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Calcio Serie A

Il dettaglio delle critiche rivolte dall'Ass. Noi Consumatori al Casms

Il dettaglio delle critiche rivolte dall'Ass. Noi Consumatori al Casms

Sull'arrivo a Parma di quasi seimila tifosi della Roma per la partita di sabato 1 maggio al Tardini, autorizzatononostante gli incidenti del derby e i pericolosi precedenti, è intervenuta la sezione parmigiana dell'associazione "Noi Consumatori" che ha puntato il dito contro il Casms, il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive.

Riportiamo il testo integrale del comunicato dell’Associazione, che ipotizza anche una class-action contro il Casms:

Il Presidente Provinciale della Sezione di Parma dell’Associazione Noi Consumatori, dott.Filippo Greci, comunica quanto segue in merito al parere positivo, formulato da parte dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive, di permettere alla tifoseria romanista di seguire, naturalmente previo possesso di regolare biglietto, la propria squadra a Parma ed in merito alle criticita’ che la summenzionata decisione ha generato, sta generando e, non lo auspichiamo, potrebbe generare in citta’.
Premesso che i tifosi di ogni squadra hanno il sacrosanto diritto di seguire i propri beniamini anche quando i medesimi giocano in trasferta, ma che, parimenti, i tifosi medesimi debbano tifare in maniera civile e corretta senza creare incidenti e pericoli per la pubblica sicurezza.
Che, alla luce di numerosi fatti di violenza che hanno visti protagonisti gruppi di teppisti dentro e fuori gli stadi, fatti spesso sfociati in vere e proprie tragedie umane, era gia’ parso chiaro l’esigenza di avere, con riferimento agli incontri di calcio, una cabina di regia nazionale privilegiata per la gestione degli eventi sportivi ed in particolare quelli afferenti agli incontri di calcio; e che per tale ragione e’ stato individuato lo strumento piu’ idoneo nell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive.
Che il summenzionato organo ricopre funzioni di monitoraggio ed analisi di ogni singolo incontro allo scopo di prendere decisioni preventive per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblici e che per tale fine si avvale di documenti contenenti tutte le informazioni atte per la determinazione del fenomeno della violenza negli stadi e delle seguenti azioni comuni da concordare ed adottare per prevenire la medesima negli stadi.
Sulla base di quanto appena cennato l’Osservatorio dovrebbe essere quindi in grado in maniera scientifica e precisa di definire le partite ad alto rischio ed agire di conseguenza, come capitato nel recente Parma – Genoa in cui e’ stata inibita la possibilita’ ai tifosi genoani di venire a Parma, sul rilievo che essendovi in vigore un gemellaggio tra gli ultras di Parma e Samp cio’ e’ bastato far considerare la partita ad alto rischio.
Orbene, nella valutazione sull’opportunita’ di permettere ai tifosi romanisti di scendere in massa a Parma, si giudica quanto mai grave il fatto che non si sia tenuto conto dei recentissimi trascorsi dei tifosi romanisti a Parma e degli incidenti provocati dalle solite frange di teppisti che nulla a che vedere, spessissimo, con il mondo ultra’ composto di ragazzi che hanno solo voglia di tifare : in questo la tifoseria ed i Boys del Parma insegnano e non hanno nulla da imparare da nessuno.

