I due giocatori delle Zebre protagonisti novembrini. L'apertura ha giocato in crescendo con una buonissima prestazione contro l'Australia chiusa purtroppo con il calcio piazzato del pari fallito, l'unico dell'incontro, a fine partita. Il tallonatore ha ritrovato l'azzurro che conta e si candida per un posto al 6 Nazioni
Oggi le Zebre proveranno a sconfiggere i Cardiff Blues, ieri alcuni di loro hanno provato a fare altrettanto coi Wallabies. Almeno il pari è sfuggito di … pochi centimetri, quelli che al 79’ hanno separato l’ovale calciato da Luciano Orquera dai pali. «Dispiace per la squadra, perché abbiamo fatto uno sforzo enorme nel secondo tempo e potevamo stare lì; purtroppo ho sbagliato quel calcio, mi dispiace» dichiara in zona mista il mediano azzurro visibilmente affranto dopo il fischio finale. Un Orquera fino a quel momento perfetto dalla piazzola ed autore di una prestazione da “man of the match” fatta di attacchi in prima persona con buone prese d’intervallo, diversi metri guadagnati, bei ricicli, cose che solitamente vedi fare a gente come Dan Carter. «Abbiamo provato a cercare qualche buco nella ripresa dopo un primo tempo nel quale abbiamo giocato un po’ troppo nella nostra metà campo e quindi andata abbastanza bene» afferma il n.10 delle Zebre. Un secondo tempo, quello con gli Aussie, ed un primo tempo, quello con gli All Blacks, che se uniti consentirebbero all’Italia di guardare al 6 Nazioni con un occhio decisamente vispo. «Sì ci dà fiducia, abbiamo giocato alla stessa altezza dell’Australia e questo ci dà fiducia per continuare» conclude Orquera.
Il rammarico era evidente in tutti quanti ma c’è stato un giocatore che dal Franchi e dal trittico di test match a quel rammarico non poteva non unire un grande sorriso per aver ritrovato l’azzurro che conta (primo cap a giugno in Argentina, ndr). «E’ stato un onore perché essere passato dal Super 10 alla Celtic è stata una cosa grande, in più essere stato chiamato per questi test match è stato il sogno che mi aspettavo da una vita» ammette il tallonatore delle Zebre Davide Giazzon «Affrontare Nuova Zelanda e Australia per un giocatore … Con Tonga non era facile perché era la prima ma alla fine abbiamo fatto il nostro dovere e gli All Blacks sono gli All Blacks. Peccato per la partita di oggi, abbiamo dato una grande prova d’orgoglio e di squadra; siamo convinti che questo gruppo possa fare delle cose grandi». Anche le Zebre hanno sfiorato una vittoria importante e storica una settimana fa; tra pochi giorni Giazzon e gli altri suoi compagni torneranno nel gruppo per aumentarne spirito e voglia di emergere: «Mi dispiace per i ragazzi per domenica scorsa perché come oggi (ieri per chi legge, ndr) eravamo lì lì. Dovranno fare una grande partita contro Cardiff : speriamo che la prossima venga il risultato, sia con l’Italia che con le Zebre» auspica Giazzon. La prossima, per le Zebre, sarebbe appunto oggi al XXV aprile contro i Blues, di Cardiff; per l’Italia sarà il 3 febbraio all’Olimpico contro les Bleus, di Francia.