Al “Via del Mare” il match tra Lecce e Parma termina con un rocambolesco e imprevedibile 2-2 che avrebbe fatto impallidire il già diafano Dario Argento.
Dopo un primo tempo in cui a far la differenza è stata l’incisività – e la semplicità, se volete – del calcio dei salentini (un portiere che para tutto, un regista che domina e un attaccante che segna), i secondi 50′ fanno la fortuna dei cardiologi: tra espulsioni, gol sbagliati e gol segnati anche i cuori più tosti sono stati messi a a dura prova.
Una cosa è certa: le partite del Parma sono come le montagne russe. Imperfetto in fase difensiva (si è sentita prepotentemente l’assenza di un interditore à la Estevez davanti alla difesa, spesso in imbarazzo nelle transizioni negative), a volte frettoloso in attacco, ma non si può negare che il Parma abbia un cuore enorme e dei giocatori di grande caratura, che finora sono riusciti a nascondere le mancanze della rosa e una spregiudicatezza difficile da sostenere.
Con Krstović solo davanti a Suzuki, sul 2-0 al 92′, nessuno avrebbe detto che il Parma sarebbe tornato da Lecce con 1 punto in più. Invece, l’errore dell’attaccante montenegrino – statisticamente il più “sprecone” della Serie A (4 big chances fallite nelle prime 4, ma sicuramente saliranno dopo la partita odierna) – e i due gol in 120” dei subentrati Almqvist (ex di turno) e Hainaut regalano un pari stra-meritato. Non ci fosse stato quel portierone di nome Falcone, forse staremmo pure parlando di un altro risultato.
LE SCELTE Anche in Serie A, Pecchia rimane incline alle rotazioni, sebbene più “scientifiche”. La difesa è il reparto più prono ai cambiamenti; per la 4ª volta in 5 partite cambia la linea davanti a Suzuki, titolare dopo la squalifica: stavolta parte Osorio di fianco a Balogh, unico sempre titolare tra i difensori insieme a Coulibaly. Recuperato dall’infortunio, si rivede Hernani dal 1′. Dove non si cambia è davanti: attacco ancora sorretto dalle spalle larghe di Bonny.
Curioso nel Lecce il numero 3 scelto da Rebić, giocatore più anziano tra i 22 partenti (classe ’93), battuto solo da Chichizola (del ’90) contando anche i giocatori in panchina.
IL LECCE RINGRAZIA DORGU E FALCONE Primi 15′ che non riservano grandi emozioni. I padroni di casa provano ad accelerare con Rebić e Krstović, ma non sfonda. Il Parma nel giro di 3′ impegna Falcone prima con Mihaila, poi con Bonny; dello stesso avviso è Man, che ancora chiama Falcone alla respinta.
Delprato e compagni si confermano vulnerabili alla imbucate tra le maglie difensive. Così al 32′ Ramadani verticalizza, in maniera scolastica, per l’inserimento deciso di Dorgu, che coglie in castagna un distratto Coulibaly e fredda Suzuki per l’1-0. È la prima partita in cui il Parma si trova costretto a inseguire: finora 4 partite su 4 in vantaggio, sempre nei primi 45′.
Piove sul bagnato per Pecchia. 5′ dopo il gol subito, Sohm è costretto a cedere per via di una botta al fianco subita poc’anzi: dentro Cancellieri sulla trequarti. Lo svantaggio turba le certezze, anche tattiche, dei crociati: sfilacciati in fase difensiva e farraginosi in attacco, con un Bonny ben contenuto e meno incisivo del solito, rischiano più spesso di subire le iniziative del Lecce che non di trovare la via per il pareggio, col solo Man a calciare ancora nello specchio avversario in chiusura di frazione.
50′ DI FOLLIA Al 2′ della ripresa, lo sciagurato Guilbert decide di fare un favore ai ducali, meno a Cancellieri, vista la gomitata insensata che gli rifila con palla lontanissima: rosso sacrosanto e il Parma, praticamente per intero tempo, con l’uomo in più. L’espulsione disunisce e distrae il Lecce: Cancellieri è un enigma irrisolvibile per la difesa salentina e fa ammonire anche Dorgu, poi Bonny fa lo stesso con Gaspar, ma il Parma manca ancora di incisività e il gol stenta ad arrivare.
Chi di rosso ferisce, di rosso… perisce: all’ora di gioco, proprio Cancellieri stende Dorgu lanciato verso l’area di Suzuki. L’arbitro Guida applica un metro davvero, davvero rigido e sventola il rosso in faccia al fantasista romano ristabilendo la parità: il Parma proprio non riesce a giocare in 11. Sulla punizione dal limite che ne consegue, Krstović esplode un destro che la deviazione tibiale di Coulibaly rende imprendibile: il Lecce raddoppia.
Non si può tuttavia dire che il Parma non ci provi: dopo gli ennesimi tentativi infruttuoso di Bonny e Man, si esauriscono pure i cambi. Hernani si arrende a una condizione fisica evidentemente ancora precaria, sale Haj Mohamed: Bernabé rimane l’unico centrocampista puro in campo. Proprio sui suoi piedi il pallone che potrebbe riaprire la sfida, ma Falcone è insuperabile. L’estremo giallorosso si ripete ancora su Man, poi è miracoloso su Bonny, continuando la sua masterclass.
Nel tentativo di pareggiare, il Parma espone il fianco alle ripartenze: Banda spreca il colpo del ko e Verrà imitato da Krstović, che si divora il 3-0, esaltando Suzuki. Inevitabile che, sull’azione successiva, Almqvist accorci rianimando le speranze crociate al 3′ di recupero.
Il gol dell’ex funziona più di un defibrillatore: dopo un altro corner improduttivo, Haj Mohamed la rimette in mezzo e trova la testa di Hainaut, che pareggia all’ultimo respiro. Giustizia è fatta.
LECCE–PARMA 2-2
Reti: pt 32′ pt Dorgu (L), st 14′ Krstović (L), 48′ Almqvist (P), 50′ Hainaut (P)
LECCE (4-4-2): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo (41′ st Pelmard); Morente (30′ st Pierotti), Ramadani (30′ st Rafia), Coulibaly (20′ st Pierret), Dorgu; Rebic (20′ st Banda), Krstović.
A disposizione: Früchtl, Samooja, Borbei, Oudin, Jean, Bonifazi, Burnete, McJannet, Marchwiński, Hasa. All. Gotti.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Osorio (20′ st Hainaut), Circati, Delprato; Bernabé, Hernani (22′ st Haj Mohamed); Mihaila (20′ st Almqvist), Sohm (37′ pt Cancellieri), Man; Bonny.
A disposizione: Chichizola, Corvi, Valenti, Camara, Circati, Leoni, Di Chiara. All. Pecchia
Arbitro: sig. Marco Guida di Torrea Annunziata.
Assistenti: sig. Imperiale di Genova e sig. Ceolin di Treviso.
VAR e AVAR: sig. Mazzoleni di Bergamo e sig. Dionisi de L’Aquila.
Note: stadio “Via del mare” di Lecce. Ammoniti: al 31′ pt Ramadani (L) per comportamento non regolamentare, al 2′ st Guilbert (L) per condotta violenta, al 6′ st Dorgu (L) per gioco falloso, al 9′ st Gaspar (L) per gioco falloso, al 13′ st Cancellieri (P) per fallo gravemente sleale, al 39′ st Rafia (L) per gioco falloso. Corner: 2-12 (0-2). Recupero: 2′ pt; st 5′.