Si può fare di più. Certo, un pareggio (1-1) muove sempre la classifica e dà continuità, ma se si riavvolge il nastro di Ternana-Parma, si capisce subito che è stata una vittoria gettata alle ortiche. Una vittoria che il Parma ha avuto saldamente in pugno per tutto il primo tempo, “legittimata” da altre 3-4 limpide occasioni, oltre al gol iniziale di Di Gaudio, una perla di rara bellezza. Tanto bella che sembra ingiusto non poterla celebrare appieno con i tre punti. Rimpianti e mea culpa, perché nella ripresa Pochesci ha cambiato due volte modulo tattico (dal 4-3-1-2 al 3-4-1-2 al 3-4-3) e ha trasformato una Ternana che nel primo tempo pressava poco e male, e lasciava l’iniziativa ai crociati, con Scozzarella a dettare i tempi e gli esterni d’attacco (Insigne e Di Gaudio) a infilzare il coltello nel burro. Un Parma bello e piacevole da vedere.
La Ternana si è trasformata, D’Aversa ha preferito andare avanti col 4-3-3, confidando nella solidità della propria difesa e nelle ripartenze, dato che il forcing umbro produceva ampie fessure difensive in cui infilarsi. Ma la scelta del tecnico non ha pagato, la Ternana ha guadagnato metri e ha cominciato a collezionare occasioni, fino al pareggio di Tremolada, su un errore di posizionamento della difesa ducale. Non a caso Frattali è stato uno dei migliori in campo, al pari di Di Gaudio e Scozzarella, quest’ultimi sostituiti nella ripresa, senza un apparente perché (pare che i due giocatori non abbiano apprezzato la sostituzione). Cambi che, obbiettivamente, non hanno influito sul risultato finale. Il dubbio, però, è lecito: un Di Gaudio così ispirato converrebbe sempre tenerlo in campo.
Finisce 1-1, risultato giusto, ma alla fine potevano vincere entrambe le squadre. Un ulteriore conferma delle difficoltà di questa serie B, dove si può prendere sonore scoppole contro chiunque, anche contro la penultima in classifica. E dove il livello tecnico-tattico sembra molto alto. Il Parma è apparso sicuro e in pieno possesso della partita per un tempo, giocando da capolista, su un campo complicato (reso ancora più difficile dal forte vento). Ma, come è successo altre volte, non è riuscito ad avere una rendimento costante per tutti i 90 minuti. Nulla di grave, per carità, senza dimenticare le assenze pesanti di Calaiò e Ceravolo, ma questa era una gara da vincere, contro un avversario organizzatissimo ma inferiore a livello tecnico.
Il post scriptum è per Munari: la sua partita è durata solo 11 minuti. Un problema muscolare alla coscia sinistra lo ha costretto al forfait. “Mi sono stirato” avrebbe detto ai sanitari del Parma. Speriamo di no, l’infermeria è già affollata. E uno come lui è insostituibile, dentro e fuori dal campo.
(Foto Parma Calcio 1913)