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Sauret e la missione impossibile: Non siamo avvantaggiate, ma dobbiamo provarci

Sauret e la missione impossibile: Non siamo avvantaggiate, ma dobbiamo provarci

La francese giocherà Â  nonostante la distorsione al pollice della mano destra. Domenica a Lucca imperativo vincere, ma oltre a provare a vincere tutte e tre le partite rimanenti dipenderà Â  molto dalle altre.

E’ arrivata, in campo, a metà gennaio per dare un ulteriore apporto di esperienza in cabina di regia, Audrey Sauret, e si è calata bene nella parte al di là delle statistiche che recitano 34 min, 8.8 pti, 5 rimbalzi, 1.3 assist a partita. Mentalità vincente per la 34enne francese, dato il suo trascorso europeo in squadre di vertice passando per l’oro continentale con la Francia con puntatina di due anni nella Wnba, e qui a Parma, in considerazione del tribolato girone d’andata, vittoria vuol dire raggiungere i playoff «L’importante è avere sempre un obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo. E’ stata una stagione molto difficile con la situazione che si era creata nell’andata – conferma la francese -; ora dipende da noi vincere, ma anche dagli altri».
Già perché al Lavezzini restano tre partite per provare a compiere una missione quasi impossibile e dando un’occhiata sia al calendario che agli scontri diretti con le avversarie più immediate (Lucca e Priolo) Parma è la meno avvantaggiata; situazioni cui non vale la pena guardare in quanto occorre pensare a vincere sempre e chissà che all’ultima con Como … «E’ difficile intanto perché le squadre di alta classifica ogni tanto hanno perso con quelle al nostro livello; sì, noi non siamo messe benissimo, Lucca è un campo difficile poi abbiamo Taranto in casa e quindi Como. Però bisogna provarci».
Quando l’importanza della posta in palio sale, l’esperienza di Sauret, che deve fare i conti con la distorsione alla capsula del pollice, come quella di Franchini, Antibe e chi come loro, diventa decisiva «Per il pollice c’è la soluzione per cui … anche se mi sembra di avere la mano un po’ quadrata – sorride la bionda play-guardia -. L’esperienza si matura con gli anni e noi l’abbiamo per cui dobbiamo far capire alle più giovani che ci siamo e dar loro fiducia; noi abbiamo già conosciuto queste situazioni per cui possiamo dare qualcosa in più e sappiamo anche che l’importante è non perdere il divertimento di giocare; se si perde si perde indipendentemente dal livello e si riparte».
Domenica il viaggio è nella vicina Lucca, squadra che seppe violare il PalaCiti addirittura di 13; per continuare a sperare occorre fare perno sulla bella vittoria di Sesto e la successiva convincente prestazione contro la capoclassifica Schio, sua ex squadra «La squadra è cresciuta molto è un’altra squadra, però è anche più difficile andare a giocare e vincere a Lucca che non in casa con Schio dove non hai nulla da perdere. Lucca ha vinto anche partite importanti. Dipenderà da noi, facciamo le cose giuste che sappiamo fare e potremo farcela».
Quanto alla possibilità di restare per la prossima stagione (la società, di lei è contenta) «Io mi sento bene, mi piace l’allenatore, mi trovo bene anche se sono arrivata tardi per cui ho giocato poco; la società ha fatto anche la scelta di costruire per cui i risultati non sempre vengono subito anche se hai giovani brave. Non ne abbiamo ancora parlato; ora c’è qualcosa di più importante cui pensare. C’è tempo, vediamo dopo». Ci si dovrà mettere d’accordo sul “prezzo”, via.

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