La contro rivincita è servita. Modolo batte Viviani e raddoppia al Giro di Padania. E stavolta, anche se non sono mancati i contestatori lungo il percorso (nei pressi di Tabiano un esponente del CGIL ha “atterrato†un carabiniere, beccandosi così un’accusa per oltraggio a pubblico ufficiale), vogliamo iniziare dall’aspetto agonistico …
… perché è quello che interessa alla gente, agli appassionati e perché è giusto trattare solo quello, anche per smorzare le proteste.
Sul traguardo di Salsomaggiore, in una tappa partita in anticipo da Lonate Pozzolo (Malpensa) ed allungata di una trentina di chilometri (225 km anziché i 198 iniziali) per il divieto di transito da Piacenza, si è assistito alla terza volata in tre tappe con il trevigiano della Colnago-Csf in maglia ciclamino (classifica a punti) che ha preceduto il veronese della Liquigas in maglia verde (classifica generale), strappandogli e riprendendosi anche il simbolo del primato della graduatoria principale. Terzo, come ieri, Napolitano dell’Acqua&Sapone davanti al compagno di squadra Taborre, poi Hondo, Belletti, Visconti, Richeze, Baggio e Planckaert finiti nell’ordine a completamento di una quotata top ten .
La frazione è stata letteralmente volata dai corridori (più dei 47 orari) e non poteva essere altrimenti visto che era partita dalla Malpensa, grazie anche ad una fuga a 7 (Yannick Talabardon della Saur Sojasun, Wesley Sulzberger della Nazionale Australia, Davide Orrico dell’UnitedHealthCare, Edoardo Girardi della De Rosa Ceramica Flaminia, Volodymy Zagorodny della Miche Guerciotti, Anton Vorobev della Itera Katusha e Gregoire Tarride de La Pomme Marseille) durata 168 chilometri con il solo Girardi a tener duro nel finale al ritorno del gruppo, ma riacciuffato dal gruppo sull’ultimo passaggio dal Poggetto.
Proprio negli ultimi 15 km c’è chi ha provato e ha rischiato di farcela: ai -7 dall’arrivo prima Malori (Lampre-Isd), spalleggiato dal compagno Ulissi, ha tentano un allungo convinto arrendendosi ad una sfortunata foratura un chilometro dopo e facendo così sfumare il sogno di poter vincere nella sua provincia; poi ai -3dal traguardo in contropiede ci ha provato il colombiano Rubiano Chavez (D’Angelo&Antenucci) con un’azione da finisseur, ma anche lui si è dovuto inchinare al triangolo rosso sotto l’impulso degli squadroni dei velocisti.
Il resto è storia nota, con il c.t. Paolo Bettini, al seguito dell’intera tappa, che avrà certamente preso appunti importanti per la spedizione danese di fine settembre.
Quarta e penultima tappa, da Noceto a San Valentino Brentonico per 175 km, con arrivo in quota a 1320 metri (18 km di salita) della località trentina dove nel 1970 Eddy Merckx vinse la 7a tappa del Giro d’Italia, vestendo la maglia rosa e portandola fino a Bolzano e conquistando così il 2° dei 5 Giri vinti.
Ordine d’arrivo:
1° Sacha Modolo (Colnago-CSF) 225 km in 4h52’44” – media 47,147 km/h
2° Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) -st
3° Danilo Napolitano (Acqua&Sapone) -st
4° Fabio Taborre (Acqua&Sapone) -st
5° Danilo Hondo (Lampre-ISD) -st
6° Manuel Belletti (Colnago-CSF) -st
7° Giovanni Visconti (Farnese-Neri) -st
8° Ariel Richeze (D’Angelo&Antenucci) -st
9° Filippo Baggio (De Rosa) -st
10° Planckaert Baptiste (Landbouwkrediet) -st
Classifica generale:
1° Sacha Modolo (Colnago CSF)
2° Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) a 4″
3° Manuel Belletti (Colnago CSF) a 22″
4° Baptiste Plankaert (Landbouwkrediet) a 26″
5° Danilo Hondo (Lampre ISD) a 26”
6° Reinier Honig (Landbouwkrediet) a 26”
7° Davy Comeyne (Landbouwkrediet) a 26”
8° Aristide Ratti (Wit) a 26”
9° Dominik Hrinkow (Vora lberg) a 26”
10° Dirk Bellemakers (Landbouwkrediet) a 26”