Il Parma è la squadra che ha ricevuto più cartellini rossi nei cinque maggiori campionati europei in corso.
Il cartellino rosso di Bologna, indirizzato a Woyo Coulibaly dopo appena 6′ del secondo tempo nel match di Bologna, ha aumentato a quattro il numero delle espulsioni nelle prime sette giornate del campionato di Serie A. Prima di lui, a finire nella lista dei “cattivi” anche il portiere Zion Suzuki (alla 3ª), il centrocampista Mandela Keita (alla 4ª) e l’attaccante Matteo Cancellieri (alla 5ª). Una media spaventosa quella che macchia i Crociati di rosso: verrebbe subito da pensare a una squadra che sistematicamente ricorre al gioco falloso. Ma i dati dicono che non è così.
Il caso del Parma è un paradosso. Nessuno in Italia (e in Europa) ha avuto sanzioni disciplinari così pesanti, ma allo stesso tempo è una delle squadre che nell’attuale Serie A ha un basso numero di ammonizioni (8 gialli a carico) e che commette meno falli: con solo 75 interventi irregolari è terzultima in questa speciale graduatoria. Una spiegazione a questo ragionamento contraddittorio non c’è. Ma l’allenatore, Fabio Pecchia, ha comunque fornito una risposta che sottolinea l’animo “giochista” della sua squadra: «Devo dire la verità: il dato va controtendenza, siamo la squadra che commette meno falli, facciamo del nostro modo di essere la costruzione e non l’ostruzionismo. Questo è un dato. La squadra vuole giocare a calcio, ma subisce tanti rossi. Cercheremo di lavorare anche per invertire questa tendenza» queste le parole del mister gialloblù oggi, in occasione della consegna del premio “Scopigno e Pulici” ricevuto presso il salone del Coni a Roma (clicca qui).
«La squadra – ha poi proseguito Pecchia – deve continuare a mantenere il proprio modo di stare in campo: le prestazioni ci sono state, hanno avuto un certo spessore e sempre in linea con col modo sempre verticale e sempre veloce di giocare. Solo che ci è mancato quel dettaglio che ti permette di vincere o perdere. In una squadra giovane va tutto messo nel pacchetto: c’è entusiasmo, c’è energia, ma c’è anche questo “scivolare” dalla gara. Lavorare, dare valore al risultato di ieri: abbiamo fatto una grande prestazione e portato a casa un altro mattoncino».