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Il nuovo stadio Tardini tra burocrazia, politica e ricorsi

Il nuovo stadio Tardini tra burocrazia, politica e ricorsi

Il 2022 inizia con un altro esposto inviato all’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione. Lo ha presentato un gruppo di cittadini e residenti che da tempo si batte contro il progetto di ristrutturazione del nuovo stadio Tardini.

Notizia che arriva pochi giorni dopo le parole del vice sindaco Marco Bosi il quale aveva annunciato il parere favorevole dell’Anac e quindi la rapida ripresa del percorso di approvazione del progetto in Consiglio Comunale (probabilmente a metà gennaio). “In questa fase non serve alcun requisito (serviranno solo dal definitivo in poi) pertanto si può deliberare il pubblico interesse – ha spiegato Bosi -. Secondo Anac non sussistono margini per ulteriori approfondimenti” almeno in questa fase. Sono passati alcuni giorni e i toni della battaglia sono tornati ad inasprirsi.

Un lungo tira e molla che come ripetiamo dall’inizio di questa storia finirà per diventare una contesa politica e sociale, con sullo sfondo le elezioni comunali dei prossimi mesi, con tutti i rischi del caso, almeno per quanto riguarda la politica locale (e non solo), perché la questione Tardini rischia di diventare la bandiera di qualunque partito o lista civica, e addirittura entrare a far parte dei programmi elettorali di qualcuno. Intanto la partita è ancora ferma sui banchi comunali: interesse pubblico oppure no? In attesa del nuovo parere dell’Anac, la palla passa al Consiglio Comunale. Forse.

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