Stadio Tardini. Un palcoscenico di lusso per una semifinale che vede in campo la seconda e la terza forza del campionato. Panthers Parma e Seamen Milano. Una semifinale in casa per una formazione che la casa quest’anno è stata costretta a cambiarla più volte allenandosi in condizioni quasi epiche in cerca del Superbowl della rinascita. I secondi che sognano il derby in finale, magari, per giocare un brutto scherzo ai cugini Rhinos.
Come tutte le partite da dentro o fuori i pronostici valgono a poco, anche se sono i favoriti Seamen a mettere i primi punti sul tabellone con Stefano di Tunisi, protagonista assoluto del match e autore di tutti i 27 punti degli ospiti, che dopo una prima corsa ben fermata da Alinovi, segna al piede per il temporaneo 3-0 a favore dei marinai.
Apparentemente un episodio perchè da quel momento in poi inizia il monologo delle pantere.
La prima zampata porta la firma di Malpeli Avalli che delizia il pubblico del Tardini con una di quelle sue progressive e inarrestabili avanzate in un fazzoletto di terra. Corsa di 6 yard e primo touch down. Il calcio di Felli è tra i pali.
Nel secondo quarto è il turno dell’inossidabile Andrew Papoccia che, nel doppio ruolo di coach e giocatore, si butta nella mischia e conquista la yard decisiva per il secondo touchdown dell’incontro. Il calcio di felli è però bloccato.
Prima dell’intervallo ci pensa Francesco Vasini con un intercetto e ritorno in touch down a segnare il massimo vantaggio Panthers. Il calcio di Felli vale infatti un promettente 20-3 per i padroni di casa all’intervallo lungo.
Ma come si dice in questi casi, la partita non è per niente chiusa. E il rientro in campo vede i padroni di casa decisamente in calo con errori in quasi tutti i reparti. La giornataccia di Monardi, che in questa stagione ha avuto più bassi che alti, ne è l’esempio lampante.
I Seamen sfruttano l’attimo e cominciano a macinare gioco. Il più in forma, è proprio Di Tunisi che riceve un passaggio di 61 yard di Luke Zahradka e inizia a sgretolare le sicurezze dei Panthers. Il suo successivo calcio porta i Seamen sul 20-10.
La rimonta è iniziata e per l’MVP della partita, che riesce a sfruttare tutte le lacune della difesa neroargento, è ancora touch down su un altro preciso pass di 34 yard di Zahradka. Il calcio è tra i pali e si va sul 20-17.
La tensione tra le fila dei padroni di casa cresce poichè in nessun modo riescono ad invertire l’inerzia del match, nel quarto quarto il gioco è ancora saldamente in mano ai marinai che trovano il touch down decisivo, manco a dirlo, ancora con Di Tunisi che riceve senza troppi patemi il pass di Reece Horn. E’ il sorpasso che di fatto chiude la partita perchè i Panthers non sembrano avere le forze per ribaltare nuovamente il risultato.
Il successivo calcio dalle 30 yards dello stesso Di Tunisi mette a tacere il pubblico di casa e fa esplodere di gioia i supporter dei Seamen che fanno scorrere le lancette dell’orologio inginocchiandosi più volte e conquistando l’accesso al Superbowl.
Le parole a caldo di Ugo Bonvicini chiariscono lo stato d’animo della squadra e della società, in un’annata dai due volti: tanto difficile, quanto aperta ad ogni risultato.