Puntuale come ogni lunedì arriva “Il Gede risponde”, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani, per analizzare e commentare Parma-Fiorentina 1-2 e il resto della 30a giornata di serie A.
La differenza di motivazioni è la causa della sconfitta di ieri del Parma contro la Fiorentina?
“A furia di buttare acqua sul fuoco, il fuoco si è spento. Bisogna seguire la strada ed essere convinti della meta. Dirigenti e mister hanno sempre parlato di salvezza, invece io l’avrei dichiarato anche fuori dallo spogliatoio che si stava inseguendo il sogno difficile dell’Europa League. I giocatori devono andare in campo senza alibi e con la mente libera, inseguendo una meta diversa da quella che si era prefissata. Un nuovo obiettivo, un nuovo stimolo per il finale di campionato. Il Parma ha fatto tanto in questa stagione, un gran campionato, ma non bisogna buttare via niente. Anche gli avversari devono temere di incontrare un Parma con grandi ambizioni. Quindi, per rispondere alla domanda, le motivazioni fanno la differenza eccome”.
Tre sconfitte di fila sono un campanello d’allarme?
“Contro l’Inter aveva giocato come meglio non si poteva, il Parma meritava i 3 punti. Poi è andato a Verona, ha giocato bene ma è stato incostante, ed è arrivata la seconda sconfitta. Oltretutto ha preso gol in contropiede, una delle sue armi migliori. Partita bella, però zero punti. Il Parma è una squadra forte che merita la posizione che aveva fino a qualche settimana fa. Sono convinto che D’Aversa carichi la squadra, ma bisogna provare ad andare oltre. Terza sconfitta di fila, due indizi fanno una prova…”.
Le assenze di Cornelius e di un sostituto naturale hanno condizionato tutta la squadra?
“Senza Cornelius la squadra ne risente, è pacifico. Conte piange continuamente perché vorrebbe 24 titolari… Ci sono allenatori che vogliono rose lunghe perché si reputano in grado di gestire lo spogliatoio. In questo periodo ci sono tanti infortuni, le rose più ristrette ne risentono, vedi il Parma”.
Degli episodi arbitrali e dei rigori mancati ne vogliamo parlare?
“Gli ho visti gli episodi: c’è il Var, così ha deciso. Basta parlare di arbitri, non si finisce più. Ho già detto più volte il mio pensiero sul Var e sulle modifiche necessarie da adottare per rendere il calcio ancora più trasparente”.
Grazie al colpaccio del Milan contro la Lazio, la 30a giornata ha consegnato virtualmente lo scudetto alla Juventus?
“La Juve deve dire grazie a se stessa e al Toro, perché la squadra di Longo ha giocato senza carattere, contro quella che è lo spirito e la storia del Toro. Stagione negativa. La Juve non cambia mai ritmo, ha una rosa abbondante, vince dappertutto. Poi vengono gli “aiutini”, vedi il Milan che ha sbancato l’Olimpico contro una Lazio priva di Immobile; non è poco. Il Milan ha fatto una grande partita, Pioli ha portato la squadra ad una grande condizione, notevole. La Lazio piangerà sulle assenze, oltre al capocannoniere del campionato mancava anche Caicedo. Il campionato non è mai finito finché non arriva l’aritmetica, ma è poco prevedibile il ritorno di Lazio e Inter”.
Il crollo dell’Inter era preventivabile?
“L’Inter a metà del secondo tempo vinceva 1-0, aveva un rigore da battere e il Bologna era in 10. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla vittoria degli emiliani. L’Inter ha avuto il torto di non chiuderla prima, invece il Bologna, brutto nel primo tempo, è venuto fuori nella ripresa. Ha vinto con una banda di ragazzini, mentre l’Inter aveva una rosa top e di giocatori esperti. Ora l’Atalanta è col fiato sul collo.
Sarà anche il modo di essere di Conte, però ripete spesso che anche lui è in discussione. Ma lui non è in discussione. Che l’Inter non fosse più quella di prima, a parte i 6 gol al Brescia, si era vista già contro il Parma. E poi: quando un giocatore sa di essere venduto è dura che riesca a rendere come prima”.
L’Atalanta può sognare il secondo posto in classifica?
“Se riparte il campionato può puntare anche al primo posto! A Cagliari ha sofferto l’esuberanza di Zenga e della sua squadra. Ma ha vinto sempre in virtù di un gioco eccezionale; merita la posizione che ha, anzi può pensare a qualcos’altro. Finirà in crescendo, sicuramente”.
Napoli in ripresa?
“Il Napoli vince contro una Roma che mi sembra in netto calo. Nel confronto con l’Atalanta, però, la squadra di Gattuso non c’è stata, era lì che doveva mostrare tutto il suo ardore”.
La lotta salvezza si è ristretta a due sole squadre (Genoa e Lecce)?
“La Spal ha buttato via la gara infrasettimanale col Milan e ha perso una grossa occasione per rientrare nella corsa salvezza. Poi ieri ha perso male contro la Samp; Rabieri ha dato la scossa, 6 punti in 2 partite, tra l’altro in 2 scontri diretti.
L’Udinese ha buttato via la partita, ha sprecato tanto: non si può! Poi all’ultimo secondo è arrivato il rigore fortunato del Genoa. L’Udinese doveva fare almeno 4 gol, invece ha perso 2 punti. Comunque l’Udinese è in salute, era reduce dalla vittoria in casa della Roma. Per la salvezza è lotta a due tra Genoa e Lecce, anche se qualche speranza ce l’ha anche il Brescia dopo la bella vittoria di ieri contro il Verona”.