Prima di tutto, prima di ogni significato: Juve-Parma è la partita di Matteo Bagnaresi. Un ricordo indelebile, per chi c'era e chi no; per chi lo ha appreso solo dai vari mezzi di comunicazione. Un ricordo che il passare del tempo non ha cancellato, per fortuna. Un ricordo forte, intenso e doloroso come i crampi allo stomaco.

Matteo aveva 28 anni e il Parma, con la sua maglia crociata, è sempre stata una delle sue più grandi passioni. Gioie e dolori, feste e contestazioni, scontri e gemellaggi, una vita da ultras. E non solo.

Sono passati 6 anni da quel maledetto 30 marzo 2008, quando nell’area di servizio Crocetta, vicino ad Asti, sull’autostrada Torino-Piacenza, Matteo ha perso la vita schiacciato dalle ruote infernali di un pullman di tifosi juventini (alla vigilia di Juve-Parma). La cronaca di quel giorno resterà indelebile nella mente di chi era presente, dei Boys e di tutti i tifosi crociati. Un dolore che non può essere misurato e descritto, come invece hanno cercato di fare in tanti, moralisti da strapazzo compresi. Oppure come hanno fatto alcuni tifosi bianconeri che, indossando le vesti dei vigliacchi, hanno provato ad infangare il nome di Matteo.

Juve-Parma è la partita del Bagna, in tutti i sensi. Una partita che, sei anni fa, lo avrebbe riappacificato con il mondo del calcio dopo una diffida di 3 anni in seguito ad un altro Parma-Juve molto turbolento.

Storie di calcio violento, storie di un altro mondo, di bande e guerriglie apparentemente senza senso, di discriminazioni e divieti. Ma queste sono altre storie che è meglio lasciare da parte per non rischiare di offendere nessuno. Oggi quello che conta è il ricordo di Matteo, tant’è che i Boys hanno organizzato un corteo per le strade di Parma domenica 6 aprile. Ma prima c’è Juve-Parma e Matteo la guardare da lassù, con la sciapra al collo, sognando il 18esimo risultato utile consecutivo del Parma dei record. “Ribelle col sorriso, il Bagna vive”.