Un format vincente quello proposto dalla Lega ciclismo Uisp Parma, basato sulla qualità delle manifestazioni e sulla collaborazione delle società e dei volontari, sulla presenza di un pubblico crescente e sul sostegno degli sponsor privati.
Risultati confermati non solo dalle parole, ma anche dai numeri, elencati dal presidente della Lega ciclismo Giovanni Dall’Ovo nell’assemblea di fine stagione che si è svolta venerdì sera nella sede provinciale.
Una stagione caratterizzata da ben 70 manifestazioni dedicate alle due ruote e dall’aumento dei tesserati, passati dai 1466 del 2012 ai 1501 del 2013 che testimoniano il crescente interesse degli sportivi nei confronti del ciclismo. A snocciolare i dati, le strategie e anche i problemi che il settore deve affrontare, oltre al presidente Dall’Ovo, erano presenti il coordinatore Mtb e Amatori Gianni Lunghi, il coordinatore del Cicloturismo Massimo Bertoldi, il segretario della Lega ciclismo Roberto Testa e la responsabile Organizzazione Uisp Parma Marianna Percudani, accolti da un folto pubblico composto da ciclisti e società affiliate alla Uisp.
Molti i punti toccati da Dall’Ovo nel corso della serata: dal ruolo positivo svolto dallo sport di base per l’integrazione e il welfare, alla cooperazione fra Associazione e società; dal problema della sicurezza stradale al coinvolgimento dei giovani; dall’attenzione per il contenimento dei bilanci ai vincoli imposti dall’eccessiva burocrazia e pressione fiscale che colpisce il settore ciclistico. «La nostra prossima sfida deve essere la crescita qualitativa delle manifestazioni – ha sottolineato il presidente della Lega ciclismo –. L’obiettivo deve essere quindi la partecipazione corale che con le nostre iniziative riusciamo a creare. Il ciclismo deve essere pensato sempre più in modo globale e quindi non solo per professionisti, ma anche per semplici cittadini e turisti».
Fra i punti di forza della Lega ci sono le grandi manifestazioni, come il Gp Primavera e il Gp d’Autunno, colpite quest’anno dal maltempo che non ha però scoraggiato gli sportivi. Ad esempio nel Gran premio di inizio anno, 4 prove su 7 sono state caratterizzate dalla pioggia, ma la media registrata per ogni tappa è stata di 170 ciclisti, numeri che altre manifestazioni raggiungono in situazioni climatiche ottimali. Ancora più alta la presenza al Gp d’Autunno che ha registrato la media di 220 ciclisti per gara, con 2 corse su 6 affrontate sotto la pioggia. Maltempo che ha accompagnato quasi tutti i grandi eventi del 2013 organizzati dalla Uisp, come è successo anche per Bicincittà che è riuscito però ancora una volta a coinvolgere numerosi sportivi e famiglie in una giornata dedicata totalmente alle due ruote. Sono stati poi elencati i cicloraduni, le gare di mountain bike con una maggiore presenza dei giovani, le iniziative di cicloturismo. Grande soddisfazione è stata inoltre espressa per la Long Road, innovativa proposta per cicloturisti con la prima gara ad anello, caratterizzata da 5 punti diversi di partenza e arrivo, che verrà replicata anche il prossimo anno.
Un ciclismo quello della Uisp che vuole investire sempre più nell’innovazione. L’automazione delle procedure di iscrizione – già adottata nelle gare dei cicloamatori – verrà infatti estesa il prossimo anno alla Mtb, con il desiderio di applicarla anche ai cicloraduni, favorendo così la semplificazione delle iscrizioni e una maggiore garanzia sui controlli. Ma per fare questo occorre maggiore disponibilità da parte delle società, con la presenza di personale responsabile per l’utilizzo dei moderni sistemi.
Non è poi mancato il capitolo dei costi con un bilancio che chiude in positivo, risultato di un’attenta gestione, non senza sacrifici e tagli. Nella prossima stagione i rimborsi chilometrici resteranno invariati, così come le diarie dei giudici e delle scorte tecniche e i costi di tesseramento.
Dall’Ovo ha infine affrontato il tema della sicurezza stradale, rivolgendo direttamente alle istituzioni la richiesta di maggiore attenzione nella progettazione del sistema di piste ciclabili: «Dobbiamo prendere esempio dall’Europa e pretendere piste che le persone non devono sentirsi obbligate a percorrere, ma desiderare di percorrere».