Per misurare esattamente il peso di questa sconfitta, la sesta del girone di ritorno, bisognerebbe aspettare il finale di Bologna-Sassuolo. Ma noi preferiamo “sporcarci” le mani prima e analizzare un 3-1 che ha fornito molti spunti di riflessione, a partire dall’importanza dell’assenza di un giocatore come Inglese, che in attacco fa reparto da solo e consente a D’Aversa di sviluppare un tipo di gioco ben preciso. Lineare e vincente. Immediatamente dopo, però, il focus va dirottato sul reparto difensivo che continua a imbarcare acqua da tutte le parti, a subire gol a grappoli, 14 nelle ultime 5 partite. Numeri da allarme rosso, un’emorragia che il rientro di Bastoni e Sierralta (nella ripresa) non hanno risolto.
Il problema è serio e va affrontato subito, anche con accorgimenti tattici, sebbene la difesa a 5 vista oggi nella ripresa, con Gagliolo esterno sinistro,, abbia convinto poco e niente; una mossa che ha contribuito ad abbassare ulteriormente il baricentro di un Parma che, fino a quando ha avuto benzina in corpo, ha lottato e creato due grosse occasioni (con Ceravolo e Bruno Alves). Insomma, è rimasto in partita. Ha fatto il suo dovere, seppur con tutti i limiti del caso e concedendo il possesso del centrocampo all’Atalanta, una squadra di un altro livello, bella da vedere, concreta, in grande condizione psico-fisica e con una tifoseria impressionante. Probabilmente anche il miglior Parma, con Inglese al 100%, con Gervinho in campo per tutti i 90 minuti (l’ivoriano è uscito per un problema muscolare, non dovrebbe essere grave), e con Biabiany a fare la staffetta con Siligardi, avrebbe faticato a strappare un risultato utile.
Troppa differenza, anche di mentalità. Loro attaccano sempre, il Parma si difende e riparte, ma quando il giochino non riesce sono dolori. Questa squadra sembra non avere alternative, è troppo dipendente da alcuni uomini chiave. E non potrebbe essere diversamente per una neopromossa; non dimentichiamocelo.
La quota salvezza, ripeto, dipenderà dal risultato di Bologna-Sassuolo: potrebbe alzarsi o rimanere uguale, ad ogni modo la trasferta di mercoledì a Frosinone è una partita da non sbagliare in nessun modo, diversamente cominceranno i dolori, considerando anche gli infortunati e il serbatoio mezzo vuoto.