VERONA – Dopo ventuno tappe e tanta fatica si è concluso con la cronometro di Verona il "Giro d'Italia. E' stata una cronometro breve, di poco più di 15 km, ma una degna passerella per salutare la manifestazione e darsi appuntamento all'anno prossimo.
Un passerella che si è conclusa nello splendido scenario dell’Arena di Verona, davanti a un folto pubblico che ci ha salutato. Un’atmosfera che ha reso comunque questo giro particolare e diverso dagli altri. Un festa in poche parole, ma d’altra parte Verona e il Veneto in generale sono noti per la passione per le “Due ruote”. I temi della giornata sono stati ovviamente il ritorno al successo di Ivan Basso, meritato, perchè ci ha sempre creduto, e l’addio al ciclismo di Gilberto Simoni. Quello che ha riguardato da vicino noi della Lampre ovviamente è stato il saluto a “Gibo”, quasi commovente, che ha concluso il “Giro” in cravatta. Sapevamo che stava preparando qualcosa ma non ci ha aveva detto nulla. Dopo la gara è stato organizzato un party in suo onore, come è giusto che sia per una persona che ha dato tanto al ciclismo, e lui ha regalato a tutti il suo libro “Gibo d’Italia”.
Per quanto mi riguarda era il mio terzo “Giro”, dopo quello del 2007 e dell’anno scorso, e sono soddisfatto. Credo di aver fatto un buon “Giro”! In alcune gare sono anche stato portagonista, un paio di volte ho tentato la fuga, e l’unico mio rammarico è stato non riuscire ad arrivare fino in fondo a Pejo. E’ stata una corsa combattuta e tirata fino alla fine, con percorsi difficili e tanti colpi di scena. La tappa più bella è stata senz’altro quella di ieri, la penultima, che ci ha portato in strade storiche e sulla “Cima Coppi”, la più difficile quella del Mortirolo, davvero massacrante, mentre quella di cui ho il ricordo peggiore è stata la corsa che si è conclusa a “L’Aquila”, rovinata dal tempaccio. Ma ogni tappa, nel bene e nel male, mi ha dato qualcosa. Ripeto: l’unico rammarico è che la Lampre avrebbe meritato di vincere almeno una tappa invece ha ottenuto solo piazzamenti. Ma ora è finita ed è inutile piangersi addosso. E iniziare a guardare al futuro. Sono stanchissimo e ora ho bisogno di irposare, ma sono anche fiducioso e pronto al mio porssimo impegno, il “Giro del Delfinato”. Voglio far bene!
Marco Marzano
La tappa di oggi: a Larsson la cronometro, a Ivan Basso il “giro d’Italia”
Ivan Basso ha vinto il Giro d’Italia. Il 32enne corridore varesino della Liquigas ha conservato la maglia rosa dopo la 21esima e ultima tappa, la crono di 15 km con partenza ed arrivo a Verona. L’ultima frazione è stata vinta dallo svedese Erik Gustav Larsson (Saxo Bank) con il tempo di 20’19”. Secondo Marco Pinotti (Columbia), staccato di 2”. Terzo a 17” il kazako Alexandre Vinokourov (Astana). Per Basso è la seconda vittoria nella corsa rosa dopo quella ottenuta nel 2006. Il podio finale è completato dallo spagnolo David Arroyo (Caisse d’Epargne), staccato di 1’51”, e da Vincenzo Nibali (Liquigas), terzo a 2’37”. Il siciliano ha chiuso la crono di Verona davanti a Michele Scarponi e ha difeso la terza piazza finale. Il campione del mondo Cadel Evans (Bmc), quarto a 22” nell’ultima tappa, è quinto in generale. Basso si è piazzato quindicesimo a 42” da Larsson.
La classifica finale
1 BASSO Ivan ITA LIQ 87:44:01
2 ARROYO DURAN David ESP GCE 87:45:52
3 NIBALI Vincenzo ITA LIQ 87:46:38
4 SCARPONI Michele ITA AND 87:46:51
5 EVANS Cadel AUS BMC 87:47:28
6 VINOKOUROV Alexandre KAZ AST 87:51:07
7 PORTE Richie AUS SAX 87:51:23
8 SASTRE CANDIL Carlos ESP CTT 87:53:40
9 PINOTTI Marco ITA THR 87:58:21
10 KISERLOVSKI Robert CRO LIQ 87:58:52
80 MARZANO Marco ITA LAM 90:49:58