A Padova per la prova del nove. Per capire se il secondo posto è realtà oppure illusione. Roberto D’Aversa ha parlato di questo ed altro durante la conferenza pre partita svoltasi nel pomeriggio nella sala stampa del Centro Sportivo di Collecchio. Diversi gli argomenti affrontati, da Bassi ai tifosi, per finire all’avversario di domani, il Padova di Brevi, una delle squadre più attrezzate del girone B, Venezia a parte.
SFIDA IMPORTANTE: “E’ una partita importante, perchè giochiamo contro una squadra forte, attrezzata per vincere il campionato. Sta a noi dimostrare la nostra qualità e, soprattutto, la nostra personalità. Si tratta di una gara importante, ma non ancora fondamentale per il secondo posto, a sei giornate dal termine. Non sarà decisiva, ma dobbiamo vincerla”.
TURNOVER: “Quando si ha un ciclo o un mini ciclo come questo di tre partite in otto giorni, bisogna pensare sempre alla prossima partita. Contro la Maceratese dovevo pensare ad alcuni aspetti, con Munari che rientrava e aveva bisogno di fiducia e minuti. Dovevo gestire alcune situazioni”.
IL PADOVA: “E’ una squadra forte, costruita per vincere e per fare bene. Ha giocatori forti, come Emerson e Dettori, che sono stati protagonisti in categorie superiori. Forse non gioca un bel calcio, ma è comunque una squadra pratica contro cui si fatica parecchio a fare calcio. Possiedono caratteristiche importanti. Emerson è bravo nelle verticalizzazioni immediate e nei cambi di gioco. Hanno due giocatori di gamba molto importanti. Sta a noi limitare le loro qualità e sfruttare i loro limiti”.
BASSI: “Ci ho parlato domenica prima della partita, spiegandogli perchè la scelta sarebbe ricaduta su Frattali. Non ho più parlato con lui dopo. La società non c’entra nulla. Abbiamo preso un portiere, perché nel momento in cui Zommers sarebbe stato convocato dalla Nazionale e Frattali era infortunato, noi ci saremmo trovati con un portiere della Berretti in porta. Frattali si è fatto male, noi abbiamo preso un portiere affidabile che era Davide Bassi. Ora, però, non dobbiamo cercare nessun colpevole in questa vicenda, perché non ce ne sono. Non giudico la scelta di Bassi, ma ho appreso, ieri, dalle parole della società che sarebbe voluto andare via. Rispettiamo la sua scelta ma noi a Parma non vogliamo tenere nessuno controvoglia”.
TIFOSI: “Se si vogliono riportare spettatori allo stadio c’è bisogno di cambiare le regole, di dare fiducia ai tifosi e di responsabilizzarli. Di conseguenza penso che, malgrado gli episodi dell’andata tra le tifoserie di Parma e Padova, sia stato giusto non vietare la trasferta e non assumere provvedimenti restrittivi a proposito. Dobbiamo dare segnali di maturità e prenderci responsabilità anche sotto questo punto di vista. Sicuramente giocare con il pubblico allo stadio è più bello”.