Una tranvata pazzesca. Da 0-2 a 3-2 in 17 minuti. Quanto basta per trasformare la festa del Tardini e il sogno di migliaia di tifosi di vedere in campo Baraye (striscione commovente in curva Nord), in un pomeriggio da incubo. E’ il bello e il brutto del calcio: imprevedibile, entusiasmante, crudele. La Spal ritrova la vittoria dopo una lunga astinenza che durava dal 20 ottobre scorso (Roma-Spal 0-2). E lo fa ai danni del Parma, battuto anche all’andata. E’ una sorta di maledizione, soprattutto se si rivede il film della prima ora di gioco: rigore di Inglese, gol annullato (sempre a Inglese) per un fuorigioco millimetrico di Gervinho, 2-0 ancora di Inglese e 3-0 mancato da Barillà per un soffio (tiro sull’esterno della rete). Il Parma recita il mea culpa, dunque, perché dopo un primo tempo autoritario, giocato a ritmi elevati, ha ceduto fisicamente, soprattutto a centrocampo (orfano di Grassi, Rigoni e Stulac), con Scozzarella costretto ad uscire per infortunio e Barillà e Kucka non al cento per cento della condizione. In poche parole i ducali hanno regalato le chiavi del centrocampo alla Spal perché la benzina nel serbatoio era finita. Le mosse di Semplici, partito inizialmente con un inedito 4-4-2 e poi passato al classico 3-5-2, hanno cambiato il volto della partita e disegnato una squadra a trazione anteriore che ha sorpreso tutti, anche i propri tifosi che a metà primo tempo contestavano i propri giocatori.
Se il Parma ha comandato le danze per oltre 50 minuti, la Spal di contro è rimasta vittima dei suoi errori e soprattutto dell’incapacità di velocizzare e rendere imprevedibile la manovra offensiva (solo due tiri di Petagna e Lazzari parati da Sepe). Poi il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno, ferito anche dai cori rabbiosi che arrivavano dalla curva dei propri tifosi (circa 1500). Semplici fa due mosse e cambia l’inerzia della gara: fuori Simic e Valdifiori, dentro Antenucci e Valoti. Ed è proprio quest’ultimo a segnare il 2-1. E l’inizio di una rimonta impensabile: passano 5 minuti e Petagna di testa raccoglie un perfetto cross di Lazzari e firma il 2-2. Il Parma è alle corde, D’Aversa tarda a fare i cambi, anche perché in panchina non ha molte soluzioni per ridisegnare il centrocampo, e la Spal affonda il coltello: stupendo destro al volo di Fares, che raccoglie una respinta di testa di Bastoni, e indisturbato manda la palla nell’angolino. E’ il 2-3 definitivo che trasforma la festa gialloblù in delusione. Senza conseguenze per la classifica, però, perché il Bologna continua a perdere e il +14 sulla terz’ultima resta una grande certezza. In attesa degli ultimi colpi del mercato.
(Nella foto gli striscioni della curva Nord per Yves Baraye)