Parma Calcio
Chivu: «La squadra ha un cuore grande». Pellegrino: «Crespo, un mito»

Dalla sala stampa del “Tardini”, le dichiarazioni a caldo del post Parma-Juventus (clicca qui per le pagelle), match terminato 1-o.
A rispondere alle domande dei giornalisti presenti in conferenza mister Cristian Chivu e Matteo Pellegrino per il Parma; per la squadra bianconera si sono presentati l’allenatore bianconero Igor Tudor e Pierre Kalulu.
Le dichiarazioni raccolte nella “pancia” dello stadio parmigiano dalla squadra di SportParma.
CHIVU «È una vittoria che muove la classifica e che ci dà tanta fiducia per il nostro lavoro. Però, mancano ancora 5 partite: bisogna mantenere i piedi per terra e dobbiamo saper affrontare le difficoltà. Anche oggi abbiamo perso due ragazzi dopo 10′ e il terzo a fine primo tempo. Ma si meritano tutto questi ragazzi e questo meraviglioso pubblico.
Oggi abbiamo trovato quel cinismo di cui parlavo ala vigilia di questa partita, anche se è stata molti giorni fa. Abbiamo trovato anche la compattezza, il mettersi a disposizione del gruppo. I ragazzi se lo meritano per tutto il lavoro che hanno fatto, per essersi saputi calare immediatamente nella nuova dimensione, e qualche miglioramento direi che ci è visto.
È merito dei ragazzi perché lavorano tanto: capiscono quello che devono fare, per superare ogni difficoltà, capiscono in momenti e mettono l’anima; ora sono un gruppo, che è diventato davvero bello da vedere e nei momenti di difficoltà tira sempre fuori qualcosa in più. Mi riferisco ad esempio ad Angelo (Bonny, ndr), che si è dato tanto da fare da un punto di vista difensivo e si è fatto trovare pronto in tante situazioni. Ho una squadra che ha un cuore grande: mi fa piacere sottolinearlo, perché questi ragazzi, nonostante la giovane età che hanno, dimostrano una grande maturità.
A me non fa piacere parlare di me: ho le mie idee sul calcio ma allo stesso tempo ho la capacità e la flessibilità di capire determinati momenti, del calciatore che sto allenando. I ragazzi sono stati bravi a capire che non volevo cambiare tanto: io non alleno per me stesso o per dimostrare di essere un bravo allenatore. Sapete che io avevo dato delle priorità: il mio unico obiettivo è sempre stata la salvezza, perché questi ragazzi se lo meritano, anche di sperimentare il bello del calcio e la bellezza della Serie A. Io passo all’ultimo posto e mi metto a disposizione per quello che serve a questi ragazzi meravigliosi.
La squadra è consapevole di quello che si deve fare in campo e si mette a disposizione del gruppo, che l’io non esiste ma si parla sempre di noi. Giovanni (Leoni, ndr) ha fatto una gran partita, si merita il premio di migliore in campo, ma qualche errore l’ha fatto, deve migliorare. Anche Matteo (Pellegrino, ndr) riceverà i miei complimenti, ma può migliorare, soprattutto nelle piccole cose sul lavoro difensivo, piccole cose che spesso non si notano ma che sono importanti.
Noi possiamo, e dobbiamo, fare di più, Chiaro che questi 5 punti contro tre grandi squadre della Serie A sono importanti, ma bisogna mantenere i piedi per terra perché mancano 5 finali, prima erano 13. Bisogna capire l’importanza delle due partite e mezzo senza prendere gol, poi là davanti, per la qualità che hanno i ragazzi, qualcosa faranno. Sono veramente contento per la squadra, i tifosi e questa città. Domenica andremo a Roma contro la Lazio e, nonostante le difficoltà – qualcuno ha lasciato in campo un pezzo di muscolo – adesso dobbiamo trovare la serenità giusta e il modo giusto per affrontare la partita.
A me interessa la persona con cui ho a che fare: loro sono stati bravi a capire che la persona vale più di ogni altra cosa, che non dobbiamo mai nasconderci dietro gli errori degli altri. Questa è la mia esperienza, che ho vissuto. Quando vedo che non riesco, alzo anche un po’ i toni, ma sono orgoglioso di questi bravissimi ragazzi».
PELLEGRINO «Sono contento, è stata una bella partita. Meritavamo i 3 punti: sono molto importanti per noi e per il nostro obiettivo della salvezza, ma c’è ancora tanta strada da fare. Sono contento perché sapevo che Crespo era in tribuna: mi manca tantissimo per essere come lui, ma da piccolo guardavo i suoi video su YouTube e sono contentissimo che mi abbia visto segnare. Ho parlato un po’ con Estévez e Bernabé, ma ancora non sanno cos’hanno.
Bellissima anche la standing ovation del “Tardini” quando sono uscito, ma devo lavorare per avere altri momenti così, che ricorderò per tutta la vita. Siamo una squadra giovane ma con la maturità per sapere cosa fare e lavorare per la squadra e per i compagni. Vogliamo restare in Serie A e dare tutto per i nostri tifosi.
Penso che gli argentini si trovino bene in Italia perché gli italiani sono simili a noi, ma il calcio è molto diverso, a parte la lotta e oggi ce n’è stata molta, ma ci sono abituato e a me piace».
TUDOR «Una sconfitta che non ci voleva, ma rimane tutto aperto. Ci sono 5 gare in cui c’è tutto da guadagnare, per noi ma anche per le altre. Nel primo tempo il Parma ha vinto qualche duello e qualche seconda palla in più di noi, ma non abbiamo avuto due livelli diversi. Nel secondo tempo abbiamo spinto, ci è mancato il gol, il tiro, la voglia di andare a segnare. Alla fine, il Parma è in un buon momento, banno segnato con una palla buttata da 40 metri, bravi loro. Dai due attaccanti e Nico ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più, ma si gioca presto, non c’è tempo per pensare di più; i cambi sono entrati bene. Ai punti avremmo meritato di fare gol, ma il calcio non è così, non è la boxe: questo va accettato e si va avanti. Scegli come giocare sulle caratteristiche dei giocatori, se poi non sfrutti quelle che hai pensato, hai torto. Visti i problemi, ci stava fare questa formazione qua, non è questione di due o tre giocatori. Il primo tempo non mi è piaciuto, ma non mi sembra che il Parma ci abbia dominato. Il Parma ha fatto gol a fine primo tempo, potevamo andare sullo 0-0 e poi attaccarli come abbiamo fatto nel secondo tempo. Poi fanno gol gli altri e sembra tutto nero, ma non è così, bisogna essere lucidi nelle analisi.
Io non sono mai preoccupato, sono felice di allenare Vlahović e Kolo, vengono da un periodo complicato ma non mi piace mai parlare tanti dei singoli. Non mi preoccupa neanche la classifica, la trovo sempre stimolante; per creare la mentalità vera della squadra, per fare prestazioni continuative in 90′, bisogna lavorare. Dobbiamo migliorare nella mentalità, ci serve un po’ di “italianismo” in più: battagliare, lottare, non concedere nulla».
KALULU «È mancato il cinismo nella nostra area e nella loro: se nel primo tempo realizzi le occasioni, adesso il discorso sarebbe più speranzoso. Penso che ci è mancato certamente qualcosa, altrimenti avremmo vinto: ma loro sono una squadra che si muove tantissimo, sono sempre fuori posizione e mettono molto in difficoltà. Dovevamo vincere qualche duello in più, ma questo loro dinamismo ci ha messo in grande difficoltà rispetto alle altre partite. Il Parma ha giocato bene le ultime partite, e anche oggi ha fatto la sua prestazione. Mi ricordo anche all’andata in cui giocò un’ottima partita. Non so adesso le altre “piccole”, ma il Parma ha sempre mantenuto la sua filosofia».
(In copertina, gli allenatori Tudor e Chivu prima di Parma-Juventus – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)
