Fabio Ceravolo ha aspettato 24 ore prima di esprimere il proprio pensiero che ha pubblicato ieri sui social network e sulla pagina ufficiale del Parma:
“Sono rimasto in silenzio a lungo ma mi sembra il momento di dire qualcosa. Nelle ultime due settimane ho visto il mio nome accostato ad una serie di accuse che hanno infangato me, la societร di cui faccio parte e tutti i miei compagni. ร stata dura non poter spiegare pubblicamente di essere completamente estraneo a quelle accuse, come poi attestato da chi di dovere.
ร stata dura soprattutto per me stesso, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene e per tutti i tifosi del Parma che erano costretti a leggere titoloni sui giornali senza alcun rispetto per la mia persona o per lโindagine che era in corso. Ho ricevuto insulti di ogni tipo da parte di tifosi di altre squadre, ho dovuto sopportare cattiverie gratuite, mi sono addirittura visto deferito dai media senza condizionali per alcune ore quando in realtร non era vero.
Lโopinione pubblica mi ha puntato il dito contro quando in realtร sapevo che nรจ io (comโรจ stato accertato) nรจ la mia societร o il mio compagno Emanuele Calaiรฒ (e sono sicuro che verrร accertato da chi di dovere) avessimo fatto assolutamente nulla per meritarlo. Sono sempre dellโidea che sia necessario essere a conoscenza dei fatti prima di sbattere sotto ai riflettori qualcuno con accuse come quelle, e per questo, anche se forse รจ una mera illusione, mi auguro di ricevere delle scuse.
Ma quello che mi preme di piรน รจ esprimere tutta la mia vicinanza verso il Parma Calcio e verso il mio compagno Emanuele Calaiรฒ: sono sicuro che tutto si risolverร , e verrร dimostrato che questa societร e questa tifoseria non possono perdere la Serie A per un pippein o un, scusate il termine, cazzein”.