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Il Parma e Balotelli, un’impennata da record

Il Parma e Balotelli, un’impennata da record

Balotelli sì, Balotelli no. Il tormentone dell’estate sta galvanizzando la piazza gialloblù, ma allo stesso tempo genera una massiccia dose di punti interrogativi, vuoi per il passato di SuperMario (anche se oggi gli scenari sembrano differenti), vuoi per gli alti costi che dovrebbe sopportare il Parma, il quale per arrivare a Balotelli dovrà farsi carico di uno stipendio che tra parte fissa e bonus vari si aggira intorno ai 4 milioni di euro netti a stagione (leggi qui). Questa è la richiesta del suo procuratore, Mino Raiola. Una cifra da record per le dimensioni e la storia del Parma Calcio 1913, tant’è che nella stagione appena conclusa il monte ingaggi complessivo dei crociati si aggirava intorno ai 23 milioni (premi e bonus esclusi).
Numeri che allo stesso tempo seguono il trend in costante crescita del calcio italiano, che dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo ha avuto un’impennata degli stipendi pari al 18% rispetto alla stagione 2017-18.
Il ritorno di Balotelli in Italia, a Parma o Firenze (leggi qui), lo farebbe entrare di diritto nella top 20 dei calciatori più pagati in serie A. Una classifica che fa rabbrividire se confrontata con il recente passato: nel 2010 Pippo Inzaghi, Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo guadagnavano la stessa cifra al Milan (4 milioni a stagione); un milione in meno rispetto a quanto percepiva Ibrahimovic all’Inter nel 2012 (5 milioni netti). Niente a che vedere con i 31 milioni netti a stagione di Cristiano Ronaldo o i 7 di Dybala e Pjanic alla Juventus, ma in linea con gli emolumenti di gente del calibro di Insigne (4,6 milioni), Icardi(4,5), Chiellini (4) e Mertens (4).

 

 

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