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Tavecchio, dimissioni e veleni

Tavecchio, dimissioni e veleni

Carlo Tavecchio si è dimesso dalla carica di presidente della Figc. Lo ha fatto durante un’accesa conferenza stampa a Roma dove l’ex numero uno della Federcalcio non ha risparmiato critiche e frecciate all’intero sistema sportivo italiano.

“Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio, ma nessuno le ha rassegnate – spiega Tavecchio -. Siamo arrivati a un punto di grandi speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico. Tutto è avvenuto mentre non c’erano i vertici delle Leghe, bastava aspettare dieci giorni. Io ho fatto il commissario della Lega di Milano nell’interesse di altri non mio. Questo è stato preso come atto di riverenza, noi riverenze non ne facciamo. Ieri sera il presidente del Coni ha detto che il Ct lo aveva scelto Lippi, io ho sempre detto che lo aveva scelto Carlo Tavecchio. E Carlo Tavecchio paga per avere scelto Ventura. Abbiamo perso il Mondiale ed è qualcosa che diventa tragedia. Se quel palo fosse stato gol io sarei diventato un campione. Ditemi quali sono i risultati delle altre Federazioni. Qualcun altro ha fatto il seme, io raccolgo i frutti. Chi è andato a Istanbul per organizzare la questione dell’Uefa? Chi ha fatto certe operazioni di politica internazionale? Chi ha favorito che l’Italia avrà in futuro quattro squadre in Champions? Quando oggi ho avuto la sensazione che la mia componente (Lega Nazionale Dilettanti, ndr), nella quale ho vissuto per 18 anni, ha fatto considerazioni che non promettevano sostegno, non ci ho pensato un attimo e mi sono dimesso per un atto politico e non sportivo. Pago per avere scelto Ventura“.

Tavecchio elenca quelli che sono i suoi cavalli di battaglia:

“Abbiamo attivato i centri federali, la riforma dei campionato giovanili, la riforma del calcio femminile, abbiamo una gestione di bilancio che fa invidia a chi è quotato in borsa. Tutti i 240 ragazzi che hanno lavorato per la Federazione e che lavora è gente di valore. Abbiamo realizzato la ristrutturazione completa di Coverciano e introdotto la Var“.

Di sicuro, dopo il crac del Parma Fc, Tavecchio non ha risolto il grave problema dell’indebitamento (e fallimento) dei singoli club, è di poche settimane fa la notizia dell’ennesimo crac, quello del Modena.

Poco dopo le parole di Tavecchio è intervenuto il numero uno del Coni, Giovanni Malagò:

“C’è la volontà di commissariare la Federcalcio, lo dice lo statuto. Mi sembra l’unica soluzione. Siamo obbligati a fare la Giunta straordinaria mercoledì alle 16.30, perché lo statuto recita che abbiamo 48 ore dal momento della convocazione”.

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