L'Alpe d'Huez applaude ed abbraccia per la prima volta nella sua storia un vincitore francese: è Pierre Rolland, 24 anni, del Team Europcar e fido gregario di Voeckler, a trionfare sulla mitica vetta, vestendo anche la maglia bianca di miglior giovane, al termine di una frazione corta ma intensa, scoppiettante (talvolta non occorre studiare e proporre tappe massacranti da 250 km), che ha racchiuso, in poco più di 3 ore di battaglia, tutto e il contrario di tutto dopo la tappa di ieri.
Contemporaneamente anche la maglia gialla cambia padrone e passa sulle spalle di Andy Schleck che, dopo l’impresa di 24 ore prima, completa la detronizzazione di Voeckler, pur mantenendo una distanza di sicurezza da Contador, ma non da Evans, in vista della decisiva ed inappellabile prova contro il tempo di domani.
Il lungo lavoro ai fianchi di Voeckler era cominciato già dopo 17 km di gara, vale a dire a 92 dal traguardo, quando al 3° km del Col du Telegraphe Contador è scattato senza troppi fronzoli e deciso a tentare la “contro-impresa” per conquistare il Tour. O faceva saltare il banco o saltava lui, ragionamento ineccepibile per uno che è 6° in classifica e vuole il trionfo a Parigi.
Alla ruote dello spagnolo si riportano subito Andy Schleck, Voeckler ed Evans con il lussemburghese che sarà la sua ombra fino ad inizio salita finale, mentre gli altri due perderanno terreno, rispettivamente per un “fuori giri” e per un clamoroso “dubbio” meccanico alla bici e venendo così riassorbiti dal grosso del gruppo a cavallo del Galibier. La marcia del duo Contador-Schleck, che riporta alla memoria quella vista l’anno scorso sul Tourmalet, metro dopo metro prende corpo, aspirando anche gli ultimi battistrada del primissimo minuto di gara (Rui Costa e Riblon) intanto che da dietro iniziavano scatti (Sanchez), progressioni regolari (Evans, Franck Schleck, Cunego, Rolland) e crisi (Basso su tutti).
Le carte si rimescolano (diventano una quindicina) durante la lunghissima discesa verso Bourg d’Oisans da dove inizierà l’ultima sfida senza esclusioni di colpi.
In ognuno degli ultimi 13,8 km di salita si assiste ad una situazione puntualmente stravolta qualche pedalata più su, ad ogni tornante si ipotizzano strategie e classifiche sistematicamente ribaltate man mano ci si avvicina all’arrivo. Alla fine Rolland, che sembrava crollato a metà salita, si gode l’apoteosi che gli riserva un pubblico incalcolabile, Sanchez e Contador (rispettivamente 2° a 14” e 3° a 23”) tornano in lizza per un buon piazzamento finale, Evans (5° a 57”) pregusta un beffardo sorpasso per il giorno dopo, i fratelli Schleck (8° e 9° a 57”) gioiscono per la maglia gialla di Andy seguito da Franck, pur sapendo di partire battuti dagli avversari più diretti, Cunego (7° a 57”) prende atto di essere tornato quello del Giro 2004 e Basso (15° a 2’06”) dice addio a sogni di gloria e di podio.
A margine di tutto questo Voeckler cede la maglia gialla, che aveva portato addosso per 10 giorni come fosse una seconda pelle e con l’orgoglio di un’intera nazione, chiudendo 20° a 3’22, dopo aver lottato e difeso oltre misura il simbolo del suo primato. La più bella Grande Boucle degli ultimi anni domani si ripartirà così, ma di certo alla sera sarà cambiato qualcosa: Andy Schleck in maglia gialla, Franck a 53”, Evans a 57”, Voeckler a 2’10”, Cunego a 3’31”, Contador a 3’55”, Sanchez a 4’22”, Basso a 4’40”, Danielson a 7’11 e Rolland a 8’57”, che chiude la top ten.
20a tappa, 23 luglio 2011, Grenoble – Grenoble 42,5 km cronometro individuale
La penultima tappa di questo 98° Tour de France propone una cronometro individuale molto dura, che impegnerà i corridori attorno alle severe colline di Grenoble e che quest’anno determinerà il vincitore finale quando invece in altre stagioni avrebbe sistemato una classifica già definita dietro alla maglia gialla già sicura a sua volta del trionfo sui Campi Elisi.
Bisogna ricordare che molti degli atleti in gara hanno affrontato questa prova l’8 giugno scorso durante la 3a tappa del Giro del Delfinato, tradizionale antipasto alla Grande Boucle, ma con il solo Evans rimasto a correrla con ambizioni di vittoria e classifica, oggi come allora quando chiuse 6° nella crono e 2° nella generale.
Quella crono fu vinta da Tony Martin (impiegò 55’27”), accreditato anche per oggi, disperso però in classifica generale, con Wiggins, Zabriskie, Brajkovic, Vinokourov e Van den Broeck costretti al ritiro in conseguenza alle fratture riportate durante questo falcidiato Tour de France, quando allora invece, in piena lotta alla maglia gialla “minore”, chiusero la prova rispettivamente 2°, 4°, 5°, 14° e 17°.
Durante quel Delfinato partecipavano anche Voeckler (40°), Sanchez (42°) e Basso (135°), con quest’ultimo decisamente alla ricerca della forma migliore, tanto che pagò 6’16”, anche se attualmente è evidente ed impossibile fare un confronto attendibile tra le due gare.
A Grenoble il nostro Adriano Malori fini 12° risultando il primo italiano ma concesse 2’04” al tedesco dell’Htc-Highroad e verosimilmente oggi il traversetolese potrebbe pagare la fatica delle tre settimane, anche se il body tricolore con cui correrà, dopo aver vinto in Sicilia il 26 giugno il Campionato Italiano di specialità, gli donerà energie supplementari per fare una buona prova.
In conclusione se gli Schleck vorranno fare primo e secondo sul podio di Parigi (Andy ha un buon margine da gestire, mentre per Franck sarà davvero dura resistere nei primi tre), dovranno fare la gara della vita, anche se Evans e Contador, più specialisti di loro, sono in rampa di lancio per sorpassarli, con l’australiano nettamente favorito alla vittoria finale.
Tutto è da scrivere, aspettiamo il verdetto che emetteranno questi 42,5 chilometri (praticamente una maratona) per decretare il vincitore del più incerto Tour degli ultimi anni.
Sms di Malori alla fine della diciannovesima tappa: ”Oggi tappa intensa, ma almeno dalla cima dell’Alpe d’Huez si vedeva Parigi!! Pubblico pazzesco, però sinceramente non ho avuto nessun’altra impressione se non quella di pensare alla fatica che stavo facendo, anche perché oggi c’è stato poco tempo per pensare ad altro, ero già in “gruppetto” dal Galibier!!! Domani mi aspetta la crono ma vorrei che tutti metteste l’anima in pace perché con le gambe che ho non farò una gran crono e anche se la faccio a tutta non ho grandi speranze!! Infatti ora scappo a fare i massaggi!!! Ciao, a domani!!”