(www.parmacalcio1913.com) – 15 Punti in classifica al girone di boa, frutto di 4 vittorie, 3 pareggi uniti a 4 sconfitte: questo è il bilancio numerico dopo l’11^ ed ultima Giornata di Andata del Campionato di Primavera 2 (Girone “A”) che vede il Parma quinto in classifica ex aequo col Pordenone, con 17 reti fatte e 22 subite. L’analisi delle cifre e di quella che è stata la prima parte del Campionato è affidata a Mister Marco Veronese, che nella consueta video-intervista del dopo-partita, a cura di Gabriele Majo, Responsabile Ufficio Stampa & Comunicazione del Settore Giovanile e delle Squadre Femminili del Parma Calcio1913, non solo analizza il 2-1 sullo Spezia, ma appunto offre il suo punto di vista sulla prima parte del percorso effettuato.
Mister Marco Veronese: Parma-Spezia è stata una partita combattuta con un andamento abbastanza equilibrato, nel senso: meglio i Crociati nel primo tempo e i liguri nel secondo, prima della risoluzione finale…
“Dal mio punto di vista abbiamo fatto un buonissimo primo tempo, nel quale avremmo meritato di passare in vantaggio, ma come ci sta succedendo in questo periodo, arriviamo bene lì in area,, ma poi siamo poco cattivi sotto porta: abbiamo fatto qualche scelta sbagliata, abbiamo avuto alcune ripartenze, tra cui una quattro contro due che non siamo riusciti a portare a termine, e su questo punto dobbiamo migliorare molto. Nel secondo tempo, invece, non abbiamo fatto una buona prestazione: i ragazzi hanno combattuto, hanno corso, si sono dati da fare, ma abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Siamo rientrati in campo strani. io ho cercato di portare un po’ di convinzione, cercando di farli rendere conto che con un po’ di cattiveria in più la si sarebbe potuta risolvere anche prima. Una volta passati in svantaggio, però, abbiamo avuto una buona reazione emotiva, magari con un po’ di confusione. I ragazzi che sono subentrati sono entrati bene: è giusto fare un plauso anche a loro che, magari partendo dalla panchina sono un po’ demoralizzati e non sempre chi entra trova subito il ritmo partita: però oggi devo fare i complimenti a tutti quelli che sono entrati, dal primo all’ultimo”.
Perché questa metamorfosi tra primo e secondo tempo?
“Se lo sapessi sarei un mago… Non saprei: tate volte nella testa dei giocatori può esserci un po’ di appagamento; spesso mi è capitato anche di fare un buon primo tempo, e poi entrare dentro lo spogliatoio per caricarli di più, finendo poi per ottenere l’effetto contrario e così alle volte si prova qualcosa di diverso. Oggi abbiamo parlato, anche in maniera tranquilla: ho cercato di far loro capire che con un po’ più di tranquillità nelle scelte, si sarebbe potuto far meglio prima. Nel secondo tempo mi aspettavo una prestazione simile a quella del primo, poi, però, qualcuno è calato fisicamente, tipo Napoletano che ha fatto molto bene il primo tempo, ma che poi nel secondo è sceso di forma, pur nel complesso avendo fatto una buona prestazione, lo stesso Ankrah che per la prima volta ha giocato play e ha fatto bene; Marco D’Aloia, quando è entrato, ha fatto bene. Siamo riusciti a portare a casa il risultato, e adesso vediamo anche con i ragazzi di cercare di capire questo cambio di prestazione tra primo e secondo tempo”.
Ankrah play maker è stata la novità tattica della giornata: come mai questa scelta?
“Vedendo le caratteristiche degli avversari – giocatori molto veloci che cercano la profondità anche partendo da dietro, che provano a giocare e poi se non ci riescono verticalizzano e sono bravi ad arrivare sulle seconde palle – ho scelto lui perché a livello fisico, a livello di contrasti e a recuperare palloni e arrivare sulle seconde palle forse è il migliore che abbiamo a centrocampo, quindi l’idea è nata così…”
Il calendario è strano perché oggi si chiude il Girone d’Andata, anche se sabato prossimo ci sarà la 1^ Giornata di Ritorno prima di un lungo stop: è comunque l’occasione per fare il bilancio di queata prima parte di stagione…
“Onestamente devo ancora fare l’abitudine a un campionato così corto. Oggi abbiamo affrontato lo Spezia che è una squadra relativamente giovane come noi, essendo mediamente una squadra composta da giocatori più del 2002 che del 2001. Secondo me in questo Girone d’Andata siamo partiti bene, poi abbiamo avuto un periodo di leggero calo dovuto, magari, anche alla situazione, purtroppo, della prima squadra, che avendo avuto molti problemi ha dovuto attingere un po’ da noi e quindi un numero consistente di nostri giocatori ha dovuto fare spola tra noi e loro. Non dico che abbiamo lavorato meno, però non siamo riusciti a calibrare bene i carichi di qualche giocatore, perché magari alla mattina andava in prima squadra e poi nel pomeriggio veniva con noi, e quindi si trattava di calcolare bene il da farsi, cercando di integrare chi si allenava alla mattina con la prima, con gli altri che fanno solo pomeriggio, facendo dei lavori insieme per costruire e migliorare la nostra squadra. Non dico che abbiamo avuto difficoltà, ma forse anche noi siamo stati un po’ poco ricettivi nel cercare di capire subito questa situazione, però ora abbiamo iniziato a capire, ho preso delle contromisure, magari togliendo qualche lavoro noi a chi fa il doppio allenamento con la prima squadra e con noi, magari destinandoli più a lavori di carattere fisico o di recupero; comunque a livello fisico stanno lavorando bene, qualche ragazzo è migliorato molto, ha messo su un po’ di massa. E’ chiaro che si può sempre far meglio, ma al momento possiamo essere contenti: in casa siamo una squadra che gioca veramente tutte le partite fino alla fine; fuori casa, invece, abbiamo qualche problema, chiamiamolo di personalità, perché pur non andando in ambienti caldi non riusciamo ad imporre il nostro gioco senza subire quello degli altri e su questo dobbiamo migliorare…”
Giovedì sera in Coppa Italia Mister Roberto D’Aversa, pur senza farli esordire, ha portato in panchina quattro calciatori della Primavera del Parma…
“Bisogna rendere atto a D’Aversa e ringraziarlo perché se ha convocato alcuni dei nostri ragazzi vuol dire che qualcuno ci crede: il farli esordire o meno è un compito che spetta a lui, ma già il fatto che siano tenuti in considerazione è già una cosa buona. Spesso in altre Società di Serie A, nei confronti dei Settori Giovanili, c’è un po’ meno riguardo, mentre qui è con Mister D’Aversa e con la Società è diverso: vuol dire che c’è attenzione per il Settore Giovanile, ed è un bene per i giocatori perché vedono che davanti hanno una prospettiva, perché se non ci fosse mai uno della Primavera che va in Prima Squadra, un giocatore farebbe pensieri diversi. E’ dunque uno stimolo per chi è stato chiamato, ma anche per gli altri che non ci sono andati, ma che possono ambire accada in futuro…”
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