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Rally del Taro 2014: vince il cannibaleCorrado Fontana

Rally del Taro 2014: vince il cannibaleCorrado Fontana

All’improvviso Corrado Fontana si scopre cannibale. “Ottenere il miglior tempo in tutte e dieci le prove speciali in programma non era il mio obiettivo: quello che mi interessava era ottenere un buon risultato nell’ottica del campionato e difatti ho evitato di prendere rischi eccessivi”, spiega a cose fatte.

Quasi a scusarsi di aver dominato la gara, aggiunge: “Diverse prove lo ho vinte per pochi decimi e questo dimostra che i miei avversari hanno comunque tenuto un passo molto elevato”. Il comasco riassume il suo fine settimana sulle strade dell’Appennino parmense con poche parole: “In una gara bella e dura, il mio merito è stato quello di non commettere errori. Neppure quando un meteo molto variabili ha costretto me e gli altri a gareggiare con pneumatici poco adatti alle condizioni dell’asfalto”. Poi rende merito ai battuti, soprattutto a Luca Ambrosoli che pure, nell’ultimo tratto cronometrato, ha dovuto cedere il secondo posto a Felice Re: “Luca, al debutto con un’auto difficile come è la Citroen C4, è stato proprio molto bravo”.

Già, il gentleman-driver lombardo bravo lo è stato davvero. Ed essere scivolato dal secondo al terzo gradino del podio nell’ultimissimo tratto cronometrato non lo amareggia più di tanto: “Non posso non pensare – osserva – alla quindicina di secondi persi alla partenza della terzultima prova speciale e quattro o cinque che, sempre per un problema nel sistema che regola la proceduta di partenza, ho lasciato in quella successiva, ma sono comunque riuscito a divertirmi e, credo, a fare bene”. L’epilogo della sfida per la piazza d’onore non toglie il sorriso ad Ambrosoli e consente a Felice Re di ritrovarlo: “Se penso a come era iniziata per me questa gara, posso solo essere contento, ma sono soprattutto contento che le modifiche all’assetto della Citroen DS3 Wrc apportate prima delle ultime tre prove si sono rivelate giuste: dobbiamo ancora lavorare e tuttavia, ammorbidendo l’assetto, ho riavuto fra le mani un’auto performante e divertente”. A rendere ancor più radioso il fine pomeriggio parmense a Re se ne incarica il figlio Alessandro, brillante sesto assoluto e primo nel raggruppamento che comprende le Regional Rally Car, le R5 e le Super2000 con una DS3: “Alla sua età io facevo danni ad ogni gara e lui invece è al quarantunesimo rally portato a termine senza fare un graffio all’auto”.

Sorride, a buon diritto, pure Fabio Federici. E non solo per aver una volta di più dimostrato che si può essere profeti in patria: con una Peugeot 306 Maxi dal glorioso passato, il bedoniese ha chiuso al settimo posto assoluto e, soprattutto, s’è imposto nella classifica riservata alle due ruote motrici. Il suo risultato è la ciliegina sulla torta confezionata con la consueta maestria dalla Scuderia San Michele. Come conferma Michele Tedaldi: “Possiamo essere soddisfatti – dice il patron del rally emiliano – del nostro lavoro e a confermarcelo, oltre alle cento e tre adesioni, sono ancora una volta gli equipaggi che hanno dato spettacolo ieri e oggi. Certo, una volta di più, noi e loro abbiamo dovuto confrontarci con i capricci del tempo, ma l’acqua è ormai parte integrante del nostro rally”.

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