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Ciclismo

Bianchi, sindaco di Collecchio: Sosteniamo con forza le nostre due corse

Bianchi, sindaco di Collecchio: Sosteniamo con forza le nostre due corse

Continua la nostra serie di interviste con i Sindaci dei paesi del parmense che ospitano le corse più importanti; dopo i primi cittadini di Busseto e Felino, Maria Giovanna Gambazza e Barbara Lori, è il turno del sindaco Paolo Bianchi di Collecchio, dove si disputano ben due gare di alto livello:''Il Trofeo Edil C'' (Internazionale) a primavera e la classica ''Coppa Collecchio'' (Nazionale a settembre).

Partiamo con la Coppa Collecchio, la corsa più vecchia della regione, che significato ha per il suo territorio?
E’ una manifestazione importante che fa conoscere la nostra cittadina, anche grazie alla sua collocazione nel ”Settembre Collecchiese”, ormai conosciuta in tutt’Europa.

Una corsa che vanta ben 76 edizioni, la prima nel 1929 vinta dal modenese Ettore Morellini; qual’è il segreto della sua longevità?
Sicuramente il merito va alla Virtus Collecchio e alla sua passione verso uno sport popolare come il ciclismo.

In viale Della Libertà hanno tagliato per primo il traguardo corridori importanti.
Perchè la nostra corsa è stata un successo crescente di anno in anno, dovuto anche alla presenza dei più quotati dilettanti. E’ diventata una classica, considerata un vero trampolino di lancio per i giovani emergenti che guardano al professionismo come traguardo finale.

Dal 1929 ai giorni nostri la corsa ha osservato solo sei stop, tre in tempo di guerra e tre negli anni 80.
In tempo di guerra era normale e quasi inevitabile, si erano fermate anche corse più importanti come il Giro e il Tour. Negli anni ’80 forse ha pesato la stanchezza o un’avvicendamento societario. Francamente non saperi cosa rispondere, sono passati 28 anni.

In entrambe le corse i ciclisti troveranno un bellissimo percorso, con l’attraversamento dei Boschi dei Carrega.

I boschi si estendono su un territorio di 1270 ettari e rappresentano un’assoluta oasi regionale; un meraviglioso senario per collegare l’ambiente con lo sport. I turisti possono visitarli a piedi e in bicicletta lungo i numerosi sentieri e percorsi segnalati.

L’Amministrazione comunale come si muove per le due corse?
Da sempre appoggiamo tutta l’organizzazione della Virtus nel miglior modo possibile, mettiamo a disposizione tutto il nostro personale e anche un contributo.

Nel 2012 ci sarà la sua quarta corsa da Sindaco, cosa pensa di proporre a tifosi e appassionati che verrano a Collecchio?
Sicuramente come in passato una bellissima giornata di sport, la Coppa Collecchio non è solo la corsa, ma fa da cornice alle tante manifestazioni varie che coinvolgono tutto il comune con le sue frazioni; un riferimento per tutta la provincia.

Fra i vincitori a Collecchio troviamo molti parmensi e anche collecchiesi?
E’ senzaltro un’occasione per mettere in mostra i nostri giovani ciclisti, non solo parmensi ma anche locali. Penso che per un collecchiese vincere nel Viale sia il massimo, ma non è sempre facile: l’ultimo fu Daniele Simboli nel 1982. La corsa è così difficile che in 76 edizioni il solo Gianluca Tonetti l’ha vinta per due volte (1987 e 1988).

Dal 1957 al 1959 la corsa era divetanta per professionisti.
E’ stata una sfida della Virtus di allora e fu un successo: basta dire che vi partecipò il campionissimo Fausto Coppi, senza vincerla ,nel 1958 si impose il romagnolo Ercole Baldini in maglia di Campione del mondo appena conquistata a Reims (Francia). Le altre edizioni andarono a Colombo Cassano (1957) e Guido Carlesi (1959).

Dal 1997 Collecchio raddoppia, nasce il Trofeo Edil C. Unica corsa internazionale rimasta in regione, come mai?
Grazie alla passione sconfinata per il ciclismo di Corrado Cavazzini, un grande imprenditore edile, ora presidente dei Veterani dello Sport di Parma. Posso dire che l’idea, nata per caso dal Cavallier Alfredo Martini, ex Commissario Tecnico Azzurro,ora Presidente Onorario della Federciclismo, grande estimatore del nostro percorso, è stata azzeccata al massimo; nel 2011 nella 15a edizione avevamo in corsa una decina di nazionali.

Cosa ne pensano i commercianti del viale, che rimane completamente chiuso al traffico dalle prime ore del mattino sino al tardo pomeriggio?
Penso che sia un’occasione unica per i commercianti per far conoscere le loro attività e i loro prodotti locali alle numerose persone che arriveranno da fuori e dall’estero.

Nel 2008/2009 la Virtus Collecchio con il nuovo presidente Stefano Risoli fa una rievocazione delle passate edizioni riuscendo a portare presso la Casa Prati molti ex vincitori della corsa.
Sicuramente è stata una buona iniziativa, vedere su un percorso del passato molti vincitori fra cui anche Baldini è stato emozionante; con le loro testimonianze hanno trasmesso ai giovani l’importanza che riveste Collecchio e la sua corsa.

Sempre nel 2009 la Virtus Collecchio dopo 25 anni ritorna al ciclismo pedalato con una squadra di giovanissimi.
Come Sindaco dico che è un bellissimo segnale, la Virtus ha ripreso un percorso lasciato molti anni fà. I nuovi dirigenti vogliono essere attivi e conosciuti non solo come ottimi organizzatori ma anche favorendo il ciclismo pedalato, partendo dalla base. I Giovanissimi, denominati Virtus Collecchio Baby Bike, nel 2011 sono stati campioni provinciali di società.

Il suo comune, terzo dopo Fidenza come abitanti (14.420) nel 1991 ha ospitato l’11a tappa del Giro d’Italia con la crono ”Collecchio – Langhirano” vinta da Gianni Bugno. Crede di poter riportare il Giro a Collecchio nel suo mandato?
Sarebbe il sogno di ogni Sindaco, ma per l’immediato futuro non è possibile. Posso solo dire che se necessario per Parma e provincia daremo la nostra massima collaborazione.

In quell’edizione il Giro si fermò in zona per tre giorni, la 10a arrivo a Felino ,la 12a partenza da Salabaganza.
Sicuramente per la nostra zona della Pedemontana è stato un momento importante; è stato il giusto riconoscimento per Collecchio, uno dei 100 comuni della ”Piccola e Grande Italia”, grazie anche alla collaborazione di altri comuni come Salabaganza e Felino.

In chiusura le chiediamo un parere su giovanotto collecchiese di 85 anni, Aimo Fantuzzi, vincitore nel 1943 della Coppa Collecchio.
Per parlare di Aimo ci vorrebbe un libro, per Collecchio è un’istituzione del ciclismo. Oltre che corridore negli anni 40/50 è stato in seguito meccanico della nazionale professionisti partecipando a Giri, Mondiali e Olimpiadi; succesivamente ha prestato la sua esperienza anche per la nazionale femminile che ha conquistato ori mondiali e successi importanti. Anche oggi con le sue 85 primavere è sempre in prima linea con le corse della Virtus, un esempio per le giovani generazioni.

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