Senza voler compilare “l’elenco della spesa” ed entrare nello specifico delle “ imprese” dei teppisti travestiti da tifosi giallorossi, basta ricordare, ex plurimis, l’accoltellamento di qualche anno fa da parte di alcuni delinquenti pseudo-tifosi della Roma, quasi costato la vita al tifoso del Parma Matteo Lo Duca; tifoso soccorso da altri tifosi della Roma, giova ricordarlo per amore della verita’.
I tifosi romani che, a voler dare retta ai vari bollettini emanati in queste ore, si annunciano a Parma sabato prossimo saranno migliaia e tantissimi senza biglietto; tra questi si mischiera’ sicuramente una minoranza che nulla ha a che fare con la tifoseria piu’ genuina e sana; minoranza che si trovera’ pronta a menare le mani, in ogni caso come ci insegna il recente passato, senza tanti complimenti, certa e sicura della quasi assoluta impunita’.
Sembra quasi di trovarsi di fronte alla vigilia del celeberrimo sacco di Roma, a parti invertite questa volta, operato dai lanzichenecchi nel 1527 a leggere le cronache di questi giorni sulla calata dei supporters giallorossi : appelli a stare a casa, a chiudere i negozi a lasciare la citta’ prima che la stessa venga messa a sacco.
Ecco allora che per alcune ore la citta’ si trovera’ in uno stato di limbo assoluto, con il fiato sospeso ad attendere che la piena passi, senza fare rumore ed invocando gli “Dei Penati”.
Questo e’ intollerabile, scandaloso e vergognoso per uno stato come il nostro che si picca d’esser civile e patria del diritto.
Un pensiero doveroso deve essere espresso anche a favore delle forze dell’ordine che si troveranno questa volta ad affrontare e gestire una situazione straordinaria e non facile dal punto di vista dell’ordine pubblico, in un quadro tattico che mal si presta, essendo lo stadio in centro con ogni problematica attinente , a garantire totalmente la sicurezza e l’incolumita’ di tutti i tifosi, gialloblu’ o giallorossi che siano; questo perche’ e’ umanamente impossibile presidiare ogni zona e garantire copertura adeguata, dato che il passato recente ce lo rammenta senza troppi giri di parole.
Forze dell’ordine che, per una manciata di lupini di straordinario e costretti spesso a subire insulti ed improperi di ogni genere, corrono al loro volta rischi seri per la propria incolumita’, poiche’, prima lectio della scuola di Polizia, la folla impazzita non la controlli; e bastano 300 cani sciolti decisi a tutto che “il gioco e’ fatto”.
Non si vuole qui entrare nel merito delle polemiche che si generano tra mondo ultras e forze dell’ordine sulla genesi degli scontri che avvengono negli stadi, perche’ argomento troppo delicato e complesso.
Non sarebbe stato meglio cercare una soluzione alternativa e che tenesse conto seriamente di tutte le criticita’ e delle variabili in capo a questa partita resa celebre da fatti di violenza in passato come sopra ricordato?
Perche’ debbono quasi sempre pagare il conto i cittadini, i tifosi e gli ultras della citta’ di Parma, che sono esempio fulgido di correttezza, ospitalita’e sportivita’?
Perche’ spesso i colpevoli sfuggono incredibilmente alle maglie della Giustizia e non si trova mai un responsabile?
Alcuni anni fa l’allora sindaco Ubaldi grido’ “vendetta” per le devastazioni provocate in citta’ sempre da bande scatenate di teppisti giallorossi, ma poi non se ne fece piu’ nulla poiche’ giuridicamente non fattibile chiamare in correita’ la societa’ sportiva As Roma per un qualsivoglia titolo di responsabilita’.
Crediamo sia ora di dire basta e di individuare le eventuali responsabilita’.

Il summenzionato Osservatorio che ha l’imperium di decidere sulle trasferte dei tifosi e’ soggetto attivo di diritto e si assumera’ di fatto ogni responsabilità in merito a tutto quanto teste’ citato.
Per tale ragione, nel caso in cui teppaglia travestita da tifosi romanisti si abbandonera’ ad atti di violenza sulle persone e danneggiamenti sulle cose l’Associazione Noi Consumatori di Parma con alla testa il suo Presidente reputera’ diretto responsabile di quanto sara’ accaduto, per responsabilita’ oggettiva, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive che ha espresso parere positivo in merito alla trasferta dei tifosi romani, tutelando le ragioni di tutte le parti lese in ogni sede giudiziaria competente, valutando anche la possibilita’ di una maxi Class Action.

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