Alla ricerca della vittoria perduta. Il Parma vive la vigilia della sfida casalinga con la Sampdoria con apprensione e preoccupazione, anche perchà© la vittoria (l'unica della stagione) risale alla seconda giornata di campionato. Da allora pareggi e sconfitte, oltre ad una pericolosa involuzione.
“Abbiamo preparato anche qualche alternativa – ha annunciato Donadoni durante la consueta conferneza stampa pre partita – . Sono state due settimane in cui abbiamo anche potuto lavorare di più sul piano fisico rispetto invece a quanto si era potuto fare prima della sosta con il turno infrasettimanale. Sono comunque tutti abili e arruolati per una partita contro un avversario tosto e difficile, un avversario che, vista la classifica, sta meglio di noi e a cui non dovremo regalare nulla”.
La Sampdria è un avversario ostico, tant’è che ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 11 trasferte ufficiali disputate, per un totale di 15 reti all’attivo.
Oltre alla difesa (mancheranno gli squalificati Benalouane e Lucarelli) i problemi principali sono in attacco: “Pabon si è allenato di fatto solo ieri – continua Donadoni – . Però il gol per lui è stato sicuramente importante dal punto di vista psicologico, perché un attaccante ha bisogno di queste cose. Anche Palladino è tornato nel gruppo, e questo mi fa piacere”.
L’ipotesi di abbandonare il modulo 3-5-2 non è utopia: “L’importante è sempre avere un equilibrio a 360 gradi, anche nel capire che non abbiamo la classifica che vorremmo ma che non per questo bisogna stravolgere quanto abbiamo fatto. Ogni modulo dipende soprattutto dalla carica agonistica, dalla determinazione, dalla motivazione con cui lo si interpreta. Abbiamo difficoltà in termini di punti, ma non di prestazioni. Anche a Catania è stato più un problema d’approccio. Penso che i giocatori abbiano le conoscenze per interpretare un modulo o un altro senza farsi problemi”.