Il calcio continua a mietere vittime e a mostrare il lato più oscuro di se stesso. Le morti di Matteo Bagnaresi e Gabriele Sandri, solo per citarne alcuni, non sono servite a nulla. Ieri, nel pre gara di Inter-Napoli, il tifo violento ha fatto un’altra vittima: Daniele Belardinelli. Ma questa volta il calcio non si fermerà, come ha annunciato il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: “Sabato si gioca, il campionato di A non si ferma. Ma la linea deve essere molto dura, sono in attesa di capire le decisioni del Giudice sportivo, ma bene ha detto il questore Cardona sui provvedimenti che proporrà. Io mi devo preoccupare della parte sportiva, quello che emerge ieri da questo punto di vista sono i cori razzisti nei confronti di Koulibaly. La norma in merito è chiara, l’arbitro non può in questo momento interrompere la gara. Un approfondimento con il ministero dell’interno può aiutare a focalizzare meglio questa norma, ma al momento l’unico soggetto che può interrompere è il responsabile della sicurezza dell’ordine pubblico. L’arbitro di ieri ha applicato le regole del gioco, non ha fatto nulla di sbagliato”. Scelta molto discutibile che aggiungerà ulteriori veleni ad un mondo che non riesce proprio a trovare un rimedio, se non slogan di facciata e soluzioni insignificanti che non fanno altro che allontanare la gente e le famiglie dal mondo del calcio.
Sabato pomeriggio al Tardini è in programma Parma-Roma, una partita a rischio e con precedenti di cronaca nera poco confortanti.