Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli torna a minacciare la sospensione dei campionato di Prima e Seconda Divisione.
“Ho già scritto a tutti i presidenti di Prima e Seconda Divisione. È giunto il momento in cui dobbiamo essere tutti compatti: io sono pronto a far bloccare tutti i campionati” ha spiegato con vigore Macalli durante un’intervista al quotidiano “Il Corriere di Como”. una minacci che non è nuova, anzi. “In Parlamento c’è chi sta portando avanti una proposta – spiega – che in pratica destinerebbe alla Lega Pro circa l’1% dei proventi. Si parla di circa 10 milioni di euro totali. Le briciole. Soldi che nemmeno utilizzerei per la nostra Lega: piuttosto li destinerei a qualche associazione onlus impegnata nei Paesi del terzo mondo”.
“Vogliono far pagare a noi il divorzio tra serie A e B – aggiunge un irato Macalli – Perché inizialmente si era parlato di un possibile 3%. Ora si paventa, come detto un uno%, mentre alla serie B andrebbero la bellezza di 75 milioni». Il presidente della Lega Pro vuole intervenire prima che questa situazione, per il momento un’ipotesi, diventi esecutiva. «Tutti devono capire che la nostra è la Lega più grande – afferma – perché comprende 90 società. Alcune rappresentano grandi città, che in B, invece, sono sempre meno. E la gente deve sapere che ci sono parlamentari che non vogliono aiutare la Lega Pro».
La mossa più clamorosa che ha in mente Macalli è la sospensione di tutti i campionati. «Voglio arrivare al blocco dei campionati – spiega Macalli – ma non per una sola giornata. Li fermeremo del tutto. E sono sicuro che saranno d’accordo tutti i presidenti: ho appena mandato loro una lettera in cui spiego la situazione e chiedo di essermi vicini. È il momento di tirare fuori gli attributi e dimostreremo che non ci facciamo prendere in giro da nessuno». «Vorrei capire – afferma ancora il presidente della Lega Pro – perché da noi le regole devono valere, perché tutte le squadre devono avere i conti a posto mentre negli ultimi 12 anni alla serie B sono andati 2.400 miliardi di vecchie lire. Avete capito? Ho detto 2.400 miliardi di vecchie lire. Qualcuno mi dovrebbe spiegare che fine hanno fatto questi soldi. Sono furibondo: cerco di stare tranquillo anche per il ruolo istituzionale che occupo, ma non ho alcuna intenzione di porgere l’altra guancia”.