Il clamore attorno alla notizia della cessione di Dejan Kulusevski alla Juventus non diminuisce col passare delle ore. Il merito, o il demerito, è da attribuire all’effetto mediatico generato dai canali ufficiali della Juve, i quali hanno dato ampio risalto all’acquisto dello svedese, sborsando una cifra esagerata per un ragazzotto di appena 19 anni, tra l’altro al suo primo anno in serie A. In questi giorni il web e i giornali sono pieni di retroscena, dichiarazioni e considerazioni. Una centrifuga pazzesca che non fa altro che alimentare lo sconforto e la rabbia dei tifosi crociati, per una situazione sconcertante e per certi versi senza logica e rispetto altrui. Come se il calcio fosse uno sport senza tifosi a cui dover rendere conto.
E allora proviamo a riassumere in modo schizofrenico questi ultimi giorni: le visite mediche al J Medical di Torino con tanto di pollice all’insù, i selfie con i tifosi bianconeri, le foto di rito, la stretta di mano con Nedved, la prima intervista ai canali ufficiali e poi il ritorno a Parma per una sgambata serale al Centro Sportivo in vista della sfida contro l’ex Atalanta. Normalità apparente, con il Parma che si trova a dover gestire una situazione imbarazzante e a ripetere che Kulusevski non si muove fino a giugno. E così sarà, malgrado la Juve ci abbia provato fino alla fine a portare il giocatore a Torino già a gennaio. Un film assurdo: la mattina in maglia bianconera e la sera in maglia crociata.
Poi ci sono i mille retroscena: lo “scippo” ai danni dell’Inter che fino a pochi giorni fa sembrava avere il giocatore in pugno; la mega plusvalenza dell’Atalanta che per acquistarlo dal Brommapojkarna nel 2015 aveva sborsato la modica cifra di 100mila euro, per poi rivenderlo a 44 milioni (bonus compresi) alla Juve; il tentativo in extremis di Ancelotti di portarlo all’Everton; le dichiarazioni inopportune dell’agente del giocatore, Stefano Sem, il quale ha fatto sapere a tutto il mondo che il suo assistito era pronto a trasferirsi alla Juve già a gennaio (dichiarazioni ritrattate il giorno dopo), frantumando così le dichiarazioni pronunciate fino a pochi giorni prima quando si sosteneva che Kulusevski volesse rimanere a Parma fino a fine campionato; la volontà di Sarri di portarlo subito a Vinovo e il no del Parma allo scambio con Pjaca; le gaffe del giocatore che ha detto apertamente di preferire Totti e Messi a Del Piero e Ronaldo, fallendo così il primo test di juventinità.
Storie di un calcio folle, sempre più figlio delle logiche di un mercato tritatutto, dove conta solo il presente e mai il passato. Un calcio immorale. Un calcio che genera milioni di dubbi e perplessità. Non è questo il luogo per emettere sentenze, ma di sicuro questa storia è piena di anomalie e contraddizioni, oltre che di tanti milioni che di certo non finiranno nelle casse del Parma.
Kulusevski resta in gialloblù fino a giugno, se sia la mossa giusta lo capiremo in tempi brevi.