Parma Calcio
Effetto Chivu: quando il cambio allenatore fa bene

Non si può affermare che il malato sia fuori pericolo. Ma il Parma è in fase di convalescenza e sta beneficiando della cura del nuovo allenatore, Cristian Chivu.
Insediatosi a Collecchio dal 18 febbraio, in un mese e tre giorni di allenamenti e partite il 44enne di Reșița è già riuscito a conquistare un primo risultato: abbandonare il terzultimo posto, valevole la Serie B. Ma anche raggiungere il Lecce che, al momento dell’esonero di Pecchia, dopo la 25ª, aveva accumulato uno pauroso +5 di margine (grazie anche all’1-3 del match del “Tardini” un paio di turni prima).
Sebbene alcuni problemi ereditati siano tuttora in fase di risoluzione (approccio pavido alle partite; fase offensiva subordinata alle giocate dei singoli; infortuni a raffica che stanno falcidiando la rosa), l’«effetto Chivu» sul Parma è stato forte più di quanto non dicano in apparenza i 5 punti in 4 partite. Un bottino non esagerato, che per ora percorre la politica dei piccoli passi – va detto –, ma significativo sotto tanti aspetti.
In primis, per la solidità che ha restituito alla squadra, grazie anche al contributo di centrocampisti più attenti alle coperture e a una linea difensiva più vicina alla porta di Suzuki: non a caso, sono stati concessi solo 13 tiri nello specchio a Bologna (1), Udinese (6), Torino (2) e Monza (4). Poi, perché la vittoria nel derby contro i felsinei (22 punti in 11 partite nel 2025 con l’unico stop proprio nel Ducato), unita al pari in rimonta con i granata, ha ridato morale, permettendo di fare punti contro squadre da “parte sinistra” della classifica – cosa di cui il Parma, ko due volte con la Roma (a dicembre e a febbraio) e nelle trasferte di San Siro (contro Inter e Milan), ultimamente difettava parecchio. Agli aspetti di campo si aggiunga, inoltre, anche una comunicazione finalmente genuina e fuori dagli schemi delle solite dichiarazioni (trite e ritrite) dei pre e post partita: il linguaggio di campo Chivu piace perché se ne percepiscono la “fame” e l’umiltà e perché non si è sottrae dall’autocritica, benché la sua missione sia appena iniziata.
Ma quel che fa pensare, più di tutto, che la cura stia portando benefici sono i numeri. Che rispecchiano sempre la realtà delle cose. L’incremento di punti per partita (1,25) dell’era Chivu – che aveva preso una squadra che ne aveva fatti 0 nelle precedenti 4 gare e reduce, in generale, da una marcia di 0,80 insufficiente per salvarsi –, è migliore di chiunque altro subentrato in corso d’opera nella stessa serie di partite prese in esame.
Qualche esempio: il Lecce di Marco Giampaolo (in carica dal 13° turno con la media di 0,94 punti in 17 gare) nelle prime 4 partite del nuovo corso (2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) aveva accelerato solo di +0,75 il proprio andamento rispetto a quanto fatto con il predecessore Gotti. Il cambio allenatore del Parma risulta più impattante di quanto non lo fosse stato, in avvio, quello di Patrick Vieira, che ha ormai condotto in salvo il Genoa con un rendimento da 1,47 punti a gara. Il francese, nelle sue prime 4 uscite, aveva totalizzato 6 punti (1,50 di media), appena 2 in più di quelli di Alberto Gilardino, che era stato esonerato con un media di 1,00 punto nei precedenti 360’. Ma si potrebbe andare avanti, tirando in ballo nomi illustri, tipo il milanista Sergio Conceição (+0,50 rispetto alle ultime di Fonseca) o anche quello di “sir” Claudio Ranieri, che alla Roma aveva avuto un avvio shock tanto quanto lo era stato il tramonto dell’interregno di Ivan Jurić (0,75 in un arco di 4 gare).
Solo con il passare delle settimane l’esperto tecnico di Testaccio avrebbe aumentato il passo, fino ad arrivare al 2° posto in questa Serie A per rendimento (media di 2,12) fra tutti i colleghi. Ma il Parma può servire molto meno: basterebbe confermare l’«effetto Chivu».
EFFETTO CAMBIO ALLENATORE*
(*Si prendono in esame la serie di 4 partite prima e dopo il cambio in panchina)
Cambio dopo la 25ª giornata
Pecchia: media punti 0,00 (4S)
Chivu: media punti 1,25 (1V, 1S, 2P)
Saldo media punti: +1,25
Cambio dopo la 4ª giornata
De Rossi: media punti 0,75 (1S, 3P)
Jurić: media punti 1,75 (2V, 1S, 1P)
Saldo media punti: +1,00
Cambio dopo la 12ª giornata
Gotti: media punti 1,00 (1V, 2S, 1P)
Giampaolo: media punti 1,75 (2V, 1S, 1P)
Saldo media punti: +o,75
Cambio dopo la 12ª giornata
Gilardino: media punti 1,00 (1V, 2S, 1P)
Vieira: media punti 1,50 (1V, 3P)
Saldo media punti: +o,50
Cambio dopo la 17ª giornata
Nesta: media punti 0,25 (3S, 1P)
Bocchetti: media punti 0,75 (1V, 3S)
Saldo media punti: +o,50
Cambio dopo la 18ª giornata
Fonseca: media punti 1,25 (1V, 1S, 2P)
Conceição: media punti 1,75 (2V, 1S, 1P)
Saldo media punti: +o,50
Cambio dopo la 24ª giornata
Bocchetti: media punti 0,00 (4S)
Nesta: media punti 0,25 (3S, 1P)
Saldo media punti: +o,25
Cambio dopo la 12ª giornata
Jurić: media punti 0,75 (1V, 3S)
Ranieri: media punti 0,75 (1V, 3S)
Saldo media punti: =
