Per un anno e mezzo il nome di Mateusz Kowalski è rimasto per lo più ignoto ai tifosi del Parma. Ma negli ultimi due mesi il classe 2005 ha avuto modo di farsi conoscere molto di più di quanto non lo avesse fatto nei precedenti diciassette nel Ducato.
L’esordio a Napoli, allo stadio “Maradona”, è stato un coup de théâtre da parte di mister Pecchia, che ha sorpreso tutti nell’unico dubbio di formazione: la sostituzione di Estévez in mediana. Chi si aspettava il solido Cyprien dal 1’, chi invece avrebbe scommesso su Cancellieri (con annesso arretramento di Bernabé al fianco di Sohm): alla fine “don” Fabio ha pescato dal mazzo la carta a sorpresa. Il polacco, classe 2005, è stato buttato nella mischia fin dall’inizio per rendere ancor più sbarazzino l’undici di partenza crociato. Scelta temeraria, forse, ma che per poco non ha rischiato di essere “visionaria”.
L’attaccante di Gdańsk, in campo per 61’ (recupero incluso), è andato a pochi centimetri dalla gloria, che gli sarebbe stata riconosciuta in eterno se solo quel suo colpo di testa, attorno al quarto d’ora di gioco, non si fosse stampato sulla traversa della porta partenopea. Di solito la cornice impreziosisce il quadro: in questo caso, però, ha intralciato il “disegno” di Kowalski, il cui momento sliding doors rende concreta l’idea di quanto sia mutevole il destino di chi, con un gol al debutto, si sarebbe guadagnato l’appellativo di predestinato anziché vedersi il destinato voltargli le spalle dopo aver preso (in senso figurato e non solo) un palo.
Ma il futuro è tutto dalla parte di Mateusz, in cui l’allenatore gialloblù evidentemente deve aver visto qualcosa che nemmeno i numeri della sua esperienza parmigiana, iniziata a febbraio 2023, devono aver lasciato intravedere. Arrivato il 31 gennaio 2023 dallo Jagiellonia Bialystok per una bella somma di denaro (1 milione di euro), dopo i 15 gol in 40 partite con la Primavera 2, a luglio Pecchia ha pensato che fosse giunto il momento di svezzarlo tra i grandi e, da aggregato nella pre-season di Collecchio, gli ha ritagliato il giusto spazio nel programma itinerante delle partite estive: fra amichevoli e Coppa Italia, Kowalski aveva avuto modo di rompere il ghiaccio con 188’ minuti in campo, non senza qualche spunto degno di applausi e una freddezza sotto porta che ancora manca (rivedere le chances non capitalizzate contro Lugano e Palermo).
Il ragazzo è giovane e crescerà. Nell’antica Roma, sarebbe stato un homo novus: ha incominciato da zero e si è fatto strada con l’aiuto di un mentore. Ma non è ancora arrivato: per aspirare, però, alle cariche massime del potere l’iter del cursus honorum è ancora lungo da completare.
I 188’ DI KOWALSKI NELLA PRE-SEASON CON IL PARMA
• Lugano-Parma: 45’ (titolare)
• Anversa-Parma: 45’ (tit.)
• Galatasaray-Parma: 28’ +2’ (subentrato)
• Heidenheim-Parma: 30’ + 0’ (sub.)
• Parma-Atalanta: 21’ + 2’ (sub.)
• Parma-Palermo: 9’ + 6’ (sub.)