Quante voci attorno al futuro di Roberto Inglese. Vere o false che siano, il chiacchiericcio continua e si intensifica con il passare dei giorni.
Un film già visto anche nella passata stagione, durante l’estate 2021, ma che alla fine portò alla conferma in maglia crociata, tra speranze di rinascita e i soliti maledetti infortuni che lo hanno relegato a seconda o terza scelta. Risultato? 25 presenze (1.184 minuti) e 3 gol.
Come scritto in più occasioni, il vero ostacolo per chi si avvicina a Inglese è lo stipendio, 1,7 milioni a stagione. E’ l’eredità della gestione Nuovo Inizio il quale aveva puntato forte sull’ex Napoli e Chievo, tanto da pagarlo 22 milioni di euro, il decimo attaccante italiano più costoso della storia del calciomercato nostrano.
Il direttore sportivo Mauro Pederzoli non si è mai nascosto dietro frasi di circostanza: il Parma punta su Inglese. Concetto sposato anche mister Pecchia malgrado il ritiro estivo non sia stato esaltante, anzi (Covid-19 compreso).
Eppure anche oggi il nome di Inglese ha fatto il giro del pianeta calciomercato: il collega Nicolò Schira lo ha accostato alla Triestina, insieme a Schiattarella, per quello che sarebbe un doppio colpo sensazionale per un club di serie C. Il ds della Triestina, Giancarlo Romairone, conosce molto bene entrambe i giocatori e questo potrebbe agevolare una trattativa che rischia di trascinarsi fino agli ultimi giorni di agosto, ma solo se il Parma dovesse partecipare in modo sostanzioso all’ingaggio. Sempre che le altre pretendenti (vere o presunte), tra queste Bari, Sampdoria e Spezia, non decidano di anticipare i tempi e puntare su un attaccante dal rendimento molto incerto.
Domenica sera il Parma sarà di scena a Salerno, esordio in Coppa Italia, e le scelte di Pecchia potrebbero alimentare o spegnere definitivamente un’altra ondata di voci e supposizioni che tengono in sospeso il futuro del giocatore a Parma. Come un disco incantato.