Primo appuntamento di dicembre con la rubrica di Sportparma.com “Il Gede risponde”. Le parole sapienti di mister Pietro Gedeone Carmignani per commentare Parma-Milan (0-1) e il resto della 14a giornata di serie A.
Che partita è stata Parma-Milan?
“Ho visto un bel Milan che ha fatto la partita, che ha tirato 23 volte in porta (anche non tutte nello specchio), che ha avuto sempre l’iniziativa. E ho visto un Parma che si difendeva con intelligenza e ripartiva, non casualmente, ma studiate e riprovate in allenamento. Mi sembra che dopo il gol del Milan il Parma abbia avuto una buona reazione e questo lascia qualche perplessità, perché forse si poteva fare qualcosa di più prima”.
C’è la sensazione che ieri nel Parma sia venuta meno qualcosa. Cosa?
“Nel Parma è venuta meno la tecnica e la fisicità di Kulusevski. Il Milan ha tirato tanto, ma non da fuori area, ma da dentro. E’ un Milan in grande crescita grazie al lavoro di Pioli e alle sue scelte tattiche. E’ stata una partita dai ritmi elevatissimi e questo ti può portare a commettere degli errori di tecnica, perché se corri molto non sei sempre lucido. Il Parma ha fatto densità al centro e Sepe è stato superlativo. Il gol è arrivato da un doppio rimpallo, casuale. Mi era piaciuta molto la mossa di D’Aversa di togliere un centrocampista e inserire Cornelius. Per il Milan può essere la partita della svolta. Al Parma resta l’amarezza per le ultime due reti prese nei minuti finali”.
Giovedì c’è la Coppa Italia, al Tardini arriva il Frosinone. Che partita sarà?
“La Coppa Italia andrebbe sempre onorata, vedremo come l’affronterà, anche perché il Parma ha perso domenica e avrà fame di riscatto; e poi la squadra dimostra di essere in condizione”.
La 14a giornata di serie A ha visto il sorpasso in vetta dell’Inter ai danni della Juventus. Tutto e solo merito della coppia Martinez-Lukaku?
“E’ iniziata la volata per lo scudetto, anche se i tempi sono lunghi, ma il segnale è forte. L’Inter poteva fare anche meglio del 2-1 con la Spal, perché nel primo tempo ha creato molto ma ha realizzato solo due reti con il fenomenale Lautaro Martinez. Nel secondo tempo c’è stata un po’ di tensione e ha sofferto il ritorno della Spal, ma l’Inter di questi tempi sa gestire il risultato e le pressioni. Lukaku e Martinez sono due attaccanti da Inter, forti, come lo sono quelli della Juve e delle altre che lottano per lo scudetto. Certo che Martinez sta esplodendo con tutta la sua forza. In estate Lukaku è stato pagato 78 milioni, ci mancherebbe altro non fosse forte. Certo i soldi non bastano a fare un giocatore, ma è evidente che l’Inter ha preso un grande attaccante. Sono giocatori da grandi squadre, perché hanno i soldi da spendere. Il Parma o l’Udinese non possono comprare Lukaku”.
Il 2-2 della Juve col Sassuolo è un piccolo segnale di crisi?
“Il passo falso della Juventus si può leggere così: la condizione di Ronaldo non è delle migliori, e sappiamo benissimo quanto conta il portoghese per la Juve. Vista anche la sua età, gli infortuni si recuperano in tempi più lunghi, evidentemente sarà brillante per la fase finale della Champions.
Quindi, se a Ronaldo aggiungi la prestazione scadente della difesa, dove nessuno ha raggiunto la sufficienza, ti spieghi facilmente il perché del 2-2 finale, contro un Sassuolo coraggioso e ordinato nell’elaborazione del gioco. La Juve, che ieri poteva anche perdere, è da po’ di tempo che appare lontana dalle sue prestazioni standard. E a volte risulta addirittura svogliata”.
Sul terzo gradino del podio c’è la Lazio che sabato affronta all’Olimpico proprio la Juventus. Può essere uno scontro diretto per lo scudetto?
“Lazio-Juve sarà una partita molto importante, la Lazio è una squadra che come detto più volte, ha una rosa di grande qualità, ha organizzazione, quando è in giornata fa paura a tutti. L’Udinese non ha avuto scampo. Sul 3-0 la Lazio ha controllato la partita senza problemi. Inzaghi sa fare di tutto, turnover in primis. Purtroppo è stata penalizzata in Europa league, è questo l’unico neo della stagione attuale”.
Anche la Roma è in forte crescita, è d’accordo?
“La Roma ha vinto una partita in modo spietato e concreto, contro un avversario difficile come il Verona che gioca con grande fisicità e determinazione, che è stato fermato dal Var per questioni di centimetri. La Roma ha lottato con addosso le scorie dell’Europa League, ma ha dimostrato di essere in buona condizione e di poter competere per la zona Champions”.
L’Atalanta ha asfaltato il Brescia e fatto saltare la panchina di Grosso dopo solo 3 partite. Esonero inevitabile?
“L’Atalanta è andata in pressione dal primo minuto, come se fosse la continuazione della gara di Champions, con Pasalic su tutti. Si è subito assicurato il risultato. Buona prestazione del Brescia ma solo ad inizio secondo tempo, vedi la traversa di Balotelli, il migliore dei suoi. L’Atalanta ha confermato la sua forza, per il Brescia il momento è difficile, c’è stata contestazione, l’esonero è molto probabile Sarà difficile, dura, bisogna lottare fino alla fine. E’ questo il campionato del Brescia, inutile farsi illusioni”.
La situazione del Napoli continua a precipitare. C’è una via d’uscita?
“La situazione del Napoli è chiara: ha perso contro il Bologna, una squadra unita, un tutt’uno tra squadra, tecnico e società, con Mihajlovic che trasmette una grande forza mentale. Il Napoli, invece, è diviso in tre fazioni: da una parte la società, dall’altra i giocatori e poi c’è Ancelotti e il suo staff che stanno nel mezzo, ma così facendo Ancelotti non sta né da una parte né dall’altra. Questa situazione non l’ha certo creata l’allenatore, ma è nata da una scelta del presidente. Purtroppo non riescono a mediare, ma quando c’è la Champions la squadra si ritrova, poi arriva il campionato e la situazione precipita. Il Napoli non ha continuità”.
Sorpresa Lecce e sprofondo Fiorentina…
“La Fiorentina è reduce da 2 sconfitte di fila e doveva ritrovare la serenità solo attraverso la vittoria. Ma quando ti mancano Chiesa e Ribery diventa tutto più difficile; è riuscita a fare la partita, ha costruito molto, ma ha trovato un Lecce ordinato, preparatissimo, che ha lottato e sofferto, portando a casa una vittoria importantissima in ottica salvezza. Il Lecce c’è sempre. Ha gli attributi. E la cosa strana è che sui 14 punti conquistati 11 gli ha ottenuti in trasferta”.
La crisi del Genoa è solo una crisi di risultati?
“Il Genoa ha preso una brutta botta perché per la prestazione fornita non meritava di perdere. Il Torino ha fatto una gara attenta e ordinata, ma il Genoa è stato sfortunato, ha sbattuto contro i pali. Serviva continuità e invece nel momento migliore ha fatto gol il Toro. Un Torino molto operaio che ottiene un successo utile per il morale”.