I campioni d'Italia vincono 19-10 al Maini di Colorno segnando la meta della tranquillità nel finale. Buona la fase difensiva dei gialloblù che nel secondo tempo si fanno preferire agli ospiti
Il test col Calvisano campione d’Italia, l’ultimo prima dell’inizio del campionato, era una sorta di prova del nove dopo le esibizioni soft contro Brescia e Colorno. E la prova è stata abbastanza soddisfacente. La squadra allenata da Cavinato, con tanto di stampelle per la recente operazione al ginocchio sinistro, si è imposta per 19-10 mettendo al sicuro il risultato solo nel finale di gara. Partita iniziata con quindici minuti di ritardo in quanto gli ospiti sono arrivati al Maini di Colorno solamente alle 17.30 e terminata nella penombra. Primo tempo di marca Calvisano con un possesso tanto marcato quanto sterile. Nel senso che i campioni d’Italia hanno provato ad allargare il gioco, a sfondare centralmente ma hanno trovato una buona opposizione da parte dei Crociati che hanno occupato bene gli spazi, sono stati efficaci nei placcaggi alcuni dei quali portati in avanzamento; così sono state le fasi statiche ad incidere. Al 4’ il pilone Gavazzi schiaccia sul drive effettuato dopo la touche vinta ai cinque metri, al 23’ è la mischia ordinata a spingere fino in fondo sempre partendo dai cinque metri. I Crociati si vedono un po’ nei primi minuti poi il monologo ospite, facilitato dai molti falli a favore fischiati dall’arbitro, preclude loro di giocare nei ventidue avversari. Gli unici punti arrivano dalla piazzola con Gennari (18’) che centra i pali da quasi metà campo. Il primo tempo si chiude sul 3-12. Nella ripresa decisamente meglio i gialloblù degli ospiti. Un paio di touche rubate, la mischia ordinata che prende il sopravvento, anche qui un paio “rubate”, pallone mosso e Calvisano che soffre. I Crociati arrivano un paio di volte a giocare nei ventidue nei primi dieci minuti senza però varcare la linea di meta. Vi riescono al 23’. L’arbitro assegna una punizione al Calvisano nel bel mezzo dei loro ventidue, gli ospiti la giocano con una mischia, la perdono, Michel prende l’ovale e trova il varco giusto per andare a schiacciare in mezzo ai pali. I gialloblù sono galvanizzati e si fanno ancora pericolosi al 33’ con un bell’inserimento di Manghi ma l’azione poi termina con un avanti sull’off-load di Castle. Bell’incrocio Michel-Gennari a metà campo, il mediano di mischia dà in reverse all’ala, quest’ultimo fa un gran break entrando nei ventidue dove viene fermato da una francesina, sugli sviluppi Calvisano riesce a liberare di piede, Ferrini prende nei pressi di metà campo ma sul placcaggio perde palla, altro calcio lungo rasoterra sul quale arriva prima Palazzani nei ventidue quindi è Vilk lanciato lungo l’out a schiacciare una meta beffa. E’ il 37’ ed è 19-10. I giovanotti gialloblù hanno dimostrato carattere, nessun timore, messo in campo una buona organizzazione difensiva. C’è predisposizione al gioco anche se manca un po’ di fisicità, ma questo era ampiamente previsto. Non tutte le squadre si chiamano Calvisano ma questo era anche un test non ufficiale. Da sabato prossimo le prove hanno i punti in palio: c’è Rovigo in casa ed è subito una bella prova.
L’evoluzione crociata oggi si è potuta verificare anche in muta da gioco, ancorché non definitiva, e logo, già visto per altro in occasione della presentazione notturna di alcuni giorni fa. Nuovo logo in forma ovale, in cui la croce è posta sulla palla e dove compaiono anche la scritta Parma ed una data piuttosto nota: 1931. L’abbandono di Asics per Erreà lo si può leggere nell’ottica di quel radicamento territoriale che trova corpo in “TerraOvale, il nuovo progetto che sta portando avanti la società.