Solido e spietato. Bello e vincente. Il Parma continua a macinare punti e gol anche nel 2016. La pratica Arzignano, prima giornata del girone di ritorno, è stata archiviata con un secco 3-0, grazie al primo gol di capitan Lucarelli nei dilettanti (con tanto di ovazione generale e occhi gonfi dalla gioia), al sinistro vincente di Baraye (deviato da un difensore) e al colpo di petto di Melandri. Supremazia netta ma non costante, quella del Parma di Apolloni, schierato con il solito e collaudatissimo modulo 4-2-3 1 (Corapi continua ad esaltarsi nel ruolo di trequartista); certezze tattiche e ottima condizione fisica le altre armi fondamentali per battere un avversario che ha fatto la sua discreta figura, sebbene in attacco abbia palesato forti lacune, anche perché la difesa crociata ha concesso qualcosa, complice un fisiologico rilassamento dopo il primo e il secondo gol. Tutta un’altra musica in attacco dove Melandri lascia sempre il segno (nel primo tempo ha sfiorato la rete due volte), in qualunque posizione venga schierato (prima punta o esterno offensivo, come è successo oggi), mentre Baraye conferma il fiuto dell’attaccante di razza, ma continua ad essere incostante nell’arco dei 90 minuti. Un’imperfezione su cui l’allenatore e il suo staff stanno lavorando da quest’estate.
Sulla scia del Parma capolista, resta solo l’Altovicentino, il quale ha battuto all’ultimo respiro il Mezzolara; il distacco resta di 7 punti. Una diga su cui costruire il resto della stagione. Apolloni ha la squadra saldamente in pugno e malgrado qualche valvola fuori fase (Miglietta, Messina e Sereni sono apparsi in difficoltà), il motore del Parma gira che è una meraviglia. Una considerazione che al momento ha congelato il mercato di riparazione, in attesa dei recuperi di Guazzo, Longobardi e Sowe.