FIRENZE – Al termine di Fiorentina-Parma con cui i gigliati accedono ai quarti di Coppa Italia grazie alla vittoria ai rigori, dopo il 2-2 dei supplementari, sono tanti gli spunti di riflessione.
Innanzitutto, è stata sicuramente la partita più probante e completa affrontata dal Parma in stagione. Dovendo imputare qualcosa al Parma (benché sia difficile volerlo), il calo di tensione con cui i gialloblù hanno assecondato l’addormentarsi del ritmo di gioco è sintomo della partita vera, seria, per lunghi tratti superiore a quella della Fiorentina. Coerentemente con il piano partita, i viola detengono le redini del possesso palla fin dall’inizio, accettando di scoprirsi nel tentativo di ferire un Parma ben disposto in campo e che, col potenziale atletico a disposizione, dimostra il piacere nel correre in campo aperto, ogniqualvolta vi riesca, e di saper colpire in queste occasioni. Così nasce il primo gol, mentre il secondo su una buona pressione alta e grazie a un infortunio della difesa viola. Si può addirittura dire che il Parma ha mancato il gol del ko, quando prima che i locali accorciassero con Nzola, le occasioni erano state tutte gialloblù. Il gap contro una squadra da vertice di Serie A è stato soprattutto mentale: il Parma si è fatto rimontare dopo aver condotto la gara per quasi 70′, peraltro senza marchiani errori e sforzi eccessivi dei padroni di casa, finendo con l’avere più rimpianti che rimorsi. Il bicchiere va comunque visto mezzo pieno: con un undici iniziale dall’età media di 23 anni, il Parma è stato per 89′ ai quarti di Coppa contro una delle migliori squadre d’Italia.
LE SCELTE Contro la Fiorentina viene schierato addirittura il 25° calciatore in stagione (dei 27 convocati gli unici finora non impiegati in competizioni ufficiali sono il diciottenne Anas Haj e il terzo portiere Turk). Wylan Cyprien, la cui ultima presenza è datata 13 maggio (per il Sion), da quasi tre anni non si vedeva con la maglia crociata: era il 21 febbraio 2021, nel 2-2 casalingo contro l’Udinese; stasera il francese si accomoda in mediana accanto a Bernabé, per concedere il previsto turno di riposo ad Estévez. Rispetto alle previsioni l’altra novità di serata è Hainaut come terzino destro.
Relativo parlare di turnover in casa Fiorentina, che può permettersi di schierare il trio Brekalo-Barak-Sottil sulla trequarti a supporto di Nzola unica punta.
BERNABÉ FLAMENCO, BONNY HARD ROCK Il Parma parte contratto e la Fiorentina impone fin da subito il ritmo alla partita senza preoccuparsi di lasciare enorme spazio alle spalle della difesa, spazio che in apertura i gialloblù faticano a conquistare. Con tutti gli effettivi gigliati stabilmente nella metà campo del Parma arriva la prima, colossale, occasione sui piedi di Nzola: complice lo scivolone di Osorio, Barak riceve con troppa facilità in area, appoggio per l’attaccante angolano e, a un passo dalla porta, salvifica diagonale di Coulibaly che strozza in gola l’urlo della Fiesole.
L’enorme rischio sveglia il Parma, che da qui fino al 45′ è un’orchestra meravigliosa: non sfrutta una chance golosa, golosissima con Mihaila, lanciato solissimo in campo aperto, ma al momento decisivo il romeno sciupa. Al 19′ episodio quanto mai dubbio in area viola: sembra ci sia il tocco di Milenkovic su Bonny, liberatosi per calciare, ma né arbitro né VAR lo valutano sufficientemente grave da intervenire.
Ma il Parma è più forte anche del ragionevole dubbio: le praterie lasciate dalla difesa viola diventano terreno di caccia per un Bernabé in forma Musagete. Prima riprova a mandare in gol i compagni – ma Cyprien trova Christensen e poi Bonny il palo –, il successivo rimpallo capita proprio sul mancino del 10 gialloblù, che conta i passi e di prima intenzione spedisce imparabilmente in rete non prima di dare un bacino alla traversa. 0-1 al 21’.
La Viola colpita a freddo si fa male da sola giusto due minuti dopo: fatale e invereconda la sufficienza con cui, in costruzione dal basso, Mina, nemmeno troppo pressato, sbeffeggia il pallone per un sorpreso Kayode conducendo al raddoppio-lampo di un Bonny per quindici minuti in delirio di onnipotenza, dopo il recupero alto con assist di Mihaila.
Sotto gli occhi di un impietrito Italiano al 31′ il direttore di gara fischia senza indugi un rigore per la Fiorentina, dato l’evidente tocco di braccio di Circati, penalty che però il VAR derubrica a semplice punizione perché fuori area. Sarà fino all’intervallo l’unico sussulto dei padroni di casa, che anzi rischiano la débacle già nei primi 45′, allorquando dapprima Circati dopo corner e ancora uno strepitoso Bernabé vanno a un nonnulla dallo 0-3.
NON È FINITA FINCHÉ NON È FINITA Alla ripresa urgono gli interventi di Italiano: quattro i cambi nello slot dell’intervallo, con dentro Biraghi, Infantino, Arthur e Ranieri, quest’ultimo in luogo di un Mina onestamente impresentabile. Dichiarazione di intenti quasi immediata dei gigliati, che per la seconda volta nella partita si divorano, con Barak, un gol quasi già fatto, su cui si oppone un Corvi sempre sicuro e irreprensibile quando chiamato in causa.
Lo spartito è lo stesso del primo tempo: la Fiorentina, se possibile, ancor più sbilanciata; il Parma abbassa il baricentro a protezione della propria porta. Si creano così i presupposti per altre transizioni ospiti: meravigliosa al 20′ quella con cui Man si beve mezza difesa e libera Mihaila sul lato debole, che apre il piattone ma il suo colpo da biliardo finisce a un soffio dal palo.
Proprio quando la partita sembrava ormai avere poco da dire, con la stessa Fiorentina tentennante nell’arrembaggio finale, ecco la fiammata: Nzola addomestica di prepotenza il cross di Sottil, uno dei meno peggio sin qui, e scarica al volo una bordata sotto la traversa. 2-1 all’84’ e comincia un’altra partita.
A dispetto del freddo abbattutosi sul Franchi, la Fiesole, così come Italiano, s’infiamma e al minuto 43 è tutto da rifare: il duo al VAR Maggioni-Di Vuolo richiama il direttore al monitor perché Osorio tocca col braccio largo il cross dalla sinistra di Sottil, stavolta il verdetto non è clemente. Sottil si presenta dal dischetto e pareggia, con Corvi che intuisce la conclusione, troppo forte per essere respinta. Protagonista assoluto tra i locali Sottil, il cui zampino è evidente in tutte le reti viola, e che ha beneficiato del cambio, per infortunio, con cui Delprato ha sostituito Hainaut, fino ad allora in grande spolvero.
AMARA È LA NOTTE Si va dunque ai supplementari contro una Fiorentina galvanizzatissima. Come un grande pugile, però, il Parma incassa il colpo e addirittura sfiora il colpaccio, quando a metà del primo tempo supplementare Man salta in velocità un esausto Kayode fino a giungere in area: qui pecca di egoismo, scegliendo di calciare, a capo chino invece di premiare un compagno meglio posizionato. Notevole comunque la risposta di Christensen, che vola all’angolino. Risulterà l’occasione più netta della frazione, invero l’unica, per il Parma, ora in grande difficoltà contro una rinata Fiorentina.
Nel secondo tempo supplementare a prevalere è la fatica, non si registrano occasioni e si va infaustamente alla lotteria dei rigori. Che per il Parma pesano come un macigno, dato l’andamento della partita, ancor più visto l’opprimente muro di fischi che si leva dalla curva viola ad ogni rigore parmigiano. Succede poi che i giocatori della Fiorentina siano implacabili dal dischetto, mentre i sogni di gloria di un comunque orgoglioso Parma si stampano sul palo di Man e volano poi alle stelle col rigore di Camara, che non rende neppure necessario l’ultimo penalty gialloblù, vista la rete decisiva di Beltran.
FIORENTINA – PARMA 6-3 d.c.r. (2-2 d.t.s.)
Reti: pt 21′ Bernabé, 23′ Bonny; st 38′ Nzola; 44′ rig. Sottil (F)
Rigori: Biraghi (F) gol, Hernani (P) gol; Kouame (F) gol, Man (P) palo; Milenkovic (F) gol, Camara (P) alto; Beltran (F) gol.
FIORENTINA (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Milenkovic, Mina (1′ st Ranieri), Parisi (1′ st Biraghi); M. Lopez, Mandragora (1′ st Arthur); Brekalo (1′ st Infantino), Barak (21′ st Beltran), Sottil (1′ sts Kouame); Nzola.
A disposizione: Terracciano, Vannucchi, Comuzzo, Pierozzi, Duncan, Amatucci, Bonaventura. Allenatore: Italiano.
PARMA (4-2-3-1): Corvi; Hainaut (8′ st Delprato), Osorio, Circati, Coulibaly; Cyprien (1′ pts Camara), Sohm; Benedyczak (17′ st Man), Bernabé (25′ st Hernani), Mihaila (25′ st Begic); Bonny (8′ st Charpentier).
A disposizione: Chichizola, Turk, Balogh, Estevez, Ansaldi, Colak, Partipilo, Haj, Di Chiara. Allenatore: Pecchia.
Arbitro: sig. Marinelli di Tivoli.
Assistenti: sig. Di Gioia di Palermo e sig. Fontemurato di Roma 2.
Note: stadio “Artemio Franchi” di Firenze. Ammoniti: al 38′ pt Mina (F) per gioco falloso, al 39′ pt Chichizola (P) dalla panchina per proteste, al 2′ pts Nzola (F) per gioco falloso, al 5′ pts Ansaldi (P) dalla panchina per proteste, al 15′ sst Infantino (F) per gioco falloso. Corner: 8-3 (4-2, 6-2, 6-3). Recupero: 3′ pt, 6′ st, 0′ pts, 2′ sst.