E’ stata una riunione molto partecipata quella che il Comitato Regionale dell’Emilia Romagna ha tenuto con le Società di Prima Categoria mercoledì sera presso il Savoia Hotel Regency a Bologna.
Gli 86 Club presenti, su 112 totali, hanno votato approvando il format per la stagione sportiva 2020/21. Previsti 9 gironi da 14 squadre con quattro retrocessioni dirette (esclusi, dopo il pronunciamento delle Società, i playout). Confermata la Coppa di Prima Categoria che dovrebbe partire il 27 settembre, mentre il campionato inizierà l’11 ottobre. La decisione definitiva si prenderà però tra quindici giorni, quando il CRER e i Club si incontreranno di nuovo, questa volta in videoconferenza, per fare il punto della situazione in base all’andamento dell’epidemia da Coronavirus.
DISPONIBILITA’. Il Presidente Regionale Paolo Braiati, al tavolo con il Vicepresidente Vicario Dorindo Sanguanini ed il Vicepresidente Celso Menozzi, ha confermato una volta di più la costante disponibilità del CRER, che anche durante il lockdown ha mantenuto nei confronti delle Società una comunicazione aperta e volta a cercare di risolvere i molti problemi generati dalla pandemia.
Nonostante le difficoltà, infatti, le tasse di iscrizione, mai aumentate negli ultimi vent’anni, sono addirittura diminuite grazie allo stanziamento di 7 milioni di euro da parte della LND, che ha inciso sul sostegno alle Società dell’Emilia Romagna per 650.000 euro, mentre altri 220.000 euro, risparmiati in seguito alla conclusione anticipata della scorsa stagione, sono stati messi sul piatto direttamente dal Comitato Regionale.
ISCRIZIONI. Una linea politica che ha permesso al CRER di raggiungere un risultato tanto sorprendente quanto meritato: a fronte di un calo previsto di circa il 30% delle iscrizioni in seguito alle conseguenze del Covid-19, quest’anno si sono registrate ben 40 nuove iscrizioni, per un saldo attivo di 20 Società in più rispetto a quelle della scorsa stagione. Un riconoscimento tangibile del lavoro quotidiano che il Comitato Regionale compie per aiutare le sue Società.
FINANZIAMENTI. Sempre per sostenerle, il CRER ha poi concesso quattro rateizzazioni (il massimo consentito) per saldare le quote di iscrizione e già durante il lockdown aveva lavorato affinché ognuna delle sue Società potesse beneficiare dei finanziamenti disponibili. Così sono state istruite ben 132 domande per il Contributo a Fondo Perduto dell’Ufficio Sport del Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre alle 119 per il Mutuo Light del Credito Sportivo e ad altre 70 per il Contributo Regionale.
SETTORE GIOVANILE. Mantenuti il format dell’anno scorso per il Settore Giovanile, con un incremento importante dei campionati Elite e l’obiettivo di conciliare l’esigenze di competitività delle squadre con le esigenze di socialità dei giovani calciatori. Sull’attività di base verranno intensificati i controlli a campione, per verificare che tutto si svolga con la massima responsabilità. Interessante novità del Settore Tecnico che ha pensato di istituire “corsi a chiamata” per gli allenatori senza abilitazione che l’anno precedente avessero svolto la loro attività. I candidati a presentare domanda al CRER per il corso UEFA C sono stati ben 770, 600 dei quali sono stati ammessi a parteciparvi. Per loro il Settore Tecnico si è impegnato a tenere i corsi entro questa stagione sportiva (2020/21) e contestualmente ha concesso la possibilità di allenare in deroga fino al conseguimento dell’abilitazione.
PROTOCOLLO. Centrale la discussione sul protocollo da seguire per la ripartenza dell’attività. Un documento che, è giusto precisare, non è stato redatto né dalla LND, né tantomeno dal CRER, bensì dalla FIGC, una volta sentito il Comitato Tecnico Scientifico. L’ultima versione elaborata, pur essendo meno cogente di quella precedente, è ancora di difficile applicazione per molte Società Dilettantistiche, diventando quasi inapplicabile nei Settori Giovanili. Per meglio comprendere le normative previste, il Comitato Regionale si avvarrà della competenza del Responsabile per la Sicurezza Gianfilippo Rossi, che mercoledì sera è intervenuto sottolineando l’importanza delle responsabilità. Con lui, il CRER realizzerà un vademecum esplicativo delle procedure da osservare, quindi stenderà una memoria, alla quale contribuiranno altri Comitati Regionali, da sottoporre all’attenzione del Presidente della LND Cosimo Sibilia, affinché possa farsene portavoce presso la FIGC.
NOVITA’. La Lega Nazionale Dilettanti sta studiando un accordo con la compagnia di assicurazione a cui si affida il CRER (Unipol) per emettere una polizza di tutela giudiziaria, gratuita, a favore dei Presidenti dei Club al fine di tutelarli da eventuali rischi derivanti da Covid-19. Contestualmente è stato applicato uno sconto di 2 euro per le assicurazioni dei calciatori. Ribadita la necessità per le Società di iscriversi al Registro del CONI, condizione imprescindibile per poter votare alle prossime elezioni (il 9 gennaio) e per beneficiare delle esenzioni fiscali previste per le Società Sportive Dilettantistiche. Si attendono infine sviluppi in merito al Testo Unico dello Sport. Il documento è attualmente oggetto di valutazione in Parlamento, ma è intenzione del Ministro dello Sport Spadafora spingere per la sua approvazione entro il mese di novembre. In un articolo della bozza del Testo è prevista l’estensione di tutte le tutele lavoristiche, previdenziali e assicurative a ogni collaboratore e lavoratore sportivo che percepisce un compenso, categoria che include atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara.
DIBATTITO. Dopo la riunione i numerosi partecipanti sono stati coinvolti in un lungo dibattito, in cui sono emersi i temi più attuali, la maggior parte dei quali riguardanti la difficile applicazione del Protocollo. Anche i Club più critici hanno concordato con il format scelto dal CRER, definito “sacrosanto” perché, come ha più volte sottolineato il Presidente Braiati, permette la possibilità di un eventuale slittamento in avanti della data di inizio del campionato. Da approfondire i dubbi legati alle autocertificazioni, al ruolo e alla presenza del medico all’interno delle Società, alla gestione di un eventuale focolaio e in particolare all’esigenza di una nuova versione del Protocollo che possa sollevare i Presidenti dei Club dalle responsabilità penali oggi previste in caso di contagi da Covid-19. Ribadita la necessità primaria di considerare la salute come un bene primario da tutelare, è quindi emerso un messaggio propositivo da parte di una Società bolognese, che ha sottolineato come, pur nelle difficoltà quotidiane, anche l’attuale versione del Protocollo non sia impossibile da applicare e che, con buon senso e responsabilità, sarà importante ricominciare a giocare il prima possibile.
(Nella foto copertina, il presidente del CRER Paolo Braiati durante la riunione con le società della regione)