Il Team Trenkwalder Endurancenter ha rafforzato in questi giorni l'accordo con la prestigiosa azienda di biciclette Guerciotti: l'obiettivo è quello di raggiungere insieme le Paralimpiadi di Londra dell'anno prossimo.
I mezzi dell’azienda milanese accompagneranno dunque gli atleti del Team nelle loro avventure, adeguandosi alle particolari esigenze di ognuno grazie anche alle avanzate tecnologie e materiali di cui l’azienda dispone. Non solo: in questi giorni la squadra ha stretto un rapporto di partnership con l’associazione Onlus Unico1 di Diego Murari, che si occupa, come si legge sul sito www.unico1.it, di aiutare i bambini e le persone ammalate ad affrontare il difficile percorso di lotta contro la malattia, mediante incontri con personaggi dello sport e dello spettacolo, ma anche con assistenza didattica e supporto medico e psicologico alle famiglie. “Vorrei donare – scrive Diego Murari sul sito dell’associazione – alle persone malate ed alle loro famiglie la voglia di sorridere ancora e di ritrovare grazie a questo progetto la forza per reagire e la speranza di guarire da questo male come sto cercando di fare io. Il mio progetto intende devolvere parte del ricavato per realizzare i sogni dei bambini malati che come me sognano un futuro migliore dandomi così la possibilità di sentirmi ancora attivo e rendermi partecipe delle altrui sofferenze. Il mio sogno è anche quello di poter dare un aiuto concreto agli anziani soli ed emarginati”. Un progetto già sposato da tantissimi personaggi, sportivi e non, di fama internazionale (come Roberto Baggio, Gilberto Simoni, Cesare Prandelli, Cristian Zorzi, Javier Zanetti, Matteo Marzotto, i Fichi d’India, Nek e tantissimi altri).
Concretamente “UNICO1” è una linea di abbigliamento sportivo che tra breve sarà disponibile sul mercato.
Insomma, un progetto che ben si confà allo spirito del Team Trenkwalder Guerciotti Paracycling (che avrà il logo di Unico1 sulle maglie), che fin dalla sua nascita punta ad abbattere barriere più mentali che fisiche, utilizzando come tramite il linguaggio universale dello sport, fondamentale per il valore etico e sociale che può assumere, prima ancora che agonistico.