Il Parma e la sua carovana crociata volano a Firenze. E’ semifinale, di fronte ci sarà il Pordenone (battuto due volte in campionato). Il biglietto per le fasi finale dei playoff è stato staccato dopo una battaglia combattuta in ogni zona del campo, con l’autorità e la personalità di chi sa come si vincono i campionati. Il Parma sbanca Lucca 2-1 e lo fa senza qulche tentennamento, anche se, ad onor del vero, il gol toscano è arrivato su una punizione deviata dalla barriera che ha ingannato Frattali. Onore alla Lucchese, sospinta da un pubblico caloroso e genuino, che ha combattuto sempre, anche dinanzi all’evidenza dei fatti e cioè alla superiorità tecnica dei crociati che non hanno certo brillato per la qualità del gioco (chissenefrega) – in questo preciso momento della stagione non lo fa nessuna squadra – ma hanno imposto la loro supremazia con giocate velenose, ripartenze fulminee e un possesso palla un po’ più efficace rispetto al solito. Una squadra in costante crescita soprattutto sotto l’aspetto psicologico; una squadra convinta di poter vincere, che non denota più gravi amnesie e incapacità realizzative.
La difesa, ad esempio, sembra costruita con il ferro, a centrocampo la dinamicità di Corapi (oltre all’inesauribile Scavone) ha rivitalizzato un intero reparto e in attacco ora si segna con maggiore frequenza (ma si crea di meno). Aspetti fondamentali che danno il senso della maturazione di un gruppo che strada facendo sta perdendo qualche pezzo, vedi gli infortunii di Lucarelli e Nocciolini; rischi preventivabili dopo una stagione così lunga e logorante, ma che si spera non condizionano le scelte dell’allenatore in vista della semifinale ed eventuale finale.
La grande sorpresa (annunciata) della serata è stato Simone Edera, classe 1997 (scuola e proprietà Torino): prima di oggi aveva giocato solo 74 minuti (5 presenze), neanche una partita intera. D’Aversa lo “pubblicizza” da qualche settimana, perché il ragazzo ha gamba e visione di gioco, oltre ad un destro che fa male, tant’è che anche a Piacenza era andato vicinissimo al gol. La prima gioia è arrivata oggi, ed è una rete pesantissima, perché sigilla il passaggio del turno e spegne definitivamente i sogni della Lucchese che con D’Auria ha creato diversi grattacapi a Di Cesare e soci.
Il lavoro sporco di Calaiò e Scavone, il grande bagaglio tecnico di Scaglia, la grinta di Corapi, la sicurezza di Frattali… tutti ingredienti che rendono la torta più buona e cremosa. Una torta che vale la semifinale. Il sogno serie B è vivo più che mai.
(Nella foto di LORENZO CATTANI l’esultanza a fine partita di Calaiò e compagni)