Analisi e commenti sull’ultima giornata di serie A, la 15a, e il pareggio tra Parma e Chievo nelle parole dell’ex Pietro Gedeone Carmignani, all’interno della storica rubrica del lunedì di Sportparma, “Il Gede risponde”.
Come giudica la prestazione del Parma nel pareggio contro il Chievo?
“Una prova opaca, ho visto un Parma poco lucido e con poche idee offensive. Frenato da un Chievo ben messo in campo da Di Carlo che ha dato un impronta di carattere e grinta alla sua squadra. Non dimentichiamoci che il Chievo ha pareggiato a Napoli e in casa con la Lazio”.
Per la prima volta in questa stagione il Parma ha avuto il possesso palla, ma non è riuscito a dominare l’avversario. Ci aiuti a capire che partita è stata a livello tattico?
“Il Chievo ha concesso qualcosa al Parma per non farsi trovare scoperto sulle ripartenze. E il Parma non è riuscito a fare quello che ha sempre fatto molto bene, le ripartenze, appunto; complice anche l’assenza di Gervinho. Ci tengo a sottolineare il grande gol di Bruno Alves (nella foto ndr.), eccezionale, raramente si vede una cosa del genere dai piedi di un difensore”.
La classifica resta positiva, anzi migliora…
“Sì, la classifica resta ampiamente positiva, ma la prestazione di ieri è un passo indietro, forse è anche una questione fisiologica. In questo momento si deve pensare solo alla salvezza, ma in questo momento è più vicino alla zona Europa League che alla zona salvezza”.
L’infermeria torna ad essere affollata. C’è un perché?
“Gli infortuni sono una costante del calcio moderno. Vedi il Milan. Questo per dire che non credo sia un problema di preparazione. Dispiace per Grassi, ma è un evento casuale, non dipende dalla preparazione”.
La Juventus è imbattibile, ma l’Inter ha fatto una grande prova. E’ d’accordo?
“Onestamente l’Inter mi è piaciuta, ha spaventato la Juve, ha avuto un atteggiamento autoritario, è partita subito con ottima copertura degli spazi. Sapeva sempre cosa fare nelle situazioni di gioco. Ottima Inter nel primo tempo, la Juve era sembrata meno fluida e più incerta. Poi nel secondo tempo le cose sono cambiate, dopo il discorso negli spogliatoi di Allegri. Ha tolto iniziativa all’Inter, la partita è diventata più fisica, ed è venuta fuori la Juve, più abile a sfruttare tutto, anche quando è poco, meno delle altre volte. La Juve ha sofferto la pressione ma non ha mai rinunciato a giocare. Restano tre dubbi sul fronte nerazzurro: il palo di Gagliardini è un errore del giocatore; Perisic è irriconoscibile rispetto allo scorso anno; la sostituzione di Politano mi ha lasciato perplesso”.
Tutto facile per il Napoli contro il Frosinone…
“Il Napoli aveva un avversario facile, Ancelotti ha schierato una squadra giovane ma sostanziosa, pensando giustamente alla sfida decisiva col Liverpool. Di fronte un Frosinone insufficiente tecnicamente. Carlo ha allargato la rosa, non vedo grossa differenza tra un giocatore e l’altro quando fa turnover. Il Napoli ha avuto difficoltà solo con la Sampdoria e col Chievo. Non si diventa una grande squadra solo grazie al mercato, ma attraverso la mentalità e i successi”.
Risultato a parte (0-0), Milan e Torino hanno onorato nel modo giusto la memoria di Gigi Radice?
“Radice è stato un allenatore innovatore, ha fatto giocare un calcio di avanguardia tra gli anni 70 e 80. Una grande persona. Dispiace, rimane un grande ricordo.
Milan-Torino è stata una buona partita, all’inizio tutta a favore del Torino, il Milan era spesso costretto a giocare con le spalle rivolte al portiere del Toro. Donnaruma ha mantenuto il risultato in equilibrio con due belle parate. Higuain è in ritardo di forma, non è il giocatore che conoscevamo. Nel secondo tempo, dopo una ventina di minuti, il Milan ha preso possesso del campo, però non è riuscito a concludere se non da fuori area. Il pari è un’occasione persa dal Milan per distanziare le rivali dalla lotta alla Champions League. Nel computo della azioni importanti il Toro ha fatto di più”.
La Roma si fa raggiungere dal Cagliari in 9. Com’è possibile? Di Francesco rischia?
“La Roma ha giocato bene per buona parte della gara, con un atteggiamento subito propositivo, Cagliari troppo rinunciatario anche a causa delle assenze (importanti). Primo tempo a senso unico, nel secondo è successo l’impensabile, Maran ha cambiato modulo e rivitalizzato il Cagliari che ha preso possesso del gioco e del campo. Reazione veemente. E’ impensabile pareggiare in 9. La Roma ha commessa una sciocchezza: in vantaggio di 2 uomini si difendeva con 4 difensori 4 in linea contro un attaccante del Cagliari. Se l’attaccante scappa i difensori, tutti in linea appunto, non riescono a prenderlo. Ma perché correre questi rischi? Sul gol del 2-2 il difensore della Roma sbaglia l’aggancio e l’attaccante va in porta e segna. E’ una mentalità che danno gli allenatori, ma il calcio è un gioco di situazione, e devi saperle valutare. In casa Roma si prospetta una settimana di grandi polemiche”.
Partita ricca di gol anche tra Sassuolo e Fiorentina (3-3). Un’occasione persa per entrambe le squadre?
“E’ un pareggio che muove la classifica ma non soddisfa le ambizioni delle 2 squadre. Il Sassuolo per la verità avrebbe meritato la vittoria, ma va sottolineata la grande reazione caratteriale della Fiorentina”.
Il Bologna cade a Empoli, Izaghi sembra ad un passo dall’esonero. Giusto o sbagliato?
“Il Bologna ha fatto una partita in cui ha palleggiato bene ma è stato sterile. L’Empoli è stato concreto, 3 tiri in porta e due gol. 10 punti in 4 partite per Iachini: percorso eccezionale. Inzaghi è veramente a rischio, i risultati non ci sono. Donadoni potrebbe essere una soluzione giusta, è ancora sotto contratto, ma non è apprezzato dalla tifoseria. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore”.
L’esordio dell’ex Prandelli sulla panchina del Genoa poteva essere migliore (1-1 contro la Spal). Il rosso a Criscito dopo 11 minuti è giustificabile?
“Credo sia la terza volta che il Genoa gioca in 10. La Spal ha fatto una buona prestazione, ha proposto un calcio avvolgente, ma ha sbattuto sui pali. Sfortunata. Genoa subito in 10, ha costretto Prandelli a ridisegnare i suoi, coprendo di più le fasce; porta a casa un punto che fa classifica, anche perché quelle dietro hanno perso. Il rosso a Criscito mi è apparso eccessivo. Buttare fuori un giocatore dopo 10 minuti… Ci vuole buonsenso, anche perché dopo l’espulsione la partita è cambiata, con i giocatori del Genoa che sistematicamente si tuffavano in area alla ricerca di un rigore compensativo”.