Parma Calcio
Chivu: «Io e Tudor giocavamo per vincere. Contro la Juve serve umiltà»
Non poteva essere alla vigilia, stavolta, la conferenza pre-partita di mister Cristian Chivu, visto che domani sarà la domenica di Pasqua. E così l’appuntamento con la stampa per parlare di Parma-Juventus è avvenuto oggi al “Mutti Training Center”.
Nonostante le quasi 55 ore di anticipo sulla partita, il tecnico rumeno s’è addentrato nei temi della partita di lunedì che lo metterà a confronto con i bianconeri allenati da Igor Tudor. Un grande ex difensore, proprio come lui. Sarà una partita in cui ottenere i tre punti per entrambi, che erano abituati già da giocatori a giocare vincere: «Le squadre in cui abbiamo giocato proponevano sempre gioco, volevano sempre vincere». E vorranno farlo anche a Pasquetta: Chivu, dopo i 5 pareggi consecutivi, cerca una sorpresa nel suo uovo. Intanto, non manca l’entusiasmo in casa dei crociati, testimoniato anche da un momento “sospeso” durante la conferenza stampa in cui il gruppo giocatori, in attesa del pranzo in un’altra sala, si è lasciato andare qualche grida di giubilo che ha oltrepassato il muro (e non solo quello del suono).
Dall’infermeria l’allenatore rumeno ha fatto intuire che nelle prossime 48 ore si cercherà di recuperare a pieno Cancellieri e anche Balogh, uscito malconcio dal match di Firenze.
Di seguito le dichiarazioni di mister Chivu nell’odierna conferenza stampa, a cui eravamo presenti anche noi di SportParma con le nostre domande.
SETTIMANA INTENSA «Abbiamo superato una settimana intensa e molto buona di una lavoro fatto bene, mancano ancora due giorni. Questa conferenza è un po’ atipica (ndr). Però si è lavorato bene: stiamo aspettando di vedere se recuperiamo qualche acciaccato, abbiamo altri due allenamenti: dobbiamo avere un po’ di pazienza. Mi riferisco a Cancellieri e qualcun altro».
UNA SFIDA SENTITA «Avevo detto che erano 13 finali, ora ne mancano 6. Abbiamo sempre messo in testa che dovremo giocarcele, sono davvero tutte delle finali. Come obiettivo abbiamo in mente di fare una buona partita, ottenere un risultato e fare un bel regalo ai tifosi. Noi stiamo costruendo questa mentalità di pregare le partite come fossero tutte finali a prescindere dagli avversari che affrontiamo».
IL GIOCO DELLA JUVE «La Juve ha una rosa e un organico che, a prescindere dai giocatori che manda in campo, mantiene sempre la stessa alta qualità rimane. Hanno un gioco diretto e molta intensità. Davanti creano qualche sovrapposizione, creano superiorità numerica: noi saremo sempre pronti e preparati a mettere densità e a chiudere le linee di passaggio per poi ripartire».
CHIVU VS TUDOR, SFIDA TRA EX DIFENSORI «[Dalla stanza accanto, dove i giocatori attendono il pranzo si levano grida di gioia]. C’è entusiasmo [dice sorridendo Chivu che poi torna sulla domanda, ndr]. Quello che abbiamo fatto noi (io e Tudor, ndr) da giocatori non è importante. Ora stiamo cercando di fare una carriera da un altro punto di vista professionale: abbiamo cambiato mestiere, siamo due allenatori che hanno esperienza alle spalle. Le squadre in cui abbiamo giocato proponevano sempre gioco, volevano sempre vincere. Da allenatore le realtà sono diverse. Noi cerchiamo di guardare il nostro obiettivo, così come sono convinto che lo guardi anche la Juve. La differenza sta che noi abbiamo l’umiltà di capire che stiamo lottando per la salvezza, mentre loro viste le spese che hanno fatto hanno ambizioni diverse».
CHI TOGLIERE ALLA JUVE? «Non spendo energie per pensare a chi c’è e a chi non c’è, a noi interessa poco. Hanno giocatori di qualità davanti, ma anche quelli che subentrano non sono da meno. Stiamo pensando a quello che dobbiamo fare noi, a fare la nostra partita, a superare i momenti con lucidità, pensare al nostro sviluppo, alla nostra manovra».
CHE JUVE ARRIVA A PARMA? «Igor ha sempre fatto il 3-4-2-1 da quando è arrivato. Poi noi ci aspettiamo di tutto, in Serie A bisogna saper fare più cose. Bisogna essere pronti a qualsiasi sorpresa che l’avversario ci può riservare».
ENTUSIASMO E UMILTÀ «Questo è un lavoro in cui bisogna avere sensibilità. Prima, avete sentito delle grida da parte dei nostri giocatori: abbiamo lavorato per avere questo entusiasmo, ma i nostri ragazzi sono consapevoli di quello che devono fare con umiltà. Sempre. E, siccome sono un perfezionista, credo si possa sempre migliorare».
I TIFOSI «Quello che a me fa piacere è che abbiamo trovato entusiasmo, anche da parte della piazza che piano piano ci ha dato una mano. A Verona ce n’erano tanti. Io faccio il mio lavoro, sto cercando di aggiungere qualche pezzo ai nostri ragazzi per fargli capire che questo è un lavoro ma bisogna che diventi una passione: bisogna venire tutti i giorni con entusiasmo e non per passare una giornata in attesa dello stipendio che arriva. Bisogna sempre alzare l’asticella nelle ambizioni e nelle motivazioni. Per quanto mi riguarda io cerco di fare il mio, senza creare confusione e far capire a loro le mi idee: ognuno potrebbe fare l’allenatore se si trattasse solo di “aggiustare”».
LE MOTIVAZIONI «Partite come questa anche io le vorrei giocare. Queste partite dal punto di vista motivazionale non devi aggiungere tanto: tutti vogliono fare una bella prestazione, la vorrei anch’io. Il problema è fargli capire che questa motivazione va fatta ogni domenica. Poi, chiaro che c’è un po’ di emotività da gestire. Però, tutto sommato, sono ragazzi pronti ad affrontare la Juve: questa settimana mi hanno messo in difficoltà per capire con chi dovrò partire dall’inizio. Loro mi mettono in difficoltà, io dovrò fare delle scelte per il bene della squadra».
SERVE CINISMO «Io vorrei vedere cinismo, perché poi la Serie A non ti regala niente: una squadra come la nostra, se arriva 5 volte a tu per tu contro il portiere, deve fare gol. Contro l’Inter non avevamo niente da perdere e abbiamo fatto delle belle cose, così come anche nel primo tempo a Firenze, dove siamo stati un po’ inconsistenti nella ripresa. Forse i gialli ci hanno un po’ condizionati, ma questo non è un alibi. Io non sono contento dei due punti: qualcuno pensava che saremmo tornati a casa con 0 punti, e invece ne abbiamo portati a casa 2. Ma pensavo potessero essere di più».
BALOGH IN FORSE «Balogh ha avuto un risentimento post gara nell’allenamento di compensazione e fatto il giorno dopo la Fiorentina: sta facendo un lavoro differenziato. Dobbiamo vedere in questi due giorni se riusciamo a recuperarlo».
L’«EQUILIBRIO» DI PARMA «Manteniamo l’equilibrio. Non siamo diventati più bravi di quelli che eravamo, ma non eravamo neanche così scarsi. La realtà ci dice che la classifica non è molto serena, ma abbiamo l’obiettivo di lavorare per ottenere qualsiasi risultato. Questa città merita di avere una squadra in Serie A perché ti trasmette tanta serenità. Forse neanche i ragazzi si rendono conto del posto meraviglioso che è Parma: questo ambiente è stupendo».
