Calaiò e Ceravolo, Calaiò o Ceravolo. Il tormentone è iniziato da una paio di settimane. Tifosi e addetti ai lavori hanno pensieri diversi, ma l’idea predominante sembra quella di vedere in campo dal primo minuto entrambe gli attaccanti a disposizione di D’Aversa. Un evento che quest’anno, per vari motivi, è successo solo nei secondi tempi del girone di ritorno.
Di sicuro la coppia Calaiò-Ceravolo, come dimostrato contro il Foggia, ha dimostrato di avere un potenziale enorme, in grado di abbattere qualunque difesa. Due giocatori con caratteristiche differenti, l’Arciere è più propenso ad andare incontro alla palla e a dettare l’ultimo passaggio (come fece nella sua esperienza a Napoli quando giocava al fianco di Bucchi o Sosa), mentre Ceravolo è uno che preferisce aggredire gli spazi, dare profondità e giocare sul filo del fuorigioco.
Potrebbe essere questa la mossa per il finale di stagione e, perché no, anche in ottica playoff.
Ora la palla passa a D’Aversa, la cui soluzione a due punte lo stimola molto, tant’è che l’ha provata più volte durante la scorsa settimana. Una tentazione che, però, si scontra con il tour de force che aspetta i crociati nei prossimi giorni (giovedì ad Avellino, lunedì prossimo al Tardini contro il Palermo) e con l’esigenza di centellinare le forze dei due attaccanti, anche perché entrambe non hanno sostituti naturali.
La tentazione di partire dal primo minuto con due punte c’è ed è forte, ma la soluzione potrebbe essere rinviata di una-due settimane.