Gli addii estivi in casa Parma hanno una avuto come conseguenza, fra le altre cose, quella di riaprire il tema relativo al capitano.
Il ritiro – sebbene ancora ufficioso – del veterano Buffon, la mancata conferma di Vazquez e la rottura con Inglese (fuori dal progetto): per diversi motivi, i tre senatori dell’ultima stagione hanno abdicato, segnando una rottura col passato. E, così, il tema della successione della fascia si ripropone in un pomeriggio di mezza estate che è già vigilia della prima uscita pre-stagionale dei Crociati, avversario della Fiorentina nel tardo pomeriggio di domani. Il capitano del test match del “Viola Park” non necessariamente corrisponderà a chi ne deterrà i gradi del titolare per l’intera stagione 2023/’24: la decisione definitiva in casa Parma ancora non è stata presa, ma fra ventiquattro ore qualche indicazione in più, in questo senso, ci sarà.
Chi, per “anzianità di servizio” si candida al perfetto ruolo di capitano è il 36enne Cristian Ansaldi. Un palmares che annovera ben 7 trofei conquistati tra Russia e Spagna, una carriera fra diversi dei top club europei (Zenit, Atletico Madrid, Inter), 436 partite ufficiali sulle gambe, una predisposizione al dialogo e un mood di quelli che mettono il buonumore: sono motivi sufficienti a riconosce all’argentino di Rosario già il ruolo di leader nascosto dello spogliatoio e, ora, magari, anche quello di capitano. Un altro che saprebbe portare bene i gradi sulla divisa è il connazionale Nahuel Estévez, 27 anni da Buenos Aires: razionalità e temperamento, piedi buoni e batterie inesauribili, fair play e garra. Nessuno come il mediano sbarcato in Italia nel 2020 dall’Estudiantes sa coniugare al meglio questi valori (spesso agli opposti), e non a caso è divenuto fin da subito imprescindibile negli schemi di Pecchia, del quale è una verosimile controfigura in campo. Inoltre, nel suo anno a Crotone (’21/’22) il “giaguaro” Nahuel ben presto era stato eletto capitano nelle ultime 16 delle sue 27 presenze con i calabresi. Precedente da non sottovalutare.
Il terzo candidato a raccogliere l’eredità lasciata da Buffon & Vazquez porta il nome di Enrico Delprato, 23 anni da Bergamo: il ragazzo ci pensa seriamente e negli scorsi mesi non ha fatto mistero di ambire a un simile traguardo, che suonerebbe come consacrazione e attestato di stima da parte di un gruppo di cui, passo dopo passo, è diventato un esempio, per duttilità e abnegazione in campo e per mentalità e rigore al di fuori. Non a caso, ai tempi dell’Under 21 i compagni di nazionale gli avevamo attribuito l’appellativo di «professore». Domani a Firenze Delprato, che in questi dodici giorni di ritiro ha svolto un lavoro differenziato, non sarà disponibile: ma l’occasione di rivederlo in futuro da capitano – così come accaduto, il 19 ottobre 2022, in Coppa Italia contro il Bari – è una concreta possibilità.
Colui che in campo porta la fascia al braccio (tradizionalmente, il sinistro) tende a possedere delle doti non scritte, acquisite con il tempo, che lo rendono un vero e proprio leader. Buon esempio, serietà, affidabilità e credibilità: sono tratti peculiari di quelle personalità che sono considerate punti di riferimento per i propri compagni, in tutto e per tutto. I profili di Ansaldi, Estévez e Delprato possiedono questi prerequisiti.