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Ciclismo

Adriano Malori vince il Giro di Baviera

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Dove eravamo rimasti? Già , scaramanzia a parte, alle statistiche da aggiornare per il ciclismo parmense che conta. E allora sotto a riscrivere la storia di casa nostra, non prima di aver reso il giusto tributo – ora ufficiale, dopo i pronostici e le speranze dei giorni scorsi – ad Adriano Malori, che a Norimberga, sede d’arrivo della 5a ed ultima frazione, conquista il 34° Bayern Rundfahrt davanti a Geraint Thomas della Sky e Jan Barta della NetApp, distanziati rispettivamente di 23 e 26 secondi.

Un carosello bagnato, quello dei 169,8 chilometri che dividevano Kelheim da Norimberga e vinto in volata da Haussler (Iam Cycling) su Lobato (Euskaltel) e Hutarovich (Ag2R La Mondiale), da un tempaccio fatto di vento e diluvio che ha imperversato per tutto il percorso, concedendo una tregua solo quando i corridori erano sotto i tendoni oltre il traguardo.

Un traguardo tagliato in gruppo e sospirato come non mai da un Adriano in maglia gialla di leader (affiancato dal compagno Diego Ulissi, maglia bianca di miglior giovane) che dopo la fettuccia d’arrivo, sul podio, ha finalmente bagnato – stavolta con un bel bicchierone di birra bavarese, proprio come il giorno prima – il suo primo giro a tappe vinto da quando corre in bici. Mai c’era riuscito da dilettante (ci si ricorda di un suo secondo posto nel Giro delle Pesche Nettarine 2009 dietro a Damiano Caruso), tanto meno da juniores e proprio su queste strade, nel 2010 da neoprof, aveva sfiorato il successo chiudendo 2° alle spalle di Monfort nella generale.

Oggi è il giorno del trionfo del cronoman di Traversetolo – ora idealmente gemellato con Norimberga – che ha davvero posato la prima pietra della sua consacrazione nel mondo dei big. Per quella definitiva poi ci sarà ancora tanto tempo, adesso è giusto godersi questo risultato che viene subito dedicato a mamma Sandra – “Si è spaccata la schiena pur di farmi fare dietro moto” – che arricchisce la bacheca della Lampre-Merida e che aggiorna, dopo 43 anni, una vita fa, le statistiche dei successi dei corridori parmensi in una corsa a tappe: l’ultimo a riuscirci fu Ercole Gualazzini nel marzo del 1970 al Tour d’Indre et Loire.

Rotta impostata adesso sul Giro di Slovenia, in programma dal 13 al 16 giugno, dove Adriano punta forte e deciso sulla 1a tappa, la crono di 8,8 km a Lubiana (dove nel 2012 arrivò 2° ad 1” da Koren) per poi gestire il resto della corsa che tuttavia, profili altimetrici alla mano, presenta alla 3a tappa due gpm e l’arrivo in quota a Vrsic (1611 metri, con pendenza media del 9% e massime del 16%) più adatto a scalatori puri.

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