Dennis Man e Adrìan Bernabé, il numero 98 e il numero 10 del Parma, vestono la maglia crociata dal 2021 e insieme compongono una coppia formidabile. E l’ultimo match del 2023, a Brescia, ne è stato l’ennesimo esempio.
Calcio d’angolo: le torri sono già ben posizionate in area di rigore, il numero 98 prende la rincorsa per calciare ma la passa dove sa che c’è qualcuno che non sta aspettando altro. Qualcuno che – forse d’accordo, forse no – ha avuto la stessa idea: un lampo da fuoriclasse del 10 la esegue ottimamente, prima che chiunque altro possa comprenderne le intenzioni.
Il gol che ha sbloccato la gara domenicale al “Rigamonti” è la perfetta fotografia dell’esaltante momento vissuto dal duo: una dimostrazione di fiducia verso il proprio compagno di scorribande che la ripaga con tanta semplicità e naturalezza, regalando materiale per gli annali. Sono proprio Man e Bernabé a essere finiti sotto i riflettori in questo primo tentativo concreto di fuga della squadra di mister Pecchia, grazie a prestazioni degne dei migliori palati, contornate da gol e assist della miglior qualità che hanno saziato la classifica della squadra e quelle personali. E così a Brescia, dopo il gioiello balistico di Bernabé a portare avanti i gialloblù, i due improvvisano un’azione in pieno stile Copacabana e, tra un colpo di tacco (due, a dire il vero) e un dribbling sferzante, il Parma mette in cassaforte risultato e tre punti.
Questo momento di estasi di coppia si traduce anche nelle statistiche individuali, sebbene siano giocatori a cui i freddi numeri stanno particolarmente stretti. È possibile leggere i loro nomi in quasi tutte le voci statistiche offensive: Dennis Man, grazie ai 3 gol siglati contro Ternana e Brescia, si prende con i suoi 8 gol il trono del miglior realizzatore dei ducali, sottratto a Benedyczak, e insidia Coda (9, Cremonese) e Casiraghi (11, Südtirol) nella corsa al titolo di capocannoniere. Inoltre, il rumeno può contare anche 4 assist tra le frecce del suo arco, risultando il secondo giocatore con più partecipazioni (12) alle reti siglate, nuovamente alle spalle del centrocampista del Südtirol. La grandissima capacità di dribbling, espressa in modo sublime negli slalom giganti che caratterizzano le sue giocate, sembra finalmente aver trovato un canale in fui far sfociare la sua potenza dirompente. E i 18 tiri in porta messi a referto nel girone di andata, con il 44,4% di realizzabilità, sono un sintomo di concretezza e maturità raggiunta come risultato di un percorso di crescita che ha accompagnato il giocatore all’età calcistica adulta.
La sua controparte, Adrìan Bernabé, è quanto ciò di più puro che il laboratorio de La Masia possa produrre. Le sue giocate emanano sprazzi di uno stile inconfondibile: tocchi veloci, colpi a effetto, passaggi a cucire gioco e tagliare il campo, balistica sopraffina. I 5 gol segnati in campionato (con cui ha pareggiato il suo miglior risultato di sempre in una singola annata) sono solo un dettaglio del quadro che rappresenta il suo calcio giocato, fatto di colpi di genio (come i due assist di tacco per il “gemello del gol” contro Ternana e Brescia, sebbene uno non venga conteggiato) e pennellate vivaci, colorate e senza freni, in tutto il suo “barcelonismo” intrinseco. E allora ecco che sbucano i 20 dribbling con cui entra nella classifica dei migliori, i 3 assist all’attivo che arrotondano a 8 partecipazioni ai gol, e le 29 occasioni create, sintomo di come spaventi le difese avversarie con tutto il suo infinito repertorio.
Il raffinato e solare stile catalano bilancia le taglienti incursioni transilvane, formando un tandem ricco di qualità e vario nelle armi che possono aiutare i gialloblù a sognare in grande, legittimati da una prima parte di stagione di altissimo livello, e raggiungere i propri ambiziosi obiettivi.