultimi 20 metri è arrembante ma anche rischioso: nello spazio di due minuti Hernani (uno e trino nei primi 15′ della ripresa) arriva alla conclusione, alta, da dentro l’area ma poco dopo l’occasione è per Pettinari, il cui tiro viene deviato da Osorio in corner dopo una galoppata in campo aperto di Lanini. Arrivano forze fresche dalla panchina: il più carico è Partipilo (per un evanescente Mihaila, distintosi perlopiù per una serie di scelte sbagliate), e il Parma conclude tre volte nello spazio di un amen, due di queste portano la firma proprio dell’esterno pugliese.
Fa seguito l’entrata di Begić e Čolak ma l’arrembaggio di casa non si arresta: la prima metà del secondo tempo si gioca nella trequarti ospite, senza che la Reggiana riesca a trovare soluzioni diverse da sgroppate dei singoli. Manca solo una cosa, non da poco: il gol.
La Reggiana fatica a uscire dalla sua metà campo, Nesta sente l’odore del pericolo e si copre: dentro tutti i suoi mediani e il neo-acquisto Antiste in un coperto 4-3-3 votato quasi esclusivamente alle ripartenze. La mossa funziona e, al termine dei 90 minuti, il risultato non si schioda. Un punto a testa che scontenta di certo più il Parma della Reggiana, che nel secondo tempo ha solo sofferto.
PARMA-REGGIANA 0-0
PARMA (4-3-3): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Ansaldi (14′ st Zagaritis); Estevez, Bernabé (34′ st Sohm), Hernani; Mihaila (14′ st Partipilo), Benedyczak (19′ Begic); Bonny (19′ Čolak).
A disposizione: Turk, Corvi, Balogh, Hainaut, Haj, Motti, Di Chiara.
All. Fabio Pecchia.
REGGIANA (4-3-1-2): Bardi; Libutti, Rozzio, Romagna, Sampirisi; Bianco, Vergara (13′ st Girma), Kabashi (38′ st Szyminski); Portanova (27′ st Nardi); Lanini (27′ st Antiste), Pettinari (Varela Djamanca 13′ st).
A disposizione: Sposito, Satalino, Pieragnolo, Cigarini, Gondo, Fiamozzi, Da Riva, Nardi.
All. Alessandro Nesta.
Arbitro: sig. Manganiello di Pinerolo
Assistenti: sigg. Bindoni di Venezia e Tegoni di Milano
NOTE Stadio Ennio Tardini di Parma; spettatori: 16.307 (abbonati 7.361, ospiti dichiarati 1.500) per un incasso totale di 204.893,76 euro. Ammoniti: Kabashi (R) al 32′ st per gioco falloso, Estevez (P) al 35′ st per comportamento non regolamentare, Delprato (P) e Bianco al 42′ st per comportamento non regolamentare. Corner: 6-2 (5-1). Recupero: pt 6′; st 5′