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Calcio Serie A

IL GEDE: «I pareggi non servono e gli infortuni ce li hanno tutti»

IL GEDE: «I pareggi non servono e gli infortuni ce li hanno tutti»

Consueto appuntamento del lunedì con “Il Gede Risponde”, la rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani.
Focus su Parma-Reggina e sull’ultima giornata di serie A che vede il Milan in testa alla classifica con 60 punti.

Il Parma continua a collezionare pareggi, ma quanto pesano le decisioni arbitrali?
“E’ stato un buon Parma che ha giocato a calcio contro una Reggina che si è difesa con molta fisicità e contrasti. Da qui gli episodi non giudicati dal Var. Episodi molto dubbi che arbitro e Var non hanno saputo valutare. Cinque ammoniti a fine primo tempo la dicono lunha su che partita è stata. Il Parma ha avuto il torto di non chiudere la partita, poi ha sprecato molto alla fine, dopo l’1-1. All’inizio del secondo tempo la Reggina è partita forte, ha trovato un gol casuale. Comunque, alla fine è l’ennesimo pareggio che toglie due punti che sembravano fatti”.

Un andamento che consente di sperare ancora nei playoff?
“Con un punto a partita non si va da nessuna parte. Tre pari e una vittoria nelle ultime 4, è un percorso accettabile, ma non per una squadra che deve recuperare. Il Parma purtroppo si porta dietro i 4 mesi iniziali. Iachini ha cambiato anche qualcosa a livello tattico, ha schierato due mezze punte e ha espresso buon gioco, ma c’è assolutamente bisogno di segnare di più. Il tempo passa e le partite diminuiscono, per i playoff bisogna vincere, servono fatti e non parole. In questo periodo si parla troppo”.

Certo che con 10 infortunati a partita è difficile fare il calcio che si vuole. E’ d’accordo?
“Gli infortunati ce li hanno tutti. Non è una questione di preparazione ma forse di metodo. Si gioca di più, il gioco è molto più fisico e di contrasto. E poi c’è il Covid. Tra serie A e B non c’è una squadra che non abbia infortuni; ce li hanno tutti. Tra l’altro c’è sempre meno tempo per fare la preparazione e per preparare le singole partite”.

La vittoria del Milan a Napoli può essere la zampata decisiva verso lo scudetto?
“Ha vinto la squadra che ha giocato meglio, il Milan, perché ha saputo prendere subito le contromisure al Napoli che era partito meglio. La vittoria nasce proprio dallo spirito e dall’organizzazione di squadra dei rossoneri. Pioli ha messo tanto del suo, ha cambiato anche sistema di gioco, ha giocato col 4-3-3. Gara giocata a fiammate, con ritmi alti, poche occasioni ma tanti duelli. Il Napoli ha cercato di più la verticalizzazione su Osimhene, il Milan ha diversificato di più con il giro palla. E’ una sconfitta che frena ma non ferma il Napoli, è una vittoria che rilancia il Milan dopo 3 pari consecutivi, ma deve dare convinzione e continuità perché negli ultimi tempi è stato altalenante”.

Il 5-0 dell’Inter è ingannevole?
“L’Inter vince in modo ampio ma non fa testo, nel senso che ha giocato contro una squadra molto più debole. Per capire se è passato il torpore delle ultime partite lo vedremo nelle prossime gare. La Salernitana non è stato un vero test in questo senso, poi l’Inter ha fatto quello che doveva fare, cioè vincere. Insomma, il risultato finale è dovuto alla differenza tecnica e fisica tra le due squadre”.

La Juventus continua a macinare punti…
“Sì, La Juve ha fatto il 14esimo risultato positivo al termine di una partita in cui ha sofferto, anche fisicamente, e questo non è un bene in ottica Champions. D’altronde giocano sempre gli stessi, ha tanti infortunati. La Juve conferma la sua ritrovata solidità e rimane lì in classifica, pronta a sfruttare qualsiasi eventualità”.

L’Atalanta perde a Roma, la squadra di Gasperini si è smarrita?
“Partiamo col dire che la Roma ha giocato molto bene, appena poteva agiva in verticale: si chiudeva, conquistava palla e ripartiva. E poi ha degli attaccanti molto bravi, a differenza dell’Atalanta, senza punte, con Pasalic centravanti, in pratica senza un riferimento offensivo; quindi fa fatica negli ultimi 30 metri. Mourinho e la Roma si candidano per un posto importante in Europa.
Atalanta snaturata dagli infortuni”.

Si aspettava di più da Fiorentina-Verona (1-1)?
“La Fiorentina ha avuto una settimana nera, ha fatto un passo indietro nel gioco e nei risultati. E’ andata in vantaggio con Piatek, il quale segna sempre, ma non è riuscita a gestire il vantaggio, subendo la reazione del Verona. I cambi di Italiano hanno scosso la Viola, però ha sprecato diverse occasioni. E’ un punto che consente ad entrambe di restare nelle zone alte della classifica”.

Con la vittoria sulla Samp l’Udinese è fuori dalla lotta salvezza?
“L’Udinese è entrata in campo e ha giocato a calcio mentre la Samp è rimasta a guardare. Giampaolo infatti ha criticato l’approccio della sua squadra, ma molto dipende anche da come prepari la gara. Dopo 12 minuti erano già 2-0. Cioffi ha saputo dare concretezza all’Udinese, fa un passo importante verso la salvezza, mentre la Samp rimane invischiata”.

A proposito di lotta salvezza: periodo nero per il Venezia?
“Il Venezia è da tanto che non vince in casa, una sola volta nelle ultime 11 gare. Il Sassuolo è stato superiore per qualità e ritmo, ha vinto con merito, ma i 4 rigori sono una cosa rocambolesca. Le critiche sono tutte per il Venezia che è stato rivoluzionato nel suo aspetto tecnico-tattico ma ha ripetuto gli stessi errori”.

A Bologna Mihajlovic è addirittura a rischio esonero. E’ normale?
“No, anche perché non credo avessero come obiettivo quello di vincere lo scudetto o andare in Europa. Bologna-Torino è stata una buona partita sia nel gioco che nel ritmo, con tanti duelli, molto equilibrata, con le difese che hanno avuto la meglio. E’ un punto che fa classifica, lontano da preoccupazione”.

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