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Parma Calcio

Il Parma di Krause piomba nel caos a 35 giorni dall’inizio del mercato

Krause e figlio

Il Parma piomba nel caos, travolto dalle dimissioni di Javier Ribalta, il Managing Director Sport del club crociato.

Il classico fulmine a ciel sereno, arrivato nel momento sbagliato, proprio quando bisognava cominciare a costruire la squadra per la prossima stagione. Una scelta che butta nel cesso mesi di lavoro, dettata da forti contrasti tra il patron Kyle Krause e lo stesso Ribalta, come abbiamo spiegato in un articolo precedente (leggi qui). A spezzare il rapporto tra il dirigente spagnolo e la famiglia americana ci sono vari argomenti: la scelta dell’allenatore, il calciomercato, le strategie di sviluppo del club.
Problemi che vanno avanti da diversi mesi, tra rassicurazioni e compromessi, fino al divorzio delle ultime ore. D’altronde i risultati dell’ultima stagione sono sotto gli occhi di tutti e hanno messo a nudo le debolezze del club che, col passare dei mesi, sono diventate gigantesche, compresa la parte economica, sempre più in rosso.

Ribalta ha deciso di rinunciare a tanti soldi (chapeau!), ma la carriera e l’integrità morale vengono prima di tutto. Soprattutto se, come sembra, il dirigente ex Zenit non abbia mai avuto carta bianca sulle scelte principali dell’area sportiva (presenti, passate e future). Dimissioni che, dunque, mettono a nudo le responsabilità altrui. Ed è proprio questo il nodo di tutta la questione, di tutto il caos che ha travolto il Parma.
Le dimissioni di Ribalta, infatti, arrivano dopo un lungo silenzio da parte di Krause che di fatto non ha mai confermato o “licenziato” pubblicamente l’uomo a cui aveva affidato il progetto di rilancio dei crociati; progetto naufragato.
Le idee dominanti e fantascientifiche dell’americano hanno fatto precipitare la situazione, a poco più di un mese dall’inizio del pre campionato, con una squadra ancora senza allenatore, senza direttore generale, senza managing director corporate e forse anche senza direttore sportivo, considerando che Mauro Pederzoli è uomo legato a Ribalta.

Una follia calcistica che espone il Parma a troppi rischi, di natura sportiva e non solo, perché il prossimo mercato estivo si preannuncia un rebus, con un’infinità di esuberi da sistemare, limitazioni imposte dall’Uefa e una squadra da rinforzare in ogni reparto, se il vero obiettivo è sempre la serie A.

Lo scenario è questo e Krause, essendo il capitano della “barca”, è il primo responsabile. Senza se e senza ma. E sarebbe opportuno che si presentasse davanti a tifosi e stampa per rispondere a mille interrogativi che dopo le dimissioni di Ribalta sono diventati ancora più velenosi, soprattutto dopo due anni di delusioni e sessioni di mercato incomprensibili e fallimentari. Il Parma non merita questo trattamento. Non merita questa follia.

In conclusione, a 35 giorni dall’inizio del mercato (1 luglio data ufficiale, in realtà le trattative iniziano molto tempo prima) il Parma deve ricostruire la squadra dirigenziale e poi pensare a tutto il resto. Sperando che il casting non riguardi solo volti hollywoodiani o ex campioni, perché la serie B è una brutta bestia. Ma evidentemente Krause non lo ha capito.

